Dibattito | Città

Obiettivo di Rebuild: piano di edilizia industrializzata per la rigenerazione delle città

Durante Rebuild 2019, tenutosi a Milano, ci si è interrogati sulle città di domani e, tra gli ingredienti primari, è stato evidenziato il ruolo dei cittadini e dei corpi intermedi per una rigenerazione anche bottom-up. Preso ad esempio il caso virtuoso della città di Milano che, grazie alla partnership pubblico-privato, ha cambiato il volto della città e tende ad accelerare ulteriormente il proprio sviluppo con le Olimpiadi Invernali 2026.

L’appuntamento annuale sull’edilizia sostenibile e l’innovazione nelle costruzioni e nel real estate, Rebuild 2019, quest’anno è stato ospitato a Milano: un laboratorio di tre giorni, dal titolo «(Re)making cities, piattaforme innovative per le città», che ha messo al centro della riflessione sulle aree urbane la riqualificazione delle periferie.

Gli spunti sollevati dai promotori e dai relatori sono stati molti e di spessore: il nuovo real estate e la sfida delle green cities; il digital design come valore del processo, i quartieri mix used e gli spazi ibridi; l’edilizia off-site e i dati che possono essere ricavati dalle città coinvolgendo nel dibattito anche la community.

Rebuild 2019 | Milano.

Obiettivo principale della manifestazione è quello di proseguire nel confronto avviato da in questi anni, capitalizzando gli esiti e proponendo contenuti innovativi, per ambire a proporre un piano nazionale di edilizia industrializzata per la rigenerazione delle zone più marginali delle città che guardi alle esperienze realizzate con successo perché possano essere un modello replicabile in altri luoghi.

Thomas Miorin | Presidente Rebuild

Thomas Miorin | Presidente Rebuild.

«Nella manifestazione di quest’anno, giunta alla sua ottava edizione affianchiamo al filone dell’economia circolare e della diminuzione delle emissioni di Co2 la dimensione sociale e culturale. Solo incrociando questi aspetti nella loro complementarietà si può, a nostro avviso, creare valore e inclusione, rendendo disponibile l’innovazione anche per le periferie. Un esempio su tutti è lo stesso quartiere Ripamonti che ci ospita in questi giorni: anni fa era una zona abbandonata e degradata mentre oggi è rinata, grazie al processo avviato da privati che hanno realizzato progetti in dialogo con il comune meneghino, come Fondazione Prada, il business district Symbiosis, il coworking di Talent Garden. Interventi in cui la cultura, l’arte, la ricerca, l’artigianato e il design sono riusciti a mettere in gioco un percorso condiviso di rigenerazione».

Silvia M. Rovere | Presidente Assoimmobiliare

Silvia Maria Rovere | Presidente Assoimmobiliare.

«La capacità delle città di essere competitive è strettamente legata a una delle grandi sfide per il nostro Paese: la creazione di nuovo prodotto immobiliare attraverso la rigenerazione urbana, che risponda ai nuovi bisogni dei cittadini. Assoimmobiliare ha presentato già da tempo una proposta normativa che ha l’obiettivo di favorire gli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia, introducendo una serie di possibili incentivi e premialità, che possano consentire un adeguato ritorno economico per gli investitori istituzionali, tra i principali promotori di progetti di riqualificazione del tessuto urbano. Il caso virtuoso della città di Milano, che grazie a capitali sia italiani sia internazionali ha cambiato volto e si appresta ad accelerare ulteriormente il proprio sviluppo grazie all’assegnazione con Cortina delle Olimpiadi Invernali 2026, può rappresentare un modello anche per le altre città italiane e i cosiddetti “centri minori”. Prima però serve una chiara politica sulle infrastrutture, proprio per favorire la connessione tra i grandi poli urbani e le città limitrofe, che devono dotarsi di servizi che le rendano attrattive anche nei confronti di investitori locali legati al territorio».

Ezio Micelli | Presidente Advisory Board Rebuild

Ezio Micelli | Presidente Advisory Board Rebuild.

«Necessaria anche una forte regia pubblica che guidi l’intervento, assicurando le necessarie economie di scala per determinare un cambiamento decisivo nel settore delle costruzioni; a questo si aggiunge l’adozione di forme customizzate di partnership pubblico-privato».

Esempi virtuosi

Un esempio viene da La Scuola dei Quartieri che invita i cittadini a trasformare le proprie idee in imprese sociali o servizi utili alla comunità e alla vita dei quartieri. Ancora, il recente bando del Comune per la riqualificazione di due scuole, disponibile sulla piattaforma «Concorrimi» dell’Ordine degli Architetti di Milano.

Per quanto riguarda il rapporto tra pubblico e privato, si distinguono tra gli altri le esperienze di Talent Garden, The Student Hotel, Camplus We Work, oltre al ruolo attivo di Cdp e Fondazione Cariplo.

Rebuild 2019 a Milano.

Il tema del progetto di architettura come valore aggiunto è stato protagonista a Rebuild 2019 con l’architettura italiana e internazionale, con Antonio Citterio Patricia Viel, Marco Piva, demogo, Sums architects e Gg-loop, oltre a Zaha Hadid Architects, Bryden Wood e Snøhetta.

La presentazione del direttore di Snøhetta, Jette Hopp, ha posto l’attenzione al rapporto con l’ambiente naturale attraverso interventi che producono energia. Ambiziosi e realistici i progetti studiati con un consorzio di aziende, che tiene insieme costruttori e industria, servizi e tecnologia, in cui la sostenibilità non rappresenta un extra-costo ma un nuovo modo di pensare. A titolo di esempio, si vedano le iniziative già realizzate nell’ambito del progetto Powerhouse e l’hotel Svart che sarà pronto nel 2021.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here