Normazione | Rischio amianto

Prassi Uni sui requisiti professionali per monitorare e gestire l’amianto

Quando l’amianto si degrada diventa pericoloso. Uni in collaborazione con Sportello amianto nazionale, viene incontro alle amministrazioni, alle imprese e ai cittadini, con una nuova Prassi di Riferimento dal titolo "Materiali contenenti amianto. Determinazione dello stato di degrado dell'amianto di natura antropica e definizione dei requisiti professionali del responsabile rischio amianto".

Per venire incontro alle esigenze di amministrazioni, imprese e cittadini che chiedono maggiore chiarezza su come monitorare e gestire il rischio amianto, nel mese di marzo Uni – Ente Italiano di Normazione in collaborazione con Sportello Amianto Nazionale darà il via a un tavolo tecnico per lo sviluppo di una nuova prassi di riferimento (Uni/Pdr) sul tema “Materiali contenenti amianto – Determinazione dello stato di degrado dell’amianto di natura antropica e definizione dei requisiti professionali del Responsabile Rischio Amianto”.
Perché è proprio quando l’amianto si degrada che diventa pericoloso.

Indice dello stato di degrado dell’amianto

La Prassi di Riferimento – alla cui stesura parteciperanno anche altre organizzazioni specializzate – definirà una metodologia per determinare l’indice di stato di degrado dell’amianto di natura antropica presente nel patrimonio immobiliare, stabilirà i requisiti professionali minimi richiesti alla figura del responsabile rischio amianto (prevista dal dm 06/09/94) e la formazione operativa necessaria a svolgere programmi di monitoraggio e manutenzione.

Giuseppe Rossi | Presidente Uni

Giuseppe Rossi | Presidente Uni.

«La sicurezza, in generale, ha bisogno di un insieme di elementi per essere garantita: la progettazione, l’esecuzione e i prodotti utilizzati, la manutenzione e, soprattutto, il ruolo umano nelle fasi di installazione e posa, nell’uso e nello smaltimento. Nello specifico caso dell’amianto, grazie ai limiti posti dalla legislazione la prassi potrà concentrarsi solo su una parte di essi (demolizione, rimozione, movimentazione…), ma sono certo che lo farà con la massima efficacia per identificare, gestire e annullare una triste eredità che nulla ha a che fare con il concetto di sostenibilità».

Fabrizio Protti | Presidente Sportello Amianto Nazionale

«L’intesa tra Uni e Sportello Amianto getterà le basi per determinare finalmente una prassi nazionale totalmente assente in materia, se pur presenti precisi obblighi di legge. Come spesso accade, nel caso della certificazione dell’indice di stato di degrado e della figura professionale obbligatoria del responsabile rischio amianto, lo Stato in 30 anni ha posto figure e incombenze obbligatorie lasciando scoperta e delegata alle Regioni la responsabilità di normare i protocolli operativi all’interno dei piani amianto, non sempre presenti e solo qualora lo ritenessero necessario. Così ci troviamo ad esempio tetti per cui se ipotizzassimo di analizzarne lo stato di degrado con differenti protocolli regionali, potrebbero risultare pericolosi se collocati in un luogo e sicuri se collocati in un altro. Medesimo problema riguardo la professionalità di una figura di alto profilo il Responsabile Rischio Amianto per cui a fronte di un obbligo legale di presenza, qualora sussistessero manufatti In Mca in una proprietà non vi è una definizione Nazionale Universale delle competenze minime per svolgere l’impegnativa professione.
Perciò questo percorso che porterà alla prassi scritta da Uni con l’aiuto dello Sportello Amianto Nazionale,  attraverso l’aggregazione  dei migliori esperti italiani scelti con attenzione tra enti pubblici e consigli tecnici delle professioni, porterà indicazioni chiare e universali, necessarie per mettere un po’ d’ordine e per guidare in maniera omogenea dove nessuno prima era intervenuto».

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