Una nota congiunta presentata da Cgil, Cisl, Uil con i sindacati delle costruzioni FenealUil, FilcaCisl, FilleaCgil dichiara che: «per il rilancio del settore delle costruzioni servono politiche industriali serie e di medio periodo, con una riorganizzazione dei vari incentivi e con un ruolo attivo anche delle Banche e di Cassa Depositi e Prestiti, in grado, ad esempio, di anticipare i crediti vantati dalle aziende nei confronti della Pubblica amministrazione. Per questo riterremmo positivi la messa in sicurezza e il rilancio di Astaldi dentro un più generale rafforzamento di campioni nazionali come Salini-Impregilo, un’operazione che rappresenta però solo il primo passo di una strategia più complessiva, che possa affrontare positivamente anche la situazione di altre grandi aziende, da Condotte a Tecnis, da Cmc a Trevi, e relativi indotti e fornitori. Solo così potranno essere garantite la sopravvivenza di centinaia di migliaia di aziende medio-piccole e la continuità di grandi imprese che, pur avendo centinaia di cantieri aggiudicati, soffrono finanziariamente. Stiamo parlando di decine di migliaia di lavoratori, di professionalità invidiate in tutto il mondo, delle braccia che concretamente possono sbloccare appalti, oggi fermi, per queste difficoltà. Difficoltà che nulla centrano con la liberalizzazione del subappalto o il ritorno al massimo ribasso, come previsto dal decreto Sbloccacantieri».