Spazi pubblici | Sesto Fiorentino, riorganizzazione funzionale di Piazza IV Novembre

Piazza rivisitata come spazio familiare per la collettività

I lavori di riqualificazione urbana hanno determinato quel che da tempo la cittadinanza richiedeva: un luogo che è tornato a essere spazio d’incontro, di scambio, di sosta per i cittadini di ogni età.

Il progetto di una piazza è innanzi tutto un progetto urbano.
Il rapporto con il luogo è alla base delle scelte che determinano non solo il disegno e la configurazione planivolumetrica, ma anche la scelta delle materie utilizzate. Rapporto con il luogo significa rapporto con la sua storia. Piazza IV novembre, la storia del luogo e la sua evoluzione non rivela tessuti o episodi architettonici di particolare importanza, quanto piuttosto conferma una vocazione urbana a doppia valenza: innanzi tutto luogo di sosta e relax per gli abitanti dell’immediato intorno, spazio per funzioni commerciali e altre attività come espansione naturale del centro storico.

Tutta la piazza è stata pensata per garantire una percorribilità continua non interrotta da gradini e dislivelli. La posa delle pavimentazioni è stata complanare per ottenere superfici lisce senza interstizi. Le viste notturne evidenziano l’impianto illuminotecnico.
Tutta la piazza è stata pensata per garantire una percorribilità continua non interrotta da gradini e dislivelli. La posa delle pavimentazioni è stata complanare per ottenere superfici lisce senza interstizi. Le viste notturne evidenziano l’impianto illuminotecnico.

La configurazione della piazza prima dell’intervento era il risultato di un progetto realizzato negli anni ‘70 con l’intento di modificare sostanzialmente un luogo che, fin dalla sua formazione, è stato caratterizzato dall’assenza di «sovrastrutture». In quel «vuoto» in cui era comunque possibile lo svolgersi di tutte le attività della comunità, dal gioco dei bambini, alla sosta, alle attività di vendita, fu sovrapposto un disegno articolato e complesso che si sostanziava in una trama molto densa di muretti, gradoni, percorsi obliqui, piattaforme sopraelevate, aiuole che avevano saturato completamente lo spazio e, di fatto, avevano impedito ogni possibilità di fruizione di questo spazio non solo come «piazza», ma anche semplicemente come spazio giochi o di sosta.

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Se ritrovare e comprendere le forme dell’evoluzione di un luogo, sia fisiche che culturali, vuol dire ricostruirne e indagarne la «memoria», e la memoria, a cui il progetto di riqualificazione vuole ricollegarsi, è pertanto quella precedente il progetto degli anni ‘70: la ricerca cioè di uno spazio prevalentemente «vuoto» caratterizzato da una lunghezza molto accentuata rispetto alla larghezza: uno spazio ibrido tra strada e piazza che è reso ancor più suggestivo dalla differenza di dislivello di circa 3,5 metri per tutta la lunghezza.

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Il progetto realizzato recupera pienamente questa memoria e ‘salvà della precedente impostazione solo gran parte delle alberature costituite da tigli mentre si è proceduto all’abbattimento dei pini per ragioni di sicurezza legate alla conformazione naturale di questa specie arborea che risulta essere poco adatta all’ambiente di città.
In definitiva il progetto vuol rappresentare quello che da tempo ormai la cittadinanza richiedeva: un luogo che torni a essere luogo d’incontro, di scambio, di manifestazioni, di sosta per la popolazione di ogni età, dai bambini agli anziani.

Dettagli della preesistenza.
Dettagli della preesistenza.

L’intervento. Il pieno recupero della memoria passa dalla completa demolizione di tutte le strutture esistenti senza portare modifiche sostanziali ai dislivelli e alle quote attuali della viabilità. Quest’ultima tuttavia, nella nuova configurazione, è oggetto di un significativo miglioramento che determina un’utilizzazione più funzionale della nuova piazza.

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All’interno dell’unitarietà del progetto, vengono individuate e definite tre aree:

– la prima occupa tutta l’area centrale e coinvolge la strada fino ai fabbricati con l’eliminazione del marciapiede. Qui l’accesso dei veicoli è consentito solo per il carico e scarico delle merci e per i residenti. La pavimentazione di quest’area è in pietra serena, in analogia con la pietra che caratterizza via XXIV maggio per sottolineare la continuità con via Cavallotti e quindi con tutta l’area già pedonalizzata. La realizzazione di un dosso dissuasore di velocità per gli autoveicoli facilita inoltre l’accesso dal lato nord della piazza al giardino pubblico del circolo Arci. Il disegno della pietra ha un andamento geometrico ortogonale alla dimensione maggiore del rettangolo in modo da evidenziare la matrice generatrice che viene inoltre sottolineata da piccoli inserti in travertino in direzione longitudinale.

Opere di demolizione dei manufatti esistenti e riduzione del numero di alberature.
Opere di demolizione dei manufatti esistenti e riduzione del numero di alberature.

– le altre due aree sono caratterizzate da una finitura meno «fredda» rispetto alla pietra grazie all’utilizzo di un conglomerato di pietre frantumate, stabilizzato da un legante con una coloritura che richiama la terra battuta. L’effetto che si è ottenuto è quello di una superficie più «morbida» rispetto alla durezza della pietra, effetto reso ancor più naturale per la presenza, in queste aree, di aiuole che raccolgono gran parte delle alberature e si presentano circondate da muretti sfalsati secondo un disegno che si sviluppa a matrice longitudinale.

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– l’area verso via Mazzini accoglie al suo interno uno spazio per il gioco dei bambini, dotata di un tappeto di sicurezza antinfortunistico, mentre l’altra area, verso via Brogi, ha sempre caratteristiche analoghe alla precedente, ma presenta un’ampia zona libera da alberature per eventuali usi temporanei, quali mercatini rionali o eventi legati alla vita della comunità di Sesto. Per rendere più funzionali questi spazi, sono state inserite delle torrette tecnologiche a scomparsa per gli allacciamenti di eventuali attrezzature.

Il ridisegno delle aiuole, trasformate in vasche in c.a. rivestite in pietra, e un nuovo disegno di parte delle aree pavimentate.
Il ridisegno delle aiuole, trasformate in vasche in c.a. rivestite in pietra, e un nuovo disegno di parte delle aree pavimentate.

– i contatori e la centralina della porta telematica sono alloggiati in un armadio integrato all’interno del piccolo muro che separa la piazza dall’isola ecologica. Sempre su questo muretto, nella parte rivolta verso l’interno, è previsto un fontanello di servizio.

– nella parte terminale una lunga seduta ripara il percorso pedonale che ha prevalentemente la funzione di collegare il parcheggio con il centro medico. La finitura in pietra è prevista anche per il tratto corrispondente di via Brogi.

Modifiche e integrazione delle finiture e degli arredi, ampliamento dell’isola ecologica e della muratura per alloggio impianti.
Modifiche e integrazione delle finiture e degli arredi, ampliamento dell’isola ecologica e della muratura per alloggio impianti.

– si è infine spostata la porta telematica di via Mazzini in modo da evitare che si possa girare attorno alla piazza, come avviene attualmente con il disagio dovuto al passaggio dei veicoli incentivato dalla possibilità legata alla viabilità «circolare» a fare più volte il giro alla ricerca di parcheggio. In conseguenza allo spostamento della porta telematica viene invertito il senso di marcia sul lato nord della piazza che rimane aperto al traffico e su cui sono previsti i parcheggi auto e motorini.

– nella parte della piazza confinante con via Mazzini è collocata l’isola ecologica con i cassonetti incassati.

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– tutto il progetto è pensato in modo da eliminare ogni barriera architettonica e garantire una percorribilità continua, non interrotta da dislivelli o gradini; le differenze di quota sono risolte attraverso rampe di leggera pendenza e i materiali utilizzati si caratterizzano non solo per pregio estetico ma anche per la grande fruibilità: la posa delle pavimentazioni è complanare al fine di determinare superfici completamente lisce, senza interstizi o fughe che possano costituire ostacolo alla deambulazione di persone con limitate capacità motorie.

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La gestione del cantiere. Per quanto concerne la fase di cantierizzazione c’è da ricordare che tutte le opere sono state realizzate per fasi operative così da poter mantenere sempre attiva, anche se ridotta, una viabilità carrabile e pedonale durante lo svolgimento dei lavori. Dopo le necessarie opere di demolizione dei manufatti esistenti e riduzione del numero di alberature, l’area è stata suddivisa in due porzioni da una strada carrabile impostata all’altezza di Largo V maggio. Questa modalità di gestione del cantiere ha permesso all’impresa di poter eseguire gli scavi, la posa dei sotto-servizi e le opere di propedeutiche alla posa delle pavimentazioni su tutto lo sviluppo della piazza senza interruzione o interferenza con le altre attività che si svolgono negli edifici che insistono sulla piazza.

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Nel corso dei lavori il comune ha richiesto di rendere funzionale, come riserva idrica, il pozzo e le cisterne rinvenute durante i lavori e di preservare un maggior numero di alberi rispetto alle previsioni del progetto esecutivo. Da un esame approfondito dello stato di consistenza dell’apparato radicale, rimesso in luce nel corso dei lavori, si sono resi necessari alcuni interventi mirati alla salvaguardia delle residue alberature, con cure sulle porzioni lievemente lesionate, miglioramenti del substrato di coltivazione e verifiche di stabilità.

. Il disegno della pietra ha un andamento geometrico ortogonale, sottolineato da piccoli inserti in travertino.
Il disegno della pietra ha un andamento geometrico ortogonale, sottolineato da piccoli inserti in travertino.

Le alberature, con ceppaie a sviluppo asimmetrico condizionato dalle precedenti opere murarie che costituivano la piazza e quote al colletto molto variabili ma più alte della nuova pavimentazione, hanno reso indispensabile il ridisegno delle aiuole, trasformate in vasche in c.a. rivestite in pietra, e un nuovo disegno di parte delle aree pavimentate.
Le integrazioni e le modifiche al progetto esecutivo comprendono, oltre alle necessarie opere di salvaguardia del sistema arboreo, parziali modifiche e integrazioni delle finiture e degli arredi, l’ampliamento dell’isola ecologica e della retrostante muratura per alloggio impianti, l’adeguamento degli impianti d’illuminazione e a servizio del pozzo e delle cisterne rinvenute nel corso dei lavori. Nella fase esecutiva del cantiere sono state integrate anche le opere di completamento dell’attigua piazzetta antistante lo sportello polifunzionale (di futura realizzazione) e quota parte del marciapiede di fronte al Palazzo Comunale.

Altre aree della piazza sono caratterizzate da una finitura meno fredda rispetto alla pietra grazie all’uso di un conglomerato di pietre frantumate stabilizzato da un legante con coloritura che richiama la terra battuta.
Altre aree della piazza sono caratterizzate da una finitura meno fredda rispetto alla pietra grazie all’uso di un conglomerato di pietre frantumate stabilizzato da un legante con coloritura che richiama la terra battuta.
 Alberto Breschi
Alberto Breschi

Un progetto condiviso | di Alberto Breschi
«Merita una citazione l’alto grado di ascolto verso la cittadinanza che è stato mantenuto per tutto il periodo a partire dalle fasi iniziali della progettazione.
La nuova piazza tiene conto dei desideri e della volontà della popolazione e rispetto alle prime indicazioni progettuali state introdotte varianti e migliorie che derivano da un costruttivo confronto con la pubblica amministrazione e con i cittadini.
In particolare vorremmo ricordare le variazioni del progetto per il mantenimento delle alberature esistenti, l’incremento del numero dei posti auto e motorini e dei posti per le bici, la scelta delle panchine e, molto significativa, la caratterizzazione delle aree nel disegno generale.
Nel complesso quindi la piazza, all’interno della matrice progettuale che si fondava sull’idea di piazza come vuoto urbano, si è arricchita di segni e di elementi che scaturiscono espressamente dai desideri di chi dovrà vivere la piazza stessa e che ritrova quindi nel progetto qualcosa che gli appartiene e che traduce in realtà l’idea di piazza «come avrei voluto che fosse».
Un progetto che si pone quindi come obiettivo principale non solo la riqualificazione di un’area urbana, ma la progettazione di uno spazio che gli abitanti percepiscano come «proprio», come familiare, in un certo senso un’estensione del proprio spazio privato verso la collettività che in questo spazio appunto, s’incontra e si ritrova, in una parola, vive
».

Chi ha fatto Cosa
Intervento: Riorganizzazione funzionale di Piazza IV novembre nel Comune di Sesto Fiorentino
Committenza: Comune di Sesto Fiorentino, settore Polizia Municipale e Mobilità
Responsabile unico del procedimento: arch. Maria Antonietta Tarantino (Fi)
Professionisti incaricati: Raggruppamento temporaneo di professionisti, costituito da: Spira srl (capogruppo), Breschistudio Associato (mandante), arch. Federica Bellandi (mandante).
Prestazione: progettazione definitiva, esecutiva, direzione dei lavori, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione dei lavori, misura e contabilità.
Impresa appaltatrice: Zambelli srl
Imprese sub-contratti Zambelli srl: Arboricoltori Tree Climbing (Stefano Bini, Franco Pecchioli, Tommaso Becheri, Francesco Ierimonti, Lapo Leoncini, Walter Innocenti); Alberovivo srl
Imprese sub-appaltatrici zambelli srl: Banchelli Remo; Tuttoluci srl; Geo Pozzi di Pigli Gabriele; Salla Osman; Paimo srl; Idraulica Fanciullacci srl; Omar di Wolfrano & Walter Rozzi snc; Elettricità Lb di Luca Burgassi; Endiasfalti spa; Ionica Marian; Segnaletica Giuntini srl; Giuliani Piero srl
Impresa sub-affidataria Zambelli srl: Vivai Piante Menotti Melani sas Soc. Agricola

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