Edilizia Commerciale | Ampliamento a Nove, Vicenza

Piccole opere che riqualificano la «città diffusa»

La necessità del committente era di ampliare gli spazi interni, rinnovare l’immagine dell’edificio, ottenere un migliore spazio espositivo e riqualificare l’area in modo da ricucire il tessuto edilizio con il centro urbano, valorizzando il centro commerciale anche come punto di aggregazione sociale, e per inserire altre attività rendendolo economicamente più sostenibile. La sopraelevazione è stata realizzata mediante la costruzione di pilastri in c.a. posizionati in parte sopra - verso ovest, sul fronte - e in parte in adiacenza – verso est, sul retro - al terrazzo, dove già in origine era prevista la possibilità di costruire un piano coperto.

L’intervento svolto in questo piccolo centro commerciale è consistito in due azioni principali: l’ampliamento del primo piano, tramite una parziale sopraelevazione; il miglioramento estetico per rendere più omogenei e contemporanei i diversi corpi di fabbrica che lo costituiscono e quindi rendere l’edificio commerciale e lo spazio circostante più attrattivi.

L’area di progetto ricade in una zona che risulta difficile inserire in una tipologia paesaggistica ben definita, poiché al suo interno sono presenti elementi eterogenei spesso in contrasto fra loro: il sistema, infatti, è costituito da aree industriali distribuite in modo irrazionale, da zone residenziali e zone agricole com’è solito nella «città diffusa».

Superficie coperta: 1182 metri quadrati, rapporto di copertura: 43.13%, altezza massima: 6,84 metri.

Prima dell’intervento, l’edificio, già adibito a piccolo centro commerciale, era una struttura difficile da definire: la mancata integrazione tra le parti, l’assenza di un adeguamento dei prospetti esterni alle attività ospitate e la scarsa visibilità degli spazi interni dall’esterno lo rendevano un luogo privo d’identità e di riconoscibilità, anche perchè già rimaneggiato per la destinazione commerciale rispetto all’originaria destinazione produttiva artigianale.

In questo contesto la necessità del committente era non solo quella di ampliare gli spazi interni, ma anche quella di rinnovare l’immagine dell’edificio, aumentando la visibilità dei prodotti, ottenere un migliore spazio espositivo e, più in generale, riqualificare l’area in modo da ricucire il tessuto edilizio con il centro urbano, valorizzando così il centro commerciale anche come punto di aggregazione sociale, nonché per inserire altre attività e renderlo economicamente più sostenibile.

Prima dei lavori.

Prima della riqualificazione

L’edificio, la cui costruzione ha avuto inizio nel 1967 e si è poi completata in diverse fasi fino al 1983 per ospitare un laboratorio di ceramica d’arte di Nove, è collocato nella zona industriale sud del Comune di Nove (Vi) lungo la strada provinciale 52. Il fabbricato è caratterizzato da tre corpi principali costruiti in momenti diversi:

  1. il primo, situato a nord, dalla forma irregolare con la facciata principale verso la strada sul fronte ovest;
  2. il secondo, situato a sud, anch’esso rivolto principalmente a ovest e costituito a sua volta da una parte a due piani e da una parte a un piano;
  3. il terzo, situato a sud est, di forma regolare a due piani.
La sopraelevazione è stata realizzata mediante la costruzione di pilastri in c.a. posizionati in parte sopra, verso ovest, sul fronte, e in parte in adiacenza, verso est, sul retro, al terrazzo, dove già in origine era prevista la possibilità di costruire un piano coperto.

La lunga facciata principale si trova sul lato ovest del lotto, lungo lo sviluppo della strada provinciale che collega Bassano del Grappa a Vicenza. L’accesso principale, che è stato mantenuto nella stessa posizione, corrisponde con una scala esterna che conduce al primo piano del corpo sud, oltre il quale si trovava un grande terrazzo che risultava pressoché inutilizzato, anche se già predisposto per l’ampliamento.

Aggetto ovest.

La struttura dell’edificio originario è composta da elementi verticali e orizzontali in cemento armato in opera, con solai in laterocemento anche per la copertura piana accessibile, che solo in parte è costituita da travi Y in c.a.p.

Il cemento armato è stato utilizzato nel progetto originario anche per la decorazione della facciata principale, a nord tramite la formazione di una serie di doppie lesene e a sud da un cornicione composto da prismi rettangolari di diversa altezza a sbalzo verso la strada.

I prospetti risultavano quindi caratterizzati da una sovrabbondante varietà di linee e da una debole integrazione tra le parti che componevano l’edificio nel suo complesso: l’integrazione tra i corpi di fabbrica è stata, di conseguenza, uno degli obiettivi posti nella progettazione dell’intervento di ampliamento e di restyling dell’immobile.

I prospetti

Sul fronte ovest il rivestimento di facciata è stato esteso verso sud in modo da inglobare la rampa e la piattaforma elevatrice che conducono al pianerottolo d’ingresso del piano superiore. L’ampliamento è stato possibile in applicazione delle legge regionale 14/2009 della Regione Veneto (Piano Casa), e in particolare l’art. 2.

Copertura.

Il rifacimento delle facciate è stato riservato al lato ovest, sud e nord dell’edificio, privilegiando quindi le facciate viste dalla strada, mentre il lato est è stato oggetto di sola tinteggiatura. Il corpo nord è stato bipartito in senso orizzontale: rivestito da lamiera di alluminio stirata di colore bianco in corrispondenza del primo piano, è stato poi completamente ritinteggiato in grigio nella parte bassa.

L’obiettivo, infatti, era quello di correggere l’imponenza di questa parte, molto prominente verso la strada e in altezza, tagliandola in orizzontale per ottenere l’immagine di un volume compatto sospeso sopra un basamento che si allineasse alle finestre del piano seminterrato.

Grandi aperture per i serramenti.

Tutti i serramenti in corrispondenza dell’attuale basamento sono quindi stati ritinteggiati con vernice grigia, per meglio fondersi alle parti murarie e ottenere un maggior effetto di sfondo del basamento e far così prevalere il peso del volume sovrastante.

Il filo superiore del rivestimento metallico di facciata presenta un andamento spezzato, così da rendere maggiormente la tridimensionalità e la dinamicità di tale corpo sospeso, che varia in altezza parallelamente alla strada, enfatizzando la percezione prospettica e quindi aumentando la fruizione visiva del prospetto da parte dei passanti.

Il prospetto del corpo sud è stato risolto tramite una tripartizione in fasce orizzontali costituite dal basamento grigio come per il corpo nord, da un sistema di vetrine nel mezzo e superiormente da un cornicione aggettante, che funge da coronamento sulla sommità.

La visibilità delle vetrine era parte fondamentale delle richieste della committenza e, pertanto, si è cercato di liberarle il più possibile da strutture verticali fino a estendere il vetro all’angolo di sud ovest e continuare con una fasciatura in vetro anche in corrispondenza del prospetto sud, in modo da massimizzare la tensione dell’edificio a un’esposizione direzionata a sud ovest.

Un bordo in acciaio corten si trova sul filo inferiore delle vetrine e, girando sul prospetto sud, ne fascia un lato. La maggiore integrazione tra i corpi di fabbrica che costituiscono l’edificio, caratterizzati dal contrasto tra volumi opachi a nord e volumi trasparenti a sud, dalla loro compenetrazione, dall’uniformità di trattamento del basamento e dalla maggiore definizione dei dettagli delle finiture e dei materiali, hanno portato a un impatto visivo più armonico e gradevole dell’insieme.

Trave Ipe 500 lunga 15 metri sul fronte principale.

Il volume sopraelevato

La sopraelevazione è stata realizzata mediante la costruzione di pilastri in c.a. posizionati in parte sopra – verso ovest, sul fronte – e in parte in adiacenza – verso est, sul retro – al terrazzo, dove già in origine era prevista la possibilità di costruire un piano coperto. Per dare maggiore continuità possibile alla fascia orizzontale destinata alle nuove vetrine, sul fronte principale sono stati inseriti due soli pilastri che reggono alle estremità una trave Ipe 500 lunga 15 metri.

Cordolo sulla trave est.

Verso est, tre nuovi pilastri in cemento armato sostengono una trave in c.a. di cm 50×50, parzialmente aggettante rispetto ai pilastri, su cui è agganciata lateralmente una veletta prefabbricata, anch’essa in c.a., che costituisce il cornicione in sommità.

Un cordolo, costruito sopra la trave est, serve allo stesso tempo per dar forma all’ampia grondaia che si crea contro la veletta che per fissare le travi Ipe 240, le quali, poste in pendenza verso est, costituiscono l’orditura principale della carpenteria del solaio.

Quest’ultima è completata da lamiera grecata h 75 mm autoportante a secco e da pannelli sandwich con funzione di manto di copertura. All’interno il pacchetto è completato da un isolamento in lana di roccia a due strati e da un controsoffitto Rei.

Lamiera grecata e controventi.

Pareti di tamponamenti a secco

Per le nuove pareti esterne di tamponamento della sopraelevazione sul lato est, si è optato per un sistema a secco con pannelli Acquapanel (Knauf) fissati su una struttura metallica interna e isolamento in lana di roccia.

In questa zona sono stati riutilizzati parte dei vecchi serramenti delle vetrine precedenti, perchè meno esposti alla vista del pubblico, e perchè simili agli altri serramenti della facciata est.

Le nuove vetrine sono state collocate a sbalzo rispetto al perimetro della sopraelevazione: in questo modo è stato possibile ottenere la continuità delle vetrate della facciata ovest, poste all’esterno e non più tra i pilastri esistenti sulla facciata della porzione di piano primo ampliata.

Solaio di copertura.

Questi pilastri, che in facciata risultavano molto fitti, si trovano ora posti dietro ai pannelli vetrati, con il risultato che l’effetto vetro prevale sugli elementi retrostanti e dona alla facciata un piacevole effetto di fluidità, continuità e trasparenza anche in questa porzione dell’edificio.

Peraltro le nuove vetrine sono costituite da soli pannelli di vetro accostati e sigillati fra loro, appoggiati alla base e bloccati sulla sommità con profilati nascosti. Vista l’esposizione a ovest del fronte espositivo, è stato scelto un tipo di vetro magnetronico basso emissivo, che garantisce, oltre alla neutralità di colore, anche elevate prestazioni d’isolamento termico.

Un ulteriore accorgimento destinato al risparmio energetico e al comfort interno è la predisposizione di un cassonetto continuo all’interno del cornicione aggettante per installare grandi tende a rullo per esterni destinate a proteggere ulteriormente l’involucro dai raggi estivi nei mesi più caldi.

L’effetto di leggerezza dato dal vetro è enfatizzato dal contrasto con il peso del sovrastante cornicione rivestito in facciata da lamiera di alluminio verniciata bianca e da lamiera corten sul soffitto.

Trave sud e cantiere visto da sud.

Cornicione rivestito in lamiera bianca

Il cornicione presenta l’intradosso piano in corrispondenza del vecchio aggetto sovrastante il poggiolo e inclinato nella parte corrispondente all’ampliamento. In corrispondenza della parte ampliata, l’inclinazione del filo inferiore di quest’ultimo consente non solo di proporre un armonico gioco di variazione del rapporto tra elementi pesanti e leggeri lungo lo snodarsi della facciata, in linea con l’idea di graduale apertura da nord verso sud, ma consente anche il contemporaneo ottemperamento alle necessità di:

  • mantenere l’intradosso del soffitto dell’ampliamento pari a quello dell’esistente
  • di massimizzare l’altezza delle nuove vetrine, in modo da dare maggiore visibilità ai prodotti esposti e agli spazi interni dalla strada
  • di rivestire il cornicione aggettante esistente e raccordare i due intradossi esterni senza soluzione di continuità.

L’inclinazione è quindi determinata dal collegamento di due punti: il limite dell’aggetto esistente e il punto in cui la trave Ipe 500 emergerebbe dall’intradosso.

Impalcatura retro lamiera.

Il risultato è l’ottenimento di un prospetto lineare ma allo stesso tempo fluido e di una buona integrazione tra la parte esistente e quella ampliata: un esempio di come spesso un problema pratico possa essere spunto per una intelligente soluzione architettonica e, viceversa, un concept di progetto vincente sia spesso seguito da fortunate soluzioni tecniche strutturali.

Cornicioni, dettaglio costruttivo

Dal punto di vista costruttivo, i cornicioni posti sul lato ovest e sud dell’ampliamento sono gli elementi che hanno richiesto la maggior attenzione nel disegno dei dettagli. Verso ovest, il sostegno agli aggetti e quindi il rivestimento in lamiera è avvenuto tramite la posa di tubi metallici a sezione rettangolare, che sono stati applicati direttamente sul preesistente cornicione in c.a. dell’edificio preesistente e utilizzati, nella parte in ampliamento, per la costruzione di una costolatura agganciata alla trave Ipe 500 e alle travi di impalcati Ipe 240 dove queste sono a loro volta imbullonate all’Ipe 500.

Questa costolatura è quindi costituita da una serie di trapezi posti trasversalmente al prospetto, che diventano, per l’assottigliarsi della sezione del cornicione, via via più piccoli man mano che ci si avvicina al lato sud dell’edificio. Tali elementi sono poi collegati da ulteriori elementi tubolari di collegamento.

Sul lato sud, invece, non essendo presente una trave metallica ma una trave in cemento armato in corrispondenza della quota del cornicione, è stato progettato il posizionamento di tre travi Hea 120, passanti nell’anima della trave in c.a. in appositi fori predisposti durante il getto e poi saturati con malta espansiva e collegate alla prima trave Ipe 240 dell’impalcato.

Dettaglio ampliamento eseguito a Nove.

Studio accurato delle soluzioni strutturali

Pur trattandosi di un intervento di ampliamento piuttosto modesto in termini di superficie, ha richiesto uno studio accurato delle soluzioni strutturali, che dovevano soddisfare numerose esigenze tecniche e normative, nonché funzionali ed estetiche e, non da ultimo, di velocità realizzativa in cantiere, dovendo operare in uno spazio ristretto per non occupare eccessivamente il parcheggio del centro commerciale, che è rimasto sempre aperto ai clienti, salvo momentanee interruzioni per garantire la sicurezza delle persone.

Progetto Studio 3xL.

Altra complicazione era dovuta alla carente documentazione tecnica dell’edificio preesistente, non in possesso all’attuale proprietà perché a suo tempo realizzata da una ditta ora inesistente.

Perciò sono state inizialmente effettuate numerose ispezioni e saggi non distruttivi atti a reperire il maggior numero possibile di informazioni, poi integrate durante il procedere dei lavori quando meglio si manifestavano o era più facile spingere nel dettaglio la ricerca, per via via aggiornare il progetto e i suoi dettagli costruttivi e funzionali.

3xL è uno studio di progettazione che si occupa di Architettura a 360 gradi, con sedi a Bassano del Grappa e a Villaverla (VI). Nasce con la passione, l’impegno e l’esperienza del geometra Guido Longo, che esercita la professione fin dal 1981, e prosegue con l’inserimento di Enrico Longo (33) e Silvia Longo (31), entrambi provenienti dalla formazione in Ingegneria Edile-Architettura presso l’Università di Trento.

Il buon risultato finale è stato possibile grazie alle sinergie dei progettisti con il committente e i vari operatori e maestranze che sono intervenute prima e durante il lungo e talvolta intricato percorso per arrivare al completamento dell’opera, e che hanno sempre e prontamente collaborato a facilitare le soluzioni necessarie per le varie problematiche da risolvere.

Chi ha fatto Cosa

Progettazione architettonica e strutture: arch. ing. Silvia Longo, Studio 3xL – arch. Enrico Longo, ing. Silvia Longo – Associati
Imprese Edili: Carpenteria Brotto snc (strutture metalliche portanti); Costruzioni Scotton di Gianfranco Scotton (opere c.a.)
Imprese applicatrici: a parte più corposa del lavoro è stata fatta dalla Carpenteria Brotto (rivestimenti metallici e tetto)
Lamiera stirata: Fils

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