Palermo | Protocollo d’intesa

Trasferimenti immobiliari più sicuri con la relazione tecnica integrata

Firmato a Palermo, dai presidenti Mario Marino e Vincenzo Di Dio, il Protocollo d’intesa per la relazione tecnica integrata. Una scheda biografica dell’immobile con tutto il necessario da sapere, dalla descrizione al “curriculum” catastale e amministrativo, per poter stipulare una compravendita in sicurezza sotto qualsiasi profilo, compreso l’accertamento della regolarità urbanistica.

La relazione tecnica integrata è il nuovo strumento che il Consiglio Notarile dei Distretti Riuniti di Palermo e Termini Imerese e l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Palermo hanno individuato con un protocollo d’intesa per garantire che i trasferimenti delle proprietà immobiliari siano in linea con i massimi standard qualitativi, a vantaggio della collettività. Il documento è stato siglato nel capoluogo siciliano, presso la sede del Consiglio Notarile.

I presidenti Mario Marino e Vincenzo Di Dio | Sigla del protocollo d’intesa presso la sede del Consiglio Notarile di Palermo.

Importanti i risvolti per le parti negoziali. Alla verifica sulla commerciabilità giuridica dell’immobile, potrà aggiungersi quella sostanziale sulla conformità urbanistica e edilizia e sull’agibilità, possibile solo con una specifica analisi tecnica. Questa analisi tecnica di merito sugli atti catastali, sulle pratiche edilizie e sui luoghi, potrà essere svolta da ingegneri abilitati alla presentazione degli atti di aggiornamento catastale.

La relazione tecnica integrata consentirà di prevenire eventuali effetti indesiderati, come la presenza di irregolarità edilizie o urbanistiche, e quindi di ridurre l’incidenza del contenzioso. Inoltre, metterà in luce prima dell’atto l’eventuale necessità di attivare una procedura di sanatoria, in caso di abuso sanabile, oppure di rimuovere le opere irregolari se non sanabili.

Su iniziativa del contraente oppure su indicazione del notaio, la relazione sarà stilata dall’ingegnere abilitato utilizzando il modello predefinito allegato al protocollo d’intesa e conterrà tutte le informazioni utili all’attività notarile. Tra queste, la descrizione dell’immobile con indicazione dei confini, la corrispondenza tra stato di fatto e dati catastali anche planimetrici, gli estremi dei titoli abilitativi o equipollenti, il certificato di fine lavori e l’abitabilità-agibilità.

Mario Marino | Presidente del Consiglio Notarile dei Distretti Riuniti di Palermo e Termini Imerese

«Nelle compravendite e più in generale nei trasferimenti immobiliari le problematiche relative alla regolarità urbanistica e catastale rappresentano sicuramente una criticità, specialmente nella nostra regione, per il diffuso fenomeno dell’abusivismo edilizio che si concretizza non solo nel caso di nuova costruzione realizzata in assenza del prescritto titolo abilitativo ma anche nel caso di interventi su immobili già esistenti eseguiti in assenza del titolo o in difformità. Pur essendo il notaio in grado di assicurare un valido trasferimento, come conferma l’incidenza comunque bassa del contenzioso, riteniamo che la stesura di una relazione integrata urbanistica e catastale che attesti la regolarità del fabbricato sia molto importante per dare ulteriore certezza e stabilità alle contrattazioni immobiliari e per far diminuire ancora il contenzioso civile, penale e amministrativo, che grava anche sulla macchina statale».

Vincenzo Di Dio | Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Palermo

«Siamo contenti di avviare questa collaborazione con il Consiglio Notarile perché siamo convinti che lo strumento della relazione tecnica integrata possa essere di grande utilità. I tecnici incaricati di redigerla, infatti, svolgeranno le indagini necessarie per potere inserire tutte le informazioni previste dal modello predefinito e si avrà così una fotografia completa della storia catastale e urbanistica dell’immobile, non ci si limiterà ad approfondire questo o quel singolo aspetto a seconda del bisogno. E in qualche caso, raro ma pur sempre importante, ciò potrà aiutare a individuare anche situazioni potenzialmente pericolose per la corretta tenuta di una struttura: certe irregolarità, di cui i privati possono essere perfino inconsapevoli, magari non intaccano la commerciabilità giuridica dell’immobile ma ugualmente non vanno sottovalutate». (vb)

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