Edilizia residenziale | Sammommè, Pistoia

Quella loggia in legno lamellare che ha «mascherato» l’esistente

La proposta d’intervento di riqualificazione è stata semplicissima: la costruzione di una loggia in legno lamellare di larice. Mantenendo invariata la preesistenza, la loggia è stata ripetuta tutta intorno all’edificio, espandendo il volume abitabile pur senza impossibili aumenti di cubatura. Tutte le murature preesistenti sono state rivestite di un cappotto termico, gli infissi interamente sostituiti e si è fatto ricorso a un impianto di riscaldamento a biomassa. L’assetto distributivo e spaziale dell’interno è stato rivoluzionato.
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Arch. Nicola Brembilla | Progettista e direttore lavori.

Arch. Nicola Brembilla | L’idea semplice che trasforma il costruito
«L’addizione schietta di un dispositivo architettonico «parassita» ha reso possibile, tramite mezzi economici modesti, la trasformazione di una villetta dalla qualità spaziale pressoché nulla in una villa di grandissimo comfort e di aspetto contemporaneo. Questo progetto di ristrutturazione ha tentato così di affrontare a livello paradigmatico il grande tema dell’impossibilità di espressione piena della forma architettonica all’interno delle strettissime maglie della burocrazia italiana, dove la normativa lascerebbe supporre l’impossibilità di una realizzazione libera della forma architettonica e in ultima istanza del progetto di architettura.
Approcciandosi ai regolamenti vigenti nel lotto di progetto ci si ritrova infatti schiacciati tra le norme in vigore di un Prg severissimo e quelle di salvaguardia di un regolamento urbanistico che esprime il più laconico scetticismo su qualsiasi possibilità di redenzione del paesaggio malamente antropizzato del ‘900. Trovandosi, paradossalmente, a dover eseguire un “restauro morfologico” della banalità!»

brembilla_disegnoQuest’intervento riguarda la ristrutturazione radicale di una villetta anni ’60, immersa in una foresta di faggi nell’Appennino tosco-emiliano. Una casetta banale, uguale a mille altre di cui è disseminato l’intero territorio italiano: il muro intonacato, le finestre con le tapparelle avvolgibili, il tetto in tegole marsigliesi e le immancabili riseghe continue dei muri perimetrali.

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La villetta com’era e come appare dopo la riqualificazione che ha previsto l’aggiunta della loggia in legno lamellare di larice.

brembilla_hypnose_03brembilla_hypnose_04Dopo mezzo secolo di onorato servizio i nuovi proprietari della villa decidono di rinnovare completamente l’edificio, come unica richiesta esplicita quella di espandere il balcone che domina la valle verso sud. La proposta progettuale è stata semplicissima, un unico gesto architettonico: la costruzione di una loggia. Mantenendo invariata la preesistenza, la loggia viene ripetuta tutta intorno all’edificio, espandendo il volume abitabile pur senza aumenti di cubatura. Le due entità rimangono fortemente distinte: la preesistenza intonacata bianca, la loggia in legno lamellare.

Con questo stratagemma, in un’area dove non è ammessa la demolizione e ricostruzione, come neppure l’ampliamento (condizione sempre più diffusa nei piani regolatori d’Italia) l’architettura ha fatto il suo disperato tentativo d’imporsi come linguaggio autonomo e come gesto leggibile dotato di un profilo, di un volto.

La costruzione della nuova loggia

La loggia, elemento tipico della tradizione toscana, trova due ragioni d’essere. Il primo è la necessità, nel contesto di una fitta foresta, di un dispositivo spaziale per esperire la soglia tra l’intimità protetta dell’interno e l’esuberanza naturale dell’esterno. Il secondo è il tentativo di reinventare completamente l’aspetto dell’edificio preesistente, ma senza occultarlo completamente, in modo da lasciar dialogare gli scarti e le contraddizioni tra le due fasi costruttive.

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La struttura esistente, composta da blocchi di calcestruzzo cavi e nessun pilastro di cemento armato è stata completamente rivista. La loggia, composta da travi primarie di sezione rettangolare 32×16 cm e profondità variabile tra 30 e 55 cm, è stata montata senza l’ausilio di una gru ma solo con bracci snodabili. Inizialmente prevista lungo tutti e quattro i lati dell’edificio è stata poi limitata all’intero prospetto sud e a metà di quelli est e ovest.

brembilla_hypnose_08brembilla_hypnose_09brembilla_hypnose_10Parimenti all’operazione di Palladio per la Basilica di Vicenza, la loggia maschera invece che occultare, crea uno spazio invece che limitarsi a essere semplice facciata sovrapposta. Il materiale scelto per la costruzione della loggia è il legno lamellare di larice.

Per deliberata scelta progettuale nella struttura solo il legno è visibile, i giunti sono semplicissimi, non ci sono esibizioni strutturali, fazzoletti d’acciaio e la superficie del legno viene lasciata al naturale con verniciatura trasparente all’acqua.

L’effetto finale vuole esprimere la semplicità di una capanna primitiva e la solidità di un giocattolo in legno che non teme il passare delle stagioni dell’anno e del gusto. Per rendere la struttura visivamente lieve il prospetto sud e i piedritti intermedi vengono inclinati sull’asse verticale di cinque gradi, mentre la pianta si scosta dalla preesistenza seguendo dei tracciati propri.

La vivibilità degli ambienti interni è accentuata dal fatto che ogni stanza ha la sua estensione virtuale nella loggia, la quale in un clima temperato come quello toscano, diventa utilizzabile lungo tutto l’arco dell’anno.

Costruttivamente la loggia è composta da travi primarie di sezione rettangolare 32 x 16 cm e profondità variabile tra 30 e 55 cm. Trasportare il legname in un luogo remoto come la frazione di Sammommè non è stato semplice. Si è dovuto dividerlo in sezioni piccole, trasportabili da piccoli furgoni. In compenso lo si è potuto montare senza gru, ma solo con bracci snodabili.

La loggia, inizialmente prevista lungo tutti e quattro i lati dell’edificio è stata poi limitata all’intero prospetto sud e a metà di quelli est e ovest. Una scelta dettata da esigenze di budget ma anche da un più rigoroso approccio al soleggiamento della casa.

Struttura esistente

Per ottenere la validazione antisismica da parte del Genio Civile di Pistoia, la struttura esistente, composta da blocchi di calcestruzzo cavi e nessun pilastro di cemento armato è stata completamente rivista. Piastre agli angoli, cerchiature alle finestre, putrelle verticali, orizzontali e inclinate hanno fatto sorgere più di una volta l’interrogativo sulla convenienza di ristrutturare invece che demolire e ricostruire. Interrogativo subito sopito dal fatto che tutto ciò sarebbe risultato comunque impossibile per le leggi in vigore. L’unico muro in mattoni pieni della casa è stato rinforzato da un lato con betoncino armato e dall’altro lasciato faccia a vista.

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Tutti i rivestimenti di rovere interni: pavimenti, controsoffitti, scale, porte e gran parte del mobilio derivano da un unica quercia di riforestazione il cui tronco è stato sfogliato fino a ricavarne 400 mq di tranciato lavorato da quattro falegnamerie.

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Dalla demolizione di una grande porzione di soletta del sottotetto si sono trasformate la zona giorno e il vestibolo d’ingresso in luminosissimi e ariosi ambienti a doppia altezza. In quest’ultimo ambiente sono stati inseriti la scala e il ballatoio che permette di raggiungere la zona notte.

Isolamento termico

Tutte le murature preesistenti sono state rivestite di un cappotto termico spesso 12 centimenti, tipologia Xps, che ricalca fedelmente il perimetro senza creare ponti termici. La copertura che presentava già dei sottili strati di coibentazione (5 cm sughero + 5 cm poliuretano) è stata ulteriormente coibentata con pannelli Xps prima di essere rivestita di alluminio con la tecnica della doppia aggraffatura.

brembilla_hypnose_15Infissi

Gli infissi, sempre per ragioni di efficientamento energetico, sono stati interamente sostituiti. L’essenza lignea impiegata è la stessa di quella della loggia e sono stati progettati secondo una logica semplice: le pareti vetrate fisse sono state montate sul filo esterno del muro, quelle apribili sul filo interno. Lo scarto di profondità è stato gestito con scatole lignee, in grado peraltro d’inglobare gli scuri piegati a libro. I vetri sono 4/12/4 con gas argon.

brembilla_hypnose_16Impianti

Grazie a una fonte naturale poco lontana, tutte le utenze idriche della casa sono servite da acqua sorgente. Non avendo condutture di gas metano nella zona si è deciso di alimentare l’impianto di riscaldamento tramite biomasse. Si è installata una caldaia a pellet nella centrale termica coadiuvata da una performante termostufa a legna nel salotto e da un pannello solare termico in copertura. Le tre fonti d’acqua calda convergono verso un puffer da 500 litri tank-in-tank che permette di far funzionare i pavimenti radianti in bassa temperatura e gli scaldasalviette nei bagni ad una temperatura più alta. Grazie alle capacità di ventilazione naturale, la casa non necessita di aria condizionata.

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La vivibilità degli ambienti interni è accentuata dal fatto che ogni stanza ha la sua estensione virtuale nella loggia che, in un clima temperato come quello toscano, diventa utilizzabile lungo tutto l’arco dell’anno.

Finiture interne

L’interno della villetta si presentava come un qualsiasi appartamento condominiale di città: disimpegni ciechi, corridoi zigzaganti, spazi angusti e mal proporzionati, inoltre il sottotetto era totalmente inutilizzato in quanto accessibile solo con una scala a pioli. Per queste ragioni l’assetto distributivo e spaziale dell’interno è stato rivoluzionato. Dalla demolizione di una grande porzione di soletta del sottotetto si sono trasformate la zona giorno e il vestibolo d’ingresso in luminosissimi e ariosi ambienti a doppia altezza. In quest’ultimo ambiente sono stati inseriti la scala e il ballatoio che permette di raggiungere la zona notte.

Chi ha fatto Cosa
Progettista e direttore dei lavori: Hypnos, arch. Nicola Brembilla, Milano
Progetto impianti: Ing. Rossano Ceccatelli, Empoli (Fi)
Calcolo strutture: Ing. Francesco Romagnani, Pistoia
Analisi geologica: Geol. Guido Galeotti, Pistoia
Impresa edile: Gropasi Shkelqim, Pistoia
Loggia in legno lamellare: Vibro-Bloc, Montese (Modena)
Manto di copertura e lattonerie: Poggianti Coperture, Montemurlo (Prato)
Falegnamerie: Pasqualetti, Ponsacco (Pisa)
Pavimenti e controsoffitti: Poliwood, Pistoia
Infissi interni: Selema, Pistoia
Infissi esterni: Scarabeo srl, Marliana (Pistoia)

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