Reggio Emilia | Festival Rigenera

Proclamati i vincitori della prima edizione del premio Rigenera

Il Premio Rigenera si è svolto in seno al Rigenera Festival dell’Architettura, ideato dall’ordine degli architetti e paesaggisti di Reggio Emilia. Il premio vuole gratificare le architetture che con approccio differente sperimentano la rigenerazione urbana con l'obiettivo di generare qualcosa di nuovo, utile e bello. La giuria, composta da accademici, urbanisti e architetti, esperti nel settore privato e pubblico, ha definito la rigenerazione come buona pratica per le prossime generazioni di architetti.
Festival dell’Architettura Rigenera.

Il Premio Rigenera, ideato dall’ordine degli Architetti ppc di Reggio Emilia, Comune di Reggio Emilia e la società Stu Reggiane, ha decretato le tre medaglie dei vincitori nel corso di un evento live che si è svolto negli spazi del caffè letterario Binario 49, a Reggio Emilia.

Il Premio, concepito in occasione della prima edizione di Rigenera Festival dell’Architettura, è stato ideato con la volontà di premiare e diffondere a un ampio pubblico le architetture che sperimentano un’ idea di rigenerazione urbana a partire da un approccio diverso, con l’obiettivo di generare qualcosa di nuovo, utile e bello. E’ la stessa concezione che la città di Reggio Emilia ha fatto propria, elaborandola autonomamente e portandola avanti in questi ultimi anni.

Il Premio Rigenera si è posto, quindi, l’obiettivo di mettere in luce quelle opere di rigenerazione, che oltre al valore architettonico e ambientale, interpretano un’idea portatrice di valori, in termini di un equilibrio ottimale tra l’uomo e l’ambiente costruito, come definito nel concetto di Baukultur (cultura dell’ambiente costruito – Davos 2018), mettendo al centro le esigenze sociali e culturali delle persone.

Premio Rigenera | Parco urbano San Roberto, 1°classificato.

Hanno partecipato inviando i propri progetti ben 69 studi architettura e paesaggio, distribuiti su tutto il territorio nazionale. La giuria, presieduta da Luca Molinari (professore associato di Storia dell’Architettura, Università della Campania), e composta da Gabriele Lelli (professore Associato di Composizione Architettonica e Urbana, Università di Ferrara), Massimo Magnani (direttore Area Competitività del Comune di Reggio Emilia), Andrea Rinaldi (professore di Composizione Architettonica e Urbana, Università di Ferrara) e Chiara Tonelli (professoressa di Tecnologia dell’Architettura, Università di Roma Tre), ha selezionato una short list di dieci progetti finalisti: opere realizzate negli ultimi cinque anni, espressione dei processi di trasformazione architettonica, urbana e sociale nell’ambito di spazi pubblici, porzioni di territorio, aree e architetture industriali, di fattorie sociali, contesti agricoli ed edifici commerciali. Tutti gli architetti finalisti sono stati invitati a Reggio Emilia per presentare i loro lavori nel corso di un evento live, all’interno di Binario 49, un luogo simbolico, esempio di trasformazione e innovazione sociale della città.

Luca Molinari | Presidente di Giuria

Luca Molinari | Presidente di Giuria.

«Le buone pratiche giunte in finale, con una rappresentanza prevalente del nord-est, quindi Emilia, un po’ di Calabria e Puglia, sono capaci di fare diventare risorsa quelle che sono problematiche e tensioni comunitarie. Perché senza la comunità non c’è rigenerazione. Al di là della qualità formale del progetto, credo che nel racconto di oggi sia pesato il processo, la metodologia. Un progetto non è più solo un progetto. Per essere accettato dalla comunità, diventa narrazione, scambio, dialogo, dopodiché l’architetto afferma la propria indipendenza, la capacità di mettere forma a tutto questo. La capacità ogni volta di generare delle metodologie condivise che si rinnovano e cambiano, il fatto che ogni volta quello che tu sei cambia rispetto ai luoghi, penso siano forse l’unico modo per fare tornare l’architetto a essere un “civil servant”: un professionista con una grande capacità di visione e allo stesso tempo attitudine ad ascoltare e dialogare con una realtà sempre più complessa, frantumata, difficile, arrabbiata , spesso frustrata. E il progetto è, forse, uno degli elementi che abbiamo per costruire dei luoghi, nei quali le tensioni si sciolgano o comunque combinino. Perché l’architettura ha questa grande capacità di creare comunitàI progetti presentati mostrano le tematiche latenti di un territorio che è stato devastato lungo tutta la seconda metà del Novecento, da cinquant’anni di produzione di cemento armato e di distruzione del contesto territoriale come mai era avvenuto in tutta la nostra storia da sempre. Il compito della nostra generazione è di bonificare, un lavoro di paesaggio, di forme, di spazi, di architettura, di materie, di riutilizzo aspettando i semi che verranno dalle prossime generazioni, visioni, sguardi e anche una freschezza diversa”, ha proseguito il presidente di giuria. Attraverso queste best practice, spesso anche con budget ridottissimi, il Premio Rigenera ha portato al centro del dibattito il tema della rigenerazione, di una tale emergenza sociale, politica, economica e progettuale che indica anche un modo di essere architetti nei prossimi decenni, quindi anche una buona pratica pensando agli architetti che verranno».

Premio Rigenera | Powerbarn Ravenna.

Le tre opere vincitrici

1° classificato: Parco urbano a San Roberto – Reggio Calabria | Progettista Michelangelo Pugliese Architettura e Paesaggio. Negli anni Novanta, lungo l’abitato di San Roberto a Reggio Calabria fu realizzata una grande lingua di cemento e asfalto che trasformò la vita sociale. L’intervento ridisegna e ricompone la topografia del suolo, tentando una ricucitura tra le due sponde e ridefinendo una nuova superficie vegetale, grazie all’eliminazione di 3000 metri quadrati di asfalto. La ‘strada’ diviene così l’occasione per un parco lineare partecipato. Motivazione Giuria: «Ascolto, progettazione partecipata, basso costo sono le parole chiave di un intervento che trasforma una infrastruttura marginale in una centralità a servizio della comunità».

2° classificato: Powerbarn – Ravenna | Progettista Giovanni Vaccarini Architetti –Pescara. Nel comune di Russi (Ravenna) il progetto riguarda la rigenerazione di un sito industriale della ex Eridania, storica azienda produttrice di zucchero, in un’area complessiva di 47 ettari, realizza un polo per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Per dissimulare la percezione delle imponenti dimensioni dell’edificio, gli architetti si sono ispirati alla tecnica artistica di camuffamento Dazzle progettando un poliedrico volume di superfici triangolari. che confondono l’osservatore nella stima delle caratteristiche geometriche dell’architettura. Motivazione Giuria: «La riconversione industriale, obbligata spesso dalle scelte economiche europee, offre l’opportunità per una rigenerazione non solo urbana, ma anche energetica e del paesaggio rurale».

3° classificato: Corte Bertesina – Vicenza | Progettista Traverso Vighy Architetti – Vicenza. Il progetto ha luogo nei pressi di Vicenza: la rigenerazione e il completamento del nucleo edilizio di una tipica corte rurale veneta ottocentesca con fondo rustico, volti allo sviluppo di nuove relazioni funzionali, ha dato vita a un bosco di 8 ettari che racchiude orti e seminativi, una fattoria sociale, un negozio con laboratorio di trasformazione, una struttura per l’ospitalità agrituristica, un centro visite per attività didattiche e delle residenze. Motivazione Giuria: «Una corte rurale rigenerata ad uso di un’utenza debole e di una nuova forma di accoglienza aperta, in cui restauro, nuova costruzione a secco e paesaggio si fondono in un unicum».

Le medaglie d’oro, d’argento e bronzo consegnate ai vincitori del Premio Rigenera non potevano che essere simboli di rigenerazione, delle piccole sculture in legno e materiali riciclati, realizzate dagli studenti del Liceo Artistico Chierici di Reggio Emilia, sotto la guida di Giorgio Teggi, architetto, vice presidente dell’Ordine Architetti ppc di Reggio Emilia.

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