SanMarco Terreal | Convegni

Progettare nel tempo: eterocronie e architettura

I due convegni che si terranno a Milano e a Padova, rispettivamente il 9 ottobre e il 3 dicembre, promossi da SanMarco Terreal, sono proposti come spazio di dialogo tra le discipline del progetto e il mondo del lavoro. L’architetto Davide Desiderio ci illustra le motivazioni e alcune riflessioni sull’evento.

SanMarco Terreal >> ha organizzato un ciclo di convegni, curato dal prof. Fabrizio Arrigoni dell’Università degli studi di Firenze: a Milano il 9 ottobre e a Padova il 3 dicembre. Nel programma sono previsti anche gli interventi degli architetti Adolfo Natalini e Paolo Zermani, cui farà seguito la presentazione di casi studio a cura di autorevoli relatori.Progettare nel tempo bassa ris

Per la tappa milanese (che si terrà presso il Centro congressi Stelline in corso Magenta 61 dalle ore 9.30), SanMarco ha invitato tra i relatori l’architetto Pier Paolo Tamburelli dello studio Baukuh, autore del progetto della Casa della Memoria a Milano, che illustrerà i modi in cui il progetto definisce un edificio semplice ma esplicitamente monumentale, dove il laterizio viene usato per rispondere ad esigenze di rappresentazione e testimonianza. La partecipazione dà diritto a 4 cfp per gli architetti.

Dialogo tra discipline. I due convegni, sviluppati in sinergia con Andil, si strutturano attorno ad una serie di incontri/lectures, proponendosi come spazio di dialogo tra le discipline del progetto e il mondo del lavoro, tra architetti e imprese. Il tema al centro dell’indagine è l’insieme delle plurime articolazioni esistenti tra universo della costruzione, Bau-welt, e temporalità, quest’ultima avvertita nella sua profonda concretezza fenomenologica.

Arch. Davide Desiderio | SanMarco Terreal
Arch. Davide Desiderio | SanMarco Terreal

Arch. Davide Desiderio | SanMarco Terreal
«Ogni architettura felicemente riuscita è silenziosa macchina del tempo. Un teatro fatto di historiae e di attese. La trasformazione fisica e manifesta dei siti è azione che si accompagna ad una parallela manipolazione, immateriale e latente, dei tempi. L’architettura è generata dai bisogni e dai condizionamenti del presente, ma riesce nel suo scopo attraverso un passo doppio: il ri-montaggio di saperi ed esperienze passate e la prefigurazione di scenari e possibilità future, secondo una trama complessa fatta di rammemorazioni e protensioni, giudizi e speranze. Un movimento oscillatorio steso tra permanenze ed emergenze, tra irriducibili determinazioni storiche e natura, tra necessità e libertà, e dove il dato valoriale fondamentale non risiede in uno di questi poli confliggenti ma nel farsi e disfarsi incessante degli intrecci e delle relazioni reciproche presenti nel campo di forze da essi generato. Sarà in questi domini che le molteplici significazioni del progetto conquisteranno la loro fisionomia riconoscibile.
«Progettare nel tempo» sarà l’occasione per lumeggiare alcuni nodi concettuali che investono il disegno e la fabbrica, il progettista e il Baumeister; l’obiettivo è quello di far emergere le corrispondenze e i rimandi sussistenti tra momento ideativo e prassi, tra pensiero anticipante e mondo del lavoro.
Tra le tante riflessioni possibili, elenchiamo:

  • la costruzione e la rovina – l’edificio come processo organico e la composizione come salvaguardia e messa-in-opera di preesistenze, residui, vestigia
  • la resistenza e la metamorfosi delle forme e delle materie – le impronte del tempo: riassetti morfologici, lacune, lasciti, dilavamenti, patine
  • il progetto di architettura come vasta riforma dell’esistente – rinnovamento dei codici linguistici come causa ed effetto di mutazioni parallele nei territori delle tecniche disponibili e dei processi produttivi dominanti
  • l’«appropriato» come rapporto dinamico, mai fissato definitivamente, tra prefigurazione e singolarità dei contesti – condizioni geografiche e ambientali, cornici economiche e sociali, tradizioni e memorie collettive, cioè catturate nel loro assieme mondo della vita, Lebenswelt».

Atlante di pensieri. Sul piano così perimetrato faranno da testimoni architetti e imprenditori allo scopo di allestire un atlante di pensieri, sensibilità, strategie, finalità riferibili agli spunti qui brevemente accennati. Si tratterà di una prima ricognizione nella consapevolezza che i motivi qui ricordati costituiscano un tratto specifico della cultura del progetto italiana, una cifra comune tanto alla ricerca teorica ed espressiva quanto al fare tecnico e operativo.

Progettare nel tempo – eterocronie e architettura
9 ottobre 2015, ore 9.30-13.30
Centro congressi Stelline, corso Magenta 61, Milano

Un teatro fatto di historiae e attese – prof. arch. Fabrizio Arrigoni, Università degli studi di Firenze, curatore scientifico
Un’architettura di resistenza – prof. arch. Adolfo Natalini
Campane a sera nella campagna senese – arch. Pietro Torricini

Casi studio:
Un edificio semplice, la Casa della Memoria di Milano – arch. Pier Paolo Tamburelli, Baukuh
Recuperare innovando, villa storica sulle colline del ProseccoStudio Zara + Zardet

Forum:
Paesaggio, forme, colori – arch. Aldo Barbaglia
L’evoluzione del laterizio – ing. Emanuele Serventi.

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