Edilizia storica | Chiavenna Sondrio

Recupero degli antichi rustici di Palazzo Vertemate Franchi

Elemento distintivo dell’opera di restauro realizzata da Teicos Group è stata la scelta di utilizzare materiali tipici della Valchiavenna come la pioda, la calce, il legno massello di larice e la pietra nel rispetto delle strutture originarie sia nei materiali sia nelle cromie, sia nell'unicità delle tecniche costruttive tradizionali. I lavori sono stati particolarmente impegnativi non solo per la logistica del cantiere, ma soprattutto per la meticolosa attenzione ai dettagli e all'accurata attività di campionatura dei materiali eseguita a monte del restauro ma anche in corso d’opera.

Cecilia Hugony | Ad Teicos Group

Cecilia Hugony | Ad Teicos Group.

«Il patrimonio storico è una matrice importante per la costruzione dell’identità e la sua tutela è fondamentale. Per Teicos, il restauro dei rustici di Palazzo Vertemate Franchi ha significato prendersi la responsabilità di riconsegnarli nei tempi stabiliti e nel rispetto della loro storia e della loro riabilitazione. Per seguire da vicino ogni dettaglio dell’esecuzione degli interventi abbiamo scelto di dedicare una risorsa del nostro staff a tempo pieno che si è trasferita a Chiavenna per tutta la durata del cantiere e un area manager specializzato in restauro per la supervisione delle attività critiche. Grazie a questo team di professionisti abbiamo potuto offrire al direttore lavori un’interfaccia diretta e quotidiana, capace di rispondere in tempo reale alle richieste, per un risultato direi pienamente soddisfacente e in linea con le nostre aspettative. Tra le pmi del settore delle Costruzioni, Teicos Group si distingue per le competenze specifiche che mette a disposizione e per la metodologia innovativa della gestione cantiere. I tecnici dedicati alla commessa sono laureati e selezionati con competenze specifiche per la realizzazione di interventi di restauro e consolidamento strutturale in linea con le normative vigenti, con un’attenzione specifica anche agli aspetti di efficienza energetica, ove possibile».

Palazzo Vertemate Franchi | Esterni a lavori ultimati.

Teicos Group, nell’ambito del progetto Palazzo Vertemate Franchi, laboratorio di arte e mestieri finanziato da Fondazione Cariplo, ha realizzato un intervento di restauro conservativo di tre rustici e della pavimentazione del cortile antistante appartenenti al complesso storico di Palazzo Vertemate Franchi in Valchiavenna: l’antica dimora del custode, il torchio e la stalla della vacca estiva.

Elemento distintivo dell’opera di restauro è la scelta di utilizzare materiali tipici della Valchiavenna come la pioda, la calce, il legno massello di larice e la pietra nel rispetto delle strutture originarie sia nei materiali sia nelle cromie, sia nell’unicità delle tecniche costruttive tradizionali.

I lavori sono stati particolarmente impegnativi non solo per la logistica del cantiere, ma soprattutto per la meticolosa attenzione ai dettagli e all’accurata attività di campionatura dei materiali eseguita a monte del restauro ma anche in corso d’opera.

Il recupero degli antichi rustici di Palazzo Vertemate, realizzato in otto mesi, ha interessato le superfici esterne delle facciate, le coperture in piode e l’interno degli edifici, il consolidamento delle strutture dei tetti e del solaio in legno.

Il restauro degli interni dei rustici ha ravvivato con delicatezza le superfici originarie con interventi mirati a tutelare e valorizzare ogni materiale presente: il legno di solai, dei pavimenti, della tipica stüa e dei serramenti; la pietra delle murature, che erano state originariamente intonacate in parte a calce e in parte a secco.

È stata inoltre realizzata una passerella con copertura in zinco di titanio con isolamento e vetrate a taglio termico che collega i rustici e guida i visitatori della Villa nelle sale principali. Molti interventi hanno riguardato anche l’impiantistica: l’impianto elettrico esistente è stato sostituito con un impianto elettrico domotico, mentre quello di riscaldamento è stato realizzato installando delle romantiche stufe dal design ricercato e radiatori elettrici efficienti; anche per l’illuminazione è stata studiata una soluzione capace di unire le esigenze di design a quelle di un consumo sostenibile, rispettando la storia dell’edificio.

È stato progettato e realizzato un sistema di raccolta delle acque piovane per l’impianto d’irrigazione supplementare dell’orto della Villa, utilizzato dal neo-ristorante a km0 che a breve inizierà la sua attività proprio all’interno di uno dei rustici recuperati.

Il cantiere di restauro

La logistica del cantiere ha tenuto conto della richiesta del comune di non chiudere mai le visite, gli eventi e le attività all’interno di Palazzo Vertemate. L’area di cantiere era recintata e la viabilità programmata per recare interferenze con la quotidianità del Palazzo, meta turistica della Valtellina.

Gli ingressi limitati hanno permesso di montare i ponteggi, interni ed esterni ma data l’impossibilità di adottare una gru automontate si è optato per due sistemi di sollevamento del materiale diversi a seconda dell’attività da svolgere. Per lo smontaggio e il rimontaggio del tetto in piode è stato impiegato un elevatore a scala componibile utile a trasportare i materiali in sicurezza, senza rovinarli e ottimizzando i tempi.

Per il trasporto e la posa delle travi in legno del tetto, utili al consolidamento si è optato per una minigru cingolata che in poche ore ha permesso di terminare la posa in sicurezza e precisione, considerando che su 1 mq incidono con i dovuti sormonti 2.5 mq di lastre in pietra con spessore variabile.

Un aspetto molto importante della costruzione di un tetto in piode è la carpenteria, come elemento statico, che deve sopportare l’enorme peso causato dalla massa di pietra usata come copertura e del carico della neve. Il cantiere, avviato nel mese di giugno 2018, ha previsto una prima fase di analisi e mappature del degrado delle superfici interne ed esterne e una campionatura di tutti gli interventi in progetto.

Successivamente sono iniziate la rimozione di tutti gli interventi considerati non coerenti con l’originalità dei rustici e quindi di pavimentazioni interne ai rustici in piastrelle, e di recenti controsoffittature che nascondevano l’intradosso del tetto. Durante questa fase si sono rinvenute varie tubazioni e diverse stuccature cementizie poco curate.

Si è quindi provveduto a rimuoverle, e successivamente a ricostruire la muratura originaria con pietra locale e calce naturale premiscelata. Una delle prima fasi ha visto anche la demolizione dell’intonaco della zoccolatura che aveva una composizione cementizia e non permetteva traspirabilità alla muratura.

Gli intonaci

Sono state pulite tutte le pareti esterne applicando una sostanza biocida (Benzalconio cloruro 50% diluito) per la rimozione degli accrescimenti vegetali per poi lavarle con un’idropulitrice e un composto a base di ammoniaca; in alcuni casi si è utilizzata una spazzola meccanica leggera per interventi puntuali.

Un edificio presentava una parete completamente annerita dalla fuliggine del camino che è stata trattata utilizzando una malta di sacrificio antisale stesa raso pietra e rimossa una volta satura di sali e sostituita di una malta di finitura che si mimetizza con le malte originali per colore e granulometria.

I rivestimenti d’intonaco sono stati consolidati e ripristinati a seconda della tecnica delle superfici. Sulle facciate troviamo intonaco con finitura liscia, intonaco rasopietra e una muratura a secco. Per ogni tecnica e per ogni degrado si è intervenuti per fasi.

In alcuni casi, ove crepe e distacchi erano rilevanti, sono stati eseguite iniezioni di miscela di calce idrauilica naturale pura nhl e con opere di ‘cuci e scuci’ ove le crepe erano rilevanti.

Per le ricostruzioni delle parti in pietra sono state utilizzate pietre d’idonee dimensioni coerenti con il disegno per forma e tono cromatico e per la stilatura si è utilizzata una malta costituita da una miscela di sabbie calcaree pure, vagliate con arco granulometrico continuo da 0 a 2.5 mm.

L’unico legante presente negli interventi è la calce idraulica naturale pura. Sugli intonaci interni dopo una campagna stratigrafica che ha identificato gli interventi eseguiti e la successione negli anni, è stato scelto lo strato di maggior coerenza e attraverso la tecnica del descialbo si è scoperto un interessante marmorino chiaro al piano primo e un decoro a tappezzeria al piano terra.

Le coperture

I materiali lignei d’integrazione, comprendenti travi in larice intagliate a diversa cromatura, sono stati oggetto di specifica approvazione da parte della direzione lavori per ciascun edificio. Un lavoro particolarmente delicato è stato quello del ripristino delle coperture in piotte che sono state in parte recuperate e in parte sostituite con materiale pietra “Rhein Quarzite”. Dove la copertura non aveva l’intradosso a vista è stato possibile coibentare con isolante in fibra di legno e un telo traspirante.

Consolidamento strutturale solaio in legno

Il solaio della cucina, era realizzato con dei particolari travetti a sezione tonda. Le perdite del tetto hanno innescato un processo di marcescenza che unito al degrado da agenti biotici ha compromesso la statica di diversi travetti e il consolidamento di altri. Per l’aumento di portata per una cucina industriale e gli spessori ridotti disponibili è stato necessario eseguire consolidamento mirato.

In circa 6 cm, con un calcestruzzo leggero strutturale premiscelato (Leca Centro Storico) associato alla tecnologia di specifici connettori per legno e di dimensionate cavature nei travetti per il collegamento alla struttura principale, è stato possibile consolidare il solaio, renderlo idoneo alla portata e, potendo piastrellare direttamente sul getto strutturale, si sono ottimizzati anche gli spessori architettonici.

Restauro delle superfici in legno

Sono stati realizzati interventi di restauro sulle porte in legno, sulle cornici delle finestre in pietra e sulle scale d’ingresso originarie, tutto in pietra. Anche i camini al piano terra e al piano primo di un edificio sono stati puntualmente restaurati. Per i soffitti interni sono state realizzate delle campionature della pulizia della boiserie in legno per identificare l’intervento più adatto a valorizzarne il materiale senza oscurare la patina del tempo.

Benedetta Magnani | PM TEICOS GROUP
«La sfida per noi di Teicos in questo intervento realizzato sui rustici di Palazzo Vertemate Franchi è stata quella di terminare l’intervento di restauro nei tempi richiesti dal Comune e senza mai interrompere le visite turistiche e gli eventi all’interno del palazzo Vertemate. L’obiettivo era di operare in sicurezza con interventi risolutivi ed efficaci ma nella maniera più invisibile possibile. Siamo riusciti a far risplendere l’architettura antica senza alterarne l’aspetto e la storia e al contempo dotare le strutture di impianti efficienti che agevoleranno la fruizione dei rustici da parte del pubblico».

CHI HA FATTO COSA

  • Committente Comune di Chiavenna, Sondrio (Rup Geom. Eugenio Bernasconi)
  • Progettazione architettonica e direzione lavori Arch. Enzo Bonazzola (studio quattro)
  • Coordinamento sicurezza fase progettuale e esecutiva Ing. Valerio Gadola
  • Impresa edile e di restauro Teicos Ue srl
  • Direttore tecnico di cantiere OG2 Arch. Cecilia Hugony (Teicos Ue srl)
  • Project manager di cantiere Arch. Benedetta Magnani (Teicos Ue srl)

I MATERIALI PER I RESTAURI DEGLI INTONACI

  • Intostorico Tcs Malta d’ arriccio e di riempimento su tutte le zone esterne e interne rasopietra ove c’erano mancanze d’intonaco, fessure o crepe
  • Intocivile 0.0 Naturale Tcs Malta di finitura sulle pareti intonacate
  • Sprizzo Antisale Tcs Malta di sacrificio a stesura nelle fughe tra una pietra e l’altra, a rimozione una volta satura di sali e di colore marrone
  • B-Structura G Malta d’ appoggio per le travi del tetto e per finitura delle pendenze
  • Tcs B-Structura Iniezione Iniezioni nelle crepe di notevole dimensioni e lunghezza sia nelle facciate esterne sia nella sala dell’edificio A al primo piano con presenza di marmorino
  • Storical Cl90 Tcs Grassello Stagionato Mano di finitura su tutti gli immobili e superfici ove necessitava l’intonaco o su tutte le superfici ove era stato applicato l’intonaco di arriccio Tcs

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