Industria delle costruzioni | Criticità e urgenze

Regole concorrenza e mercato: le occasioni mancate per far ripartire l’Italia

L'analisi dei dati della nuova classifica della Banca Mondiale dice che il nostro Paese è passato dal 44° al 45° posto, perdendo importanti occasioni per aprire i propri mercati, creare sviluppo, dare opportunità ai propri cittadini e alle imprese. Il viceministro Enrico Zanetti illustrando il disegno di legge sulla concorrenza in esame al Senato non ha lesinato critiche al Governo per eccesso di «prudenza».

«Regole, concorrenza e mercato: le occasioni mancate per far ripartire l’Italia» è stato il tema del secondo convegno promosso da Federcostruzioni, ideale seguito di quello precedente dello scorso anno dal titolo «Regole, concorrenza e mercato: le infrastrutture invisibili per far ripartire l’Italia» con il chiaro intento della Federazione di arrivare a creare un apposito Osservatorio di mercato.
Federcostruzioni
L’analisi dei dati della nuova classifica della Banca Mondiale (Doing Business ITA 2016* – «Measuring Regulatory, Quality and Efficiency») mostra chiaramente che il nostro Paese perde importanti occasioni per aprire i propri mercati, creare sviluppo, dare opportunità ai propri cittadini e alle imprese, passando dal 44° al 45° posto della classifica. Fra gli indicatori che hanno un maggiore impatto sul settore delle costruzioni, ecco le principali criticità:
– per l’ottenimento di un permesso di costruire, il nostro Paese ha perso 7 posizioni rispetto al 2015, passando dal 79° all’86° posto. Sono ancora necessarie 10 procedure che assorbono 227 giorni;
– la durata dei processi è la più lunga: 1.120 giorni, ovvero oltre 3 anni, nel 2016, 1.185 nel 2015. La media Ocse è pari a 538 giorni, 2 in meno rispetto allo scorso anno, siamo in ultima posizione tra i Paesi europei Ocse;
– nel recupero delle insolvenze, si è ampliato il gap con le principali economie europee, sia per la percentuale di recupero (63% contro il 72% della media Ocse), sia per i tempi e per i costi delle procedure;
– nell’accesso al credito: l’Italia risulta al 97° posto; Tra i Paesi europei Ocse, solo il Belgio consegue un punteggio più basso;
– nel pagamento delle tasse: il nostro Paese risulta ancora al 137° posto (sui 189 complessivi). La Banca Mondiale ha contato 14 adempimenti all’anno per le imprese, pari a 269 giorni che l’impresa deve sottrarre alla gestione aziendale, con un alto assorbimento dei profitti (64,8% in termini di total tax rate (% of profit).

Rudy Girardi, Presidente di Federcostruzioni.
Rudy Girardi | Presidente Federcostruzioni.

URGENZA DI UNA POLITICA DI SVILUPPO DELLE COSTRUZIONI
Il Presidente di Federcostruzioni Rudy Girardi ha sottolineato il «bisogno urgente di una politica di sviluppo del settore che parta dalla consapevolezza che gli investimenti in costruzioni costituiscono, di fatto, investimenti diretti per il mercato interno, ovvero proprio quello che stenta a ripartire».

Roberto Mascellani | Vice Presidente di Federcostruzioni.
Roberto Mascellani | Vice Presidente di Federcostruzioni.

Alle sue parole, hanno fatto seguito le dichiarazioni del Vice Presidente di Federcostruzioni Roberto Mascellani: «Lo Stato deve smettere di fare l’operatore, in concorrenza con gli investitori privati. Basta con l’ingerenza del pubblico nelle attività produttive, nella gestione delle aziende attive sul mercatoUn passo indietro da parte dello Stato quindi ma occorre assolutamente evitare che dal processo di alienazione delle quote pubbliche si garantiscano ai soggetti privati subentranti rendite di posizione che creano solo monopoli privati, inefficienti e dannosi».

CONCORRENZA DI PRODOTTI STRANIERI NON CONFORMI
A ciò si aggiungono i comportamenti sleali da parte di operatori, soprattutto stranieri, che continuano a immettere in commercio prodotti non conformi agli standard dell’Unione Europea, come testimoniamo gli associati a Federcostruzioni, che chiedono a gran voce che lo Stato torni a compiere un ruolo di controllore, per evitare l’immissione di prodotti sul mercato con conseguenze dirette sulla sicurezza, con impatti negativi anche a livello ambientale.

CONCESSIONI AUTOSTRADALI
Nel corso dei vari interventi, inoltre, sia nella relazione del Vice Presidente di Federcostruzioni Roberto Mascellani, sia nell’intervento del Professore Marco D’Alberti e, infine, nelle conclusioni del Vice Ministro all’Economia e Finanze Enrico Zanetti sono emersi dubbi e perplessità, anche di legittimità, sulle azioni di proroga in corso delle più importanti concessioni autostradali del Paese. In particolare, il riferimento è rivolto a quelle a forte controllo pubblico (come l’Autobrennero e le Autovie del Veneto) e, per una volta ancora, è stato riaffermato che la mano pubblica deve uscire dalla gestione delle imprese non strategiche, quali sono quelle che gestiscono le infrastrutture autostradali in Italia.

Claudio De Albertis | Presidente Ance.

IL NUOVO CODICE DEGLI APPALTI
Il Presidente Ance Claudio De Albertis commentando il Nuovo Codice degli Appalti approvato dal Governo ad aprile ha accennato al rischio paralisi per il settore: «Digerire norme completamente nuove in pochissimo tempo non è così semplice. Se poi pensiamo che il codice è correlato alle linee guida dell’Anac e ai decreti del ministero delle Infrastrutture, si capisce come le stazioni appaltanti e le imprese vivano una situazione di confusione. Forse, una volta fatta la legge, si sarebbe dovuto introdurre un periodo transitorio fino al primo gennaio 2017».

Giovanni Pitruzzella | Presidente Antitrust.

Il Presidente dell’Antitrust Giovanni Pitruzzella ha sottolineato «… la necessità di aprire alla concorrenza il mercato delle costruzioni e delle opere pubbliche». Per riuscire in questo, secondo il Presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, «… occorre che vi siano soggetti in grado di applicare quelle regole, di cui va seguito il processo di attuazione. La legge ha bisogno di un certo periodo di stabilità».

Enrico Zanetti | Viceministro dell’Economia e delle Finanze.

Il viceministro dell’Economia e delle Finanze Enrico Zanetti ha illustrato il disegno di legge sulla concorrenza, ora all’esame del Senato, dopo il vaglio della Camera dei Deputati. Un provvedimento sul quale non ha lesinato critiche al Governo: «Si sta muovendo su questo fronte con una prudenza eccessiva. Il Governo sta dimostrando la massima disponibilità a tutte le proposte modificative che arrivano dal Parlamento. Ed è sbagliato. Più concorrenza e più trasparenza sono due elementi fondamentali per lo sviluppo del nostro Paese».

Marco D’Alberti, professore ordinario di Diritto amministrativo dell’Università La Sapienza.
Marco D’Alberti | Professore ordinario di Diritto amministrativo dell’Università La Sapienza.

I rilievi critici avanzati nei confronti del nuovo Codice degli Appalti non vogliono comunque dire che questo non abbia elementi di interesse, positivi per il mercato delle costruzioni. Lo ha sottolineato nel suo intervento il professore ordinario di Diritto amministrativo dell’Università La Sapienza Marco D’Alberti, secondo il quale «… vi sono alcune caratteristiche e talune norme del Nuovo Codice che possono avere effetti positivi sulla concorrenza e tra questi la semplificazione normativa e l’attenzione alla qualità».

(*) Quest’anno il sistema di scoring della Banca Mondiale è cambiato e non è possibile fare confronti con la classifica 2015. La Banca Mondiale ha però ricostruito tutte le classifiche, indice per indice. Facendo un confronto secco tra i due Rapporti, tra i 189 Paesi, nel 2015 l’Italia si era classificata 56ma. Con il sistema di calcolo 2016, l’Italia avrebbe occupato la 44ma posizione nel 2015; la 45ma nel 2016.

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