Edilizia scolastica | Asilo Innovativo con orto

Progetto AsInO: scuola d’infanzia tra innovazione, sostenibilità e natura

Premiato lo studio di giovani architetti romani Aut Aut per il progetto della scuola dell'infanzia di Selargius (Ca) al concorso «Scuole Innovative» promosso dal Miur per la progettazione di 51 scuole sostenibili in Italia. Il progetto sarà realizzato grazie ai 350 milioni di euro previsti dalla legge 107 (la Buona Scuola).

Lo studio di architettura aut–aut, con il suo progetto di edilizia scolastica denominato As.In.O( Asilo Innovativo con Orto) si è aggiudicato il primo premio per il progetto della scuola dell’infanzia di Selargius (Cagliari) nell’ambito del concorso di idee promosso dal Miur «Scuole Innovative».

Il progetto era già stato in nomination al Nib top 10 tra i migliori studi di architettura under36 nel 2017 e già vincitore nel 2015 del concorso di idee per la progettazione dell’ Asilo del futuro a Londra indetto da Awr.

@aut–aut.it

Lo studio aut aut questa volta si è concentrato sul comune di Selargius, in provincia di Cagliari per progettare una scuola dell’infanzia inserita in un giardino botanico. Il bando richiedeva in particolare che la struttura didattica fosse aperta e viva’in linea con le esigenze dei bambini ma allo stesso tempo proiettata verso le esigenze della cittadinanza intera.

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Osservazione del territorio Campidano

Dall’osservazione del tessuto urbano e dall’analisi storica del luogo il giovane studio romano aut–aut fondato da Gabriele Capobianco, Edoardo Capuzzo Dolcetta, Jonathan Laza r e Damiano Ranaldi (tutti giovani under 35) ha sviluppato questa idea progettuale di successo.

L’intervento si ispira all’architettura tradizionale locale basata sul modello della tipologia a doppia corte, tipica del Campidano meridionale e il lotto è delimitato da un muro di cinta dal quale spuntano le fronde degli alberi dell’orto botanico.

Il giardino botanico è stato ispirato dall’hortus conclusus medievale: giardini collegati a un monastero o un chiostro racchiuso da alte mura continue, dove i monaci erano soliti coltivare alberi da frutto e piante medicinali.

tre spazi principali del progetto

L’ingresso, che conduce ad uno spazio filtro dal quale è possibile raggiungere l’agorà, la sala docenti e lo spogliatoio con gli armadietti per i bambini, direttamente collegato all’agorà da un’accesso a misura di bimbo.

L’agorà, da cui si accede alle 5 aule-laboratorio e all’aula di rotazione, concepita come elemento di continuità visiva e spaziale tra esterno ed interno. L’agorà è direttamente collegata al cortile dei bambini e al giardino botanico e agisce come un dispositivo climatico in grado di regolare il comfort interno sia in estate che in inverno.

Nella stagione fredda la serra cattura la radiazione solare che, oltre a riscaldare lo spazio, viene assorbita e successivamente rilasciata dalla parete di terra speronata, evitando una severa escursione termica diurna. Durante l’estate un sistema di ombreggiamento consente di evitare la radiazione diretta.

Di notte un sistema di ventilazione consente il raffreddamento della temperatura degli spazi interni. Inoltre, il raffreddamento notturno del muro può ridurre la temperatura interna il giorno successivo. Durante il giorno l’aria calda viene estratta attraverso diversi camini solari integrati nella parete della terra battuta.

Gli atelier. Questi spazi sono separati da partizioni in legno che integrano un arredamento caratteristico per ogni laboratorio tematico (musica, arte figurativa, linguistica, scientifica, gioco). Tutti gli atelier si affacciano sul cortile dei bambini attraverso finestre a tutta altezza che garantiscono un’illuminazione naturale. 

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La scelta dei materiali

Anche la scelta dei materiali è stata effettuata dopo attenta analisi della tradizione locale: è sembrato pertinente l’uso della terra cruda, efficace sia per le prestazioni da un punto di vista di inerzia termica ed economicità sia per semplicità costruttiva. Sono stati proposti già in fase di progetto anche alcuni sistemi passivi come la ventilazione naturale o il tetto giardino piantumato a sedum e sistemi attivi come pompe geotermiche, pannelli solari ibridi che puntano al contenimento delle emissioni e dei consumi energetici.
Il progetto prevede anche un sistema per il recupero delle acque piovane.

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