Punti di vista | Josef Nierling, Porsche Consulting

Archetipi urbani del futuro: decentralizzazione, mobilità sostenibile e nuove tecnologie

Porsche Consulting ha presentato un’analisi relativa al potenziale della mobilità urbana sostenibile. L’obiettivo principale per i prossimi anni sarà quello di creare nuovi archetipi urbani dove il paradigma è la decentralizzazione delle città. Fondamentale sarà quindi lo sviluppo di una mobilità elettrica, smart e integrata, per garantire la socialità, lo scambio e il confronto ed evitare risvolti sociali, ambientali ed economici negativi.
Josef Nierling | Amministratore delegato Porsche Consulting.

Nel 2010 il 73% della popolazione europea viveva nelle aree urbane. Nel 2050 supererà l’80%. L’85% del Pil europeo è generato nelle aree metropolitane allargate. Il 40% delle emissioni dei trasporti è nelle città. Tutto questo ha diversi risvolti, ma un problema comune: se non ripensate integralmente, le città del futuro rischiano di diventare sempre più congestionate, sconnesse e inospitali.

Porsche Consulting, tra i primi ad aver creduto e promosso il potenziale della mobilità urbana sostenibile, smart ed integrata, ha presentato la sua analisi nel corso dell’incontro “Il futuro sostenibile della mobilità” promosso dall’associazione The Ruling Companies, la storica community di manager e imprenditori italiani.

Un tema che non solo è di stretto interesse, ma che rappresenta per la società di consulenza italo-tedesca del gruppo Porsche un vero e proprio obiettivo imprescindibile.

«La mobilità mette in connessione regioni, spazi, quartieri, rompendo le barriere sociali, e possiede soprattutto dei risvolti sociali, ambientali ed economici. Sul primo, quello sociale, vi è sicuramente l’intento di assicurare la mobilità a tutti i cittadini, adottando politiche e modelli che la rendano fruibile a tutti a basso costo. In questo momento in cui grazie al Recovery Fund si disporrà di capitali da investire in infrastrutture non bisogna cadere nella tentazione di potenziare le attuali strutture perché sussiste un paradosso: nuove strade, ma anche servizi pubblici potenziati, creano nuova utenza, con il risultato che la congestione del traffico rimane costante» spiega Josef Nierling, Amministratore delegato di Porsche Consulting.

Per evitare questo paradosso è importante immaginare la vita del futuro in nuovi archetipi urbani dove il paradigma è la decentralizzazione. L’obiettivo: avere idealmente tutti i servizi a 15 minuti di distanza, rendendo ogni nucleo interconnesso in modo intelligente, rapido e soprattutto, sostenibile. Le condizioni tecnologiche per la mobilità del futuro esistono già, mentre i desideri e i comportamenti sociali stanno cambiando.

Nuove tecnologie ci potranno per esempio aiutare a sostare riducendo percorrenza e carburante: oggi tra 10% e il 30% del traffico generato nelle nostre città è dovuto alla ricerca di parcheggio. A Bonn, in Germania, su alcune strade sono stati inseriti sotto l’asfalto dei sensori – grandi più o meno come una lattina di birra – con l’aiuto dei quali, attraverso una app, gli automobilisti possono vedere in quali strade c’è possibilità di parcheggio. Soluzioni simili per la “caccia al parcheggio” si stanno studiando anche a Milano.

Ma per rendere tutto ciò realtà è necessario cambiare urbanistica, paesaggi e mobilità. Le grandi aree urbane europee si stanno attrezzando con piani dedicati, sulla spinta del Green Deal e della sua declinazione per le città, il “New European Bauhaus”. Milano, per esempio, ha un piano di investimenti da 1 miliardo di euro solo per l’elettrificazione del trasporto pubblico entro il 2030.

«Sono due le principali aree di trasformazione del settore mobilità, ad oggi ancora poco rilevanti, ma che tra un decennio porteranno ad una rivoluzione rispetto allo scenario urbano odierno: l’E-Mobility e New Mobility Services» afferma Nierling.

L’elettrificazione della mobilità è in accelerazione esponenziale, e dovremmo sostenere una transizione rapida anche in Italia. Nel nostro Paese abbiamo un parco auto di 37 milioni di auto, il più alto rapporto di automobili per abitante in Europa, ma il 20% di queste auto ha un’età superiore ai 18 anni. Del nuovo immatricolato in Italia oggi solo il 4,3% è elettrico (prevalentemente ibrido), ma le case automobilistiche stanno investendo in maniera massiva per ampliare l’offerta.

Il gruppo Volkswagen ha previsto circa 50 nuovi modelli nei prossimi 5 anni (70 entro il 2028), un investimento di circa 44 miliardi di euro tra mobilità elettrica (33 miliardi), guida autonoma e servizi digitali. Per sostituire tutto il parco auto mondiale ci vorranno 10-15 anni, ma per raggiungere questo traguardo bisogna immatricolare praticamente solo elettrico, mentre oggi siamo su soglie veramente basse (nel 2020 in Italia sono state immatricolate 2,3% di auto elettriche “pure”).

Lo sviluppo del mercato di auto elettriche va di pari passo con lo sviluppo della rete di ricarica. Sebbene in numero prevarranno le soluzioni di ricariche private (a casa, nel proprio box), un ruolo chiave nell’espansione lo hanno gli High Power Charger, le colonnine veloci, che richiedono un’accelerazione di investimento.

«Per le nuove generazioni, i mezzi di trasporto sono percepiti come commodities, usati in maniera “naturale” come l’acqua o il telefono. I “cittadini di domani” si aspettano quindi un servizio di mobilità integrato, che offra diverse opzioni, al momento giusto e al posto giusto» conclude Josef Nierling.

La transizione della mobilità verso i servizi, detta “New Mobility Services” altera completamente la catena del valore creando un ecosistema attorno alla mobilità fatto di attori un tempo molto lontani: dalle società di pagamento a quelle di parcheggio, dalle tecnologie per la smart city alle tecnologie per la guida autonoma.

Secondo Porsche Consulting quindi, la mobilità, resa sostenibile dal punto di vista ambientale, può assumere appieno il ruolo chiave di abilitatore di sviluppo economico e sociale, di libertà e di emancipazione. Più i luoghi sono distanti, separati, più aumentano le inuguaglianze. Permette la socialità, lo scambio e il confronto, consente di accedere all’eccellenza e all’unicità di ogni singolo luogo, e quindi è un elemento chiave per la prosperità e la qualità della vita delle generazioni future.

A cura di Porsche Consulting

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