Edilizia residenziale | Interni

Quello spazio centrale “open space”

Elemento centrale del progetto di ridisegno degli interni di quest’abitazione romana è stato quello di creare uno spazio centrale “open space” in grado di assumere le sembianze di uno spazio interno e raccolto, mediante un gioco distributivo di elementi dalla forma primordiale, i servizi, che come scatole s’incastrano in un “contenitore” più grande, determinando una semplice ma austera complessità formale; di fatto non esistono tramezzi. Quelli esistenti sono stati quasi tutti demoliti.

Il progetto nasce dal desiderio dei committenti di ottenere una casa versatile e accogliente e il motivo centrale della ricerca progettuale è stato quindi il rapporto complementare tra spazio pubblico e spazio privato.

Dalla demolizione di quasi tutti i tramezzi sono stati salvati solo il bagno padronale e la camera da letto, punto di partenza per pensare a una serie di corpi singolarmente proporzionati e distinti per materiale, forma e funzione che, accostati in maniera sapiente, potessero dare la sensazione di accoglienza. Il progetto ha analizzato le possibili complementarietà di questi elementi e le loro possibili declinazioni per ottenere ambienti il più possibile ibridi.

Il risultato è stato quello di creare uno spazio centrale “open space” in grado di assumere le sembianze di uno spazio interno e raccolto, mediante un gioco distributivo di elementi dalla forma primordiale, i servizi, che come scatole s’incastrano in un “contenitore” più grande, determinando una semplice ma austera complessità formale; di fatto non esistono tramezzi.

Una volta identificata la matrice volumetrica è stata data la funzione alle diverse zone del progetto partendo da un elemento forte e a sua volta caratterizzante come la cucina in vetrocemento.

Il cantiere

La fase iniziale ha previsto la demolizione quasi totale dei tramezzi esistenti, dopo è stata determinata la matrice delle scatole dei servizi, con il bagno degli ospiti, il ripostiglio guardaroba e la cucina in vetrocemento.

Finita la ricostruzione dei pochi tramezzi è cominciata la fase degli impianti (elettrico e idraulico). Il lavoro più ostinato è stato quello che ha riguardato il mantenimento del parquet esistente che la committenza, su pressante insistenza del progettista, ha mantenuto e valorizzato.

Il parquettista ha dovuto effettuare un lavoro certosino di cuci e scuci e la ricerca della stessa essenza in rovere nel formato esistente, ormai fuori commercio, ha prolungato i tempi di lavorazione. Il risultato ottenuto alla fine di questa paziente operazione è stato ripagante delle tante difficoltà incontrate.

Posa in opera dei vetro-mattoni.

Vetrocemento

La tecnica costruttiva del vetrocemento, molto utilizzata negli interni durante gli anni ottanta e novanta è stata qui riproposta come una soluzione estetica importante e centrale. L’effetto voluto era quello di un corpo diffusore di smisurate proporzioni che illuminasse l’ambiente centrale come una lampada. Dotato di luce interna centrale dimmerabile, può all’occorrenza affievolirsi per creare una luce di atmosfera.

Corpo centrale in vetrocemento.

Le fasi della realizzazione della posa in opera dei vetro-mattoni ha previsto inizialmente la stesura di un massetto in piano perfetto, sul quale sono state poi innalzate le due pareti.

Altri accorgimenti sono stati necessari per il mantenimento della perfetta planarità delle file di vetro-mattoni man mano che si alzava il muro.

I distanziatori impiegati hanno dato la possibilità di regolare il livello di bolla. La costruzione della scatola di vetro è stata una delle lavorazioni particolari del cantiere, insieme porte scorrevoli e il trattamento di finitura in Corten.

Porta scorrevole cielo terra in essenza di ebano macassar a striature orizzontali non a incasso.

Porte scorrevoli in ebano macassar

Particolare attenzione è stata posta nell’elemento della porta scorrevole a chiusura delle 3 scatole contenitrici che si affacciano sullo spazio centrale “open space”.

La scelta progettuale si è concentrata su una porta cielo terra in essenza di ebano macassar a striature orizzontali scorrevole esterna e non a incasso, questo per permettere alla porta di non scomparire nell’incasso ed essere sempre visibile.

Il tempo di attesa della fornitura dell’essenza è stata inversamente proporzionale al tempo di montaggio finale.

Trattamento effetto corten

Il timido entusiasmo con il quale la committenza ha accettato questa soluzione di finitura è stata ampiamente ripagata da un risultato finale brillante. Una tecnica di finitura molto ricercata effettuata con prodotti Oikos unita a una tecnica manuale eccelsa dell’applicatore hanno creato un effetto “acciaio corten” veramente unico e originale. Il progettista ha insistito affinchè fosse inserito un quinto colore, che ha conferito una screziatura tipica rendendo unico il risultato finale effetto acciaio corten.

Cubo bianco

Il piccolo volume del bagno di servizio con affaccio in posizione centrale nell’open space è stato trattato con un spatolato pittorico Oikos di color bianco.

Corridoio

Uno scorcio tra i più interessanti di questo cantiere di ristrutturazione è sicuramente quello che inquadra dove sono accostati due materiali-finiture molto particolari: il vetrocemento e l’effetto acciaio corten. Lo spazio si comprime per poi aprirsi e dilatarsi improvvisamente nell’open space, dando al visitatore una sensazione di sorpresa emotiva.

CHI HA FATTO COSA

  • Arch. Alberto Giobbi.

    Progetto: Outstudio

  • Progettista: arch. Alberto Giobbi
  • Collaboratori: arch. Paola Di Pietrantonio
  • Committente: privato
  • Impresa edile: Edil 2000 di Biagetti e Curini
  • Fornitori: Flos, Iperceramica, Globo, iGuzzini, Grohe, Marazzi, Stosa Cucine, Oikos Pitture
  • Dimensioni: 140 mq
  • Caratteristiche tecniche: impiego di vetrocemento e trattamenti superficiali pregiati di finitura quali porte in essenza pregiata e tecniche di finitura innovative.
  • Foto interni: Vito Corvasce
  • Foto cantiere: Alberto Giobbi

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