Guida Pratica | Affresco

Recupero della decorazione pittorica «a fresco» su marmorino

Il progetto adottato ha portato al recupero della decorazione pittorica della facciata settecentesca così come era rappresentata in alcune incisioni d’epoca. Si è presa la decisione di proporre una decorazione pittorica che richiamasse gli stucchi Settecenteschi adottando come soluzione tecnica quella della realizzazione ad affresco su marmorino.

Teatro annesso al Palazzo Reale, il teatro del Falcone fu il primo palcoscenico genovese. Si ha notizia di rappresentazioni già dal 1645 ma il teatro nacque ben prima dalla trasformazione della «Hostaria sub signu Falconis» dove, già dalla seconda metà del Cinquecento, vi furono esibizioni di vario tipo, come era in uso nelle locande dell’epoca.
Nel 1677 la famiglia Balbi vendette il Palazzo Reale, attiguo al teatro, alla famiglia Durazzo che nel 1705 su progetto dell’architetto ticinese Carlo Fontana diede avvio a una serie di consistenti trasformazioni che compresero anche l’annessione del teatro del Falcone creando un insieme di grande valore scenografico con il giardino pensile e il bacino nel Porto Vecchio.
Il sito, nel suo complesso, ebbe poi numerose trasformazioni sino ai rifacimenti negli anni ‘50 e ‘70 del ‘900 per rimediare ai danni bellici e al restauro per Genova Capitale Europea della Cultura del 2004. Il teatro ha due facciate: una all’interno del cortile di Palazzo Reale e una sul vicolo prospiciente via Balbi. Nel 2003 è stata dipinta la facciata sul vicolo.
Il prospetto su cui si è intervenuti era stato completamente ricostruito nel dopoguerra ma in quell’occasione non si era riproposta una decorazione pittorica.

GUIDA AFFRESCO

L’interventoIl progetto adottato dall’arch. Fera, ha portato al recupero della decorazione pittorica della facciata settecentesca così come era rappresentata in alcune incisioni d’epoca.
In realtà le decorazioni del XVIII secolo erano probabilmente plastiche con una notevole abbondanza di stucchi, ma il costo eccessivo ne ha impedito la realizzazione. Si è presa la decisione, dunque, di proporre una decorazione pittorica che richiamasse gli stucchi Settecenteschi adottando come soluzione tecnica quella della realizzazione ad affresco su marmorino.
Le ragioni di questa scelta tecnica sono legate anche alla buona resistenza agli agenti atmosferici che hanno le superfici affrescate e alla particolare luminosità e trasparenza che hanno i colori stesi sull’intonaco ancora umido, caratteristiche queste evidenziate ed esaltate dall’utilizzo di tale tecnica sul marmorino.

GUIDA AFFRESCO

La realizzazione dei cartoni. Il cartone rappresenta l’immagine dell’affresco ed ha la funzione duplice di visualizzare anticipatamente l’opera finita e quella di fungere da matrice per la realizzazione dell’affresco.
Il cartone si deve eseguire su fogli abbastanza pesanti e resistenti, ma non particolarmente spessi di modo che possano essere consentite le diverse modalità di trasferimento del disegno su muro.
Per quanto riguarda il teatro sono stati disegnati i cartoni solo per le parti più difficili ed elaborate quali i capitelli, lo stemma, la conchiglia e le volute.

GUIDA AFFRESCO

La realizzazione dell’intonaco. La muratura del prospetto su cui si è intervenuti, recente poiché, come detto, era legata agli interventi del secondo dopoguerra, era priva di rivestimento, di conseguenza in sede di progetto sono stati valutati attentamente i materiali che si sarebbero potuti impiegare.
Sulla muratura in mattoni è stato steso un rinzaffo composto da calce idraulica naturale 3.5 miscelata a sabbia di fiume grossa e media, su questo è stato steso l’arriccio composto nello stesso modo e che ha rettificato la superficie. Sopra l’arriccio è stato steso un arenino composto di grassello di calce stagionato 24 mesi (Gras Calce) e sabbia di fiume.
Per finire si è steso uno strato sottile di una malta composta da coccio pesto e grassello: ciò per ritardare il più possibile l’asciugatura degli strati di marmorino successivi. Sopra e secondo le «giornate» (in tutto otto per l’intera opera) si è steso in due mani successive, il marmorino composto da grassello di calce stagionato e polvere di marmo (Bianco Carrara). Non è stato usato alcun additivo.

GUIDA AFFRESCO

L’ultimo strato di un affresco, anche chiamato «velo», ha una grande importanza: deve infatti ricevere in modo opportuno il colore e contribuisce alla resa finale dell’affresco. Per definire l’effetto finale sono fondamentali le caratteristiche dell’aggregato (sabbia, polvere di marmo). Più fine è l’aggregato e più liscio e levigato sarà l’aspetto dell’intonachino.
Il colore stesso della sabbia influisce sulla resa finale più di quanto accada nella decorazione a secco in quanto nell’affresco il colore non si limita a restare in superficie ma penetra nello spessore dell’intonaco.
Le proprietà fondamentali che il «velo» deve avere sono: compattezza, continuità e spessori sempre simili. Per arrivare a questi risultati bisogna considerare che nel caso d’intonaci più grossolani, sono necessarie anche due passate di materiale stese in rapida successione; nel caso d’intonachini con inerti molto fini, si deve partire da almeno due passate, come nel caso esaminato, ma talvolta sono necessarie anche tre o quattro passate a seconda della lisciatura che si vuole ottenere.

GUIDA AFFRESCO

Se si lavora in esterno, come nel caso suddetto, si deve considerare il fatto che un intonaco finito a marmorino ha maggiori proprietà di resistenza perché la pioggia battente vi scivola sopra e per lo stesso motivo tecnico ha un aspetto traslucido molto interessante per il pittore. La tecnica della finitura a marmorino presenta maggiori difficoltà nella sua esecuzione rispetto agli intonaci di calce e sabbia, tanto che non si deve escludere di farlo applicare da specialistici come possono essere gli stuccatori, esperti nel trattamento del marmorino.

GUIDA AFFRESCO

La realizzazione dell’affresco. L’affresco in esterno è più difficile di quello in interno perché è necessario eseguire le lavorazioni con condizioni climatiche stabili quali: temperature medie intorno ai 20°C, assenza di sole diretto sulle superfici, assenza di vento e giornate abbastanza lunghe. Di conseguenza è necessario prevedere tutta una serie di cautele e accorgimenti per avere le migliori condizioni possibili (per esempio protezioni con teli, frequenti bagnature).
Molta attenzione è stata prestata all’unione tra le giornate per evitare che si vedessero le commettiture tra una giornata e l’altra.
La giornata del giorno è stata tagliata quindi sul bordo obliquamente (a 45 ° rispetto il piano di fondo) in modo da appoggiarvi la nuova giornata il giorno successivo. Le giornate sono state progettate per far coincidere i bordi con il disegno architettonico in modo da dissimulare il più possibile gli attacchi tra esse.

GUIDA AFFRESCO

Una volta realizzato l’intonachino per la giornata i cartoni vengono appoggiati sull’intonaco umido e poi vengono bucati con un punteruolo lungo tutto il contorno del disegno e successivamente viene passato sul cartone traforato il tampone che lascia, attraverso i fori una traccia del disegno sull’intonaco (una serie di puntini ravvicinati).
Dopo di ché lo stilo di legno disegna sull’intonaco unendo i puntini (incisione diretta). A seguire è stata effettuata la decorazione utilizzando i colori. Eseguire una decorazione «a fresco» su marmorino o su di un intonaco a calce e sabbia è diverso.
Oltre alle difficoltà proprie della decorazione «a fresco» nel caso dell’applicazione su marmorino i colori scivolano di più e quindi devono essere stesi con spessori più ridotti. Su di un intonaco a superficie più ruvida è più facile dipingere perché i colori vengono assorbiti in modo più uniforme e possono quindi essere stesi anche a spessori leggermente maggiori.

GUIDA AFFRESCO

Riflessioni a margine dell’esperienza. In questo caso la necessità di provvedere a un’intonacatura della facciata ha portato alla decisione di intervenire progettando una nuova decorazione «a fresco».
Una decorazione ad affresco ha senza dubbio una migliore resistenza agli agenti atmosferici; tuttavia proprio per le modalità esecutive, decorazione su intonaco fresco, essa presuppone l’applicazione di un nuovo intonaco o, al più, di un nuovo sottile strato d’intonachino.
Nel caso sia già presente un intonaco storico e si voglia comunque procedere a una nuova decorazione affrescata, l’intonaco preesistente o viene completamente rimosso per consentire la stesura di quello che verrà dipinto a fresco, o, nei casi più rispettosi, quando cioè si opti per il mantenimento del vecchio intonaco si avrà la sovrapposizione di uno strato d’intonachino con picchettatura dell’intonaco preesistente per garantire allo strato nuovo una buona tenuta. Data questa modalità e la conseguenze distruttività che essa implica, è bene valutare attentamente in quali casi optare per la soluzione di una «decorazione a fresco».
Nel caso in esame non essendo presente lo strato d’intonaco, si è semplicemente sovrapposto alla muratura, per altro recente, l’intonaco che poi, ancora umido, è stato dipinto.
Un’ultima considerazione sull’intervento eseguito: l’obiettivo di un’ottima resistenza agli agenti atmosferici e di una altrettanto riuscita resa estetica è stata raggiunta combinando insieme la capacità tecnica dell’esecuzione con una buona conoscenza dei materiali. Si è così scelta la tecnica di stesura « a fresco» con il materiale particolare dell’intonaco a marmorino.

Chi ha fatto Cosa
Progettazione e direzione lavori arch. Stefano Fera
Imprese esecutrice intonaci Orlando Lastrico
Impresa esecutrice affresco Luca Taccia
Alta sorveglianza soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici della Liguria, direzione del museo di Palazzo Reale dott. Luca Leoncini

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here