Confedilizia | Tassazione sulla casa

Prelievo sul mattone: in tre anni incremento del 200%

L’Italia rispetto all’Ue è la «maglia nera» per la tassazione sulle abitazioni. Il 16 dicembre lo Stato incassa 44 miliardi.

Sui costi dell’acquisto di una casa e sulla conseguente tassazione Confedilizia ha riassunto in un documento che fa il paio con un dossier (depositati in Senato) di Federproprietà e Uppi, Coordinamento unitario dei proprietari immobiliari.
Il dato unitario emerso è che il nostro Paese su immobili e Fisco è sicuramente in pole position: è irraggiungibile a livello internazionale. Per la tassazione sulla casa abbiamo il primato negativo tra i Paesi dell’Ue e dell’Ocse e, per quanto concerne il prelievo fiscale, è tra i più alti rispetto al reddito disponibile e rispetto al PilUna situazione aggravata da Imu e ora da Tasi, che ha superato i livelli dei balzelli dell’imposta municipale appioppataci alla fine del 2011 dal professor Mario Monti.

Mario Monti
Mario Monti

Secondo i dati di Confedilizia, già nel 2011 la media Ocse di imposte immobiliari dirette e indirette era inferiore di 0,17 punti sul Pil e risultava di 0,18 punti sul reddito imponibile netto rispetto al totale del Paese. Quella situazione presentava quindi il Paese in linea, ma con un piccolo differenziale positivo, con l’Ocse, mentre, già allora, superavamo la linea Ue di 0,30 punti per il Pil e 0,50 punti per il reddito disponibile. Con una situazione fiscale rispetto all’Ue pari a 0,25 e 0,29 punti.
La mazzata è arrivata con la manovra del 2012, quando Mario Monti ha portato una pressione della tassazione patrimoniale del 2,2% sul Pil e addirittura del 2,75% sul reddito disponibile a confronto con la media Ocse, rispettivamente dell’1,27% e 1,59%. Un punto in meno sul Pil e 1,5 sul reddito disponibile. Se poi consideriamo la media Ue (che presenta una pressione fiscale dell’1,15% e dell1,40%) e con l’Eurozona (pressione fiscale dell’1,13% e dell’1,40%), vediamo com’è aumentato il divario.

Corrado Sforza Fogliani | Presidente Confedilizia
Corrado Sforza Fogliani | Presidente Confedilizia

Riduzione delle rendite catastali. Corrado Sforza Fogliani, al vertice di Confedilizia, non usa mezzi termini nel definire l’Italia «la maglia nera dei Paesi dell’Unione in tema di tassazione sulla casa», chiedendo di mettere realmente mano a «una fase nuova per far tornare la fiducia agli italiani e riattivare gli investimenti immobiliari. Imu e Tasi hanno fatto sì che gli italiani siano stati privati della garanzia fornita dalla proprietà degli immobili. Ora chiediamo di voltare pagina, chiediamo di restituire loro questa garanzia tramite una manovra shock, provvedimenti coraggiosi, una riduzione significativa delle rendite catastali pari al 3% dell’attuale moltiplicatore con un impatto di 750 milioni di euro…», soldi che rimetterebbero in circolo altre risorse consistenti.

Il Coordinamento unitario dei proprietari immobiliari. Come scritto, quanto evidenziato da Corrado Sforza Fogliani è stato segnalato nelle sedi parlamentari anche dal Coordinamento unitario dei proprietari immobiliari. Occorre specificare che lo studio di questi ultimi è stato svolto nel 2012, prima della venuta della Tasi, ma si tratta comunque di dati ugualmente significativi poiché già con l’Imu i proprietari di abitazioni italiani erano di fatto i supertartassati.
Nel documento è specificato che a dar pena al contribuente vi è avanti tutto l’Imu, per cui l’Italia è collocata con un punteggio pari a 51,3/100 in terza posizione dopo Inghilterra e Francia, Paesi dove la tassa di proprietà include altre imposte.
Il saldo che si sta pagando per Imu e Tasi in questo mese di dicembre permette un incasso da parte dello Stato (e dei comuni con le tasse sugli immobili) che si aggira sui 44 miliardi (nel 2011 il gettito era di 11 miliardi, divenuto poi con l’Imu 24 miliardi).

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