Formedil | Formazione

Presentato il Rapporto Formedil 2015

Il ruolo strategico delle Scuole edili per l’innovazione e il rilancio delle costruzioni in un momento ancora caratterizzato da lenti segnali di ripresa. Avviato un nuovo ciclo per l’edilizia.
Massimo Calzoni | Presidente Formedil
Massimo Calzoni | Presidente Formedil

Il Rapporto 2015 «Innovazione e formazione. L’edilizia oltre la crisi», elaborato dal Formedil >> e dal Cresme >>, con il patrocinio dell’Inail è stato presentato ufficialmente. L’analisi del sistema formativo per il settore delle costruzioni che non può prescindere da una riflessione generale sull’andamento dell’economica italiana: «Dal 2008 il nostro settore si è ristretto in maniera consistente. Meno investimenti, meno attività, meno lavoro. E’ dunque necessario puntare sulla formazione di base, mirata alle esigenze di valorizzazione delle competenze e di reinserimento della manodopera nel mercato del lavoro» così Massimo Calzoni, presidente Formedil, nell’introduzione al Rapporto.
Segnali positivi. I segnali di ripresa dell’economia italiana sono ancora deboli, tendenti al positivo. Per le costruzioni il Cresme parla di investimenti in crescita dell’1% a novembre 2014, dello 0,3% a giugno 2015. Dal 2016 le previsioni sono tuttavia ben più ottimistiche. Segnali di questa ripresa sono: l’aumento degli importi delle gare pubbliche, l’aumento della vendita delle macchine movimento terra, i dati della vendita e distribuzione termosanitaria, il mercato immobiliare che ha chiuso il 2014 con un aumento del 3,6% delle compravendite.
rapportoNuovo ciclo per nuova offerta. Si sta aprendo un nuovo ciclo per l’edilizia, il settimo, ma sarà un ciclo differente dai precedenti: i nuovi fattori su cui farà leva l’industria delle costruzioni sono l’energy technology, la gestione e riqualificazione del costruito, l’innovazione tecnologica. Elementi indispensabili saranno la progettazione condivisa attraverso il sistema Bim e un maggior uso di elementi prefabbricati per semplificare le operazioni di cantiere, con la certezza di minore domanda di manodopera. Il sistema della formazione deve quindi operare in direzione dell’aumento della qualità e delle competenze. Dal 2010 sono oltre 700 mila le persone, operai, tecnici e altre figure, transitate attaverso i programmi delle Scuole edili. La formazione ha avuto una contrazione: dai 12.715 corsi attivi nel 2013 ai 12.322 nel 2014, con una diminuzione degli allievi da 164.325 a 144.527.
I corsi Mics >> (Moduli integrati per costruire sicurezza) a detta di molti operatori del comparto, sono la più grande iniziativa italiana di formazione di massa in un settore economico. Tra il 2012-2014 si è segnalato un aumento del 22% di questi corsi e del 36,8% degli allievi formati.

Per il Rapporto 2015 «Innovazione e formazione. L’edilizia oltre la crisi» clicca qui >> 

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