Ple | Sicurezza sul lavoro

Report Ipaf: le più comuni cause di incidenti con le piattaforme aeree

Comprendere quali siano le dinamiche che regolano gli incidenti sui luoghi di lavoro è certamente il primo passo per poter introdurre apprestamenti di sicurezza efficaci. In particolare l’uso di macchine e attrezzature di lavoro comporta l’esposizione dei lavoratori ad un alto rischio di infortunio e le piattaforme di lavoro elevabili (Ple) sono tra quelle che espongono gli operatori a rischi maggiori.

Ogni qualvolta gli organi di informazione portano alla nostra conoscenza un infortunio sul lavoro, magari mortale, l’opinione pubblica si indigna per qualche giorno ma poi i riflessi operativi in termini di prevenzione sono sempre molto scarsi. Se entriamo nel merito delle dinamiche che regolano tali incidenti nella stragrande maggioranza dei casi ci troviamo di fronte all’inosservanza delle più elementari regole per la tutela della salute dei lavoratori, se non anche del buonsenso.
baranzat5 Qualsiasi addetto ai lavori che legga la cronaca di un incidente mortale sul lavoro viene investito da una nota di indignazione perché quasi sempre ha la percezione che tutto quello avrebbe potuto essere evitato con pochi e semplici accorgimenti.
E’ vero che il numero di incidenti mortali è calato negli ultimi anni, ma questo è anche dovuto ad una sensibile diminuzione delle attività lavorative a causa della crisi economica e quindi tali dati non autorizzano nessuno a tirare un sospiro di sollievo.

LA PROGNOSI POSTUMA PER VALUTARE GLI INCIDENTI

Anche in sede di inchiesta infortuni l’attività che viene svolta dall’Autorità Giudiziaria è quella di ricostruire l’accaduto sulla base delle informazioni di cui dispone attraverso il cosiddetto meccanismo della «prognosi postuma».
Questa espressione potrebbe essere ritenuta un controsenso ma caratterizza il percorso logico che il giudice deve fare per andare ad analizzare il sinistro, riportandosi al momento del fatto accaduto considerando le informazione ed i dati che erano conoscibili in quel momento, eliminando ciò che è diventato conoscibile solo successivamente all’evento.
Questo percorso logico serve a valutare quali fossero gli elementi disponibili per il lavoratori un attimo prima dell’incidente e, nel caso in cui fossero mancanti elementi di sicurezza, se questi avrebbero dovuto essere adottati e da chi. Sulla base di questo meccanismo viene attribuita la responsabilità per l’accaduto.

UN’ACCURATA ANALISI A PREVENZIONE

L’attività appena descritta si svolge inevitabilmente dopo che un incidente sul lavoro si è verificato e quindi in seguito ad un sinistro che ha coinvolto dei lavoratori. Quella che viene troppo spesso ignorata è l’attività di analisi finalizzata all’elaborazione di strumenti di prevenzione in grado di evitare che qualcuno faccia male a sé stesso o agli altri lavoratori.
piattaforme IPAF 2(1)E l’analisi puntuale di tutti gli incidenti occorsi in passato può diventare uno strumento determinante per arrivare a questo obiettivo. Fare tesoro delle esperienze passate può diventare il modo più veloce per prevenire gli infortuni, emanando regole tecniche frutto dell’esperienza e arricchendo il percorso formativo dei lavoratori con esempi e casi pratici molto utili per far capire loro il rischio effettivo a cui sono soggetti.
Un contributo importante in questa direzione, in particolare al mondo degli utilizzatori di piattaforme di lavoro elevabili (Ple), viene dai dati che Ipaf (International powered access federation) raccoglie in tutto il mondo attraverso il proprio database incidenti, all’interno del quale è possibile segnalare eventi in forma anonima.
Sulla base dei dati raccolti vengono poi emessi report semestrali che possono dare un quadro preciso di quali siano i più comuni incidenti mortali legati al mondo del sollevamento persone. Il sistema è gratuito e naturalmente ad adesione volontaria e quindi richiede la collaborazione degli operatori. Recentemente è stato pubblicato il report relativo al prime semestre 2014 che contiene alcuni dati molto interessanti.

LE PRINCIPALI CAUSE DEGLI INCIDENTI

In tutto il mondo sono stati segnalati 23 incidenti mortali che coinvolgono Ple e le principali cause sono:

  • Ribaltamento (9): prestare la massima attenzione alla stabilizzazione ed al posizionamento della macchina può ridurre di molto il rischio incidenti con le Ple ma questo aspetto troppo spesso è sottovalutato. Assistiamo quotidianamente a macchinari posizionati in modo errato e soprattutto senza considerare adeguatamente le caratteristiche del suolo e le circostanze ambientali. Le piattaforme aeree correttamente posizionate e dotate dei dispositivi di sicurezza funzionanti non si ribaltano.
  • Caduta dall’alto dell’operatore (8): l’utilizzo di imbracature volte a prevenire la caduta dall’alto è un altro elemento cardine dell’uso in sicurezza delle Ple ma viene quotidianamente ignorato. Imbracature non utilizzate o non fissate correttamente ai puti di ammarro presenti in cesta sono un elemento di rischio che il datore di lavoro non dovrebbe tollerare da parte dei propri lavoratori, anche perché l’infortunio in questi casi può essere mortale.
  • Intrappolamento (3): fattispecie più rara ma comunque presente, da prevenire con un’adeguata formazione dell’operatore in attesa dell’introduzione e diffusione di dispositivi efficaci sulle macchine.
  • Elettrocuzione (2): anche questo rischio è spesso sottovalutato, soprattutto in relazione al fatto che l’elettrocuzione può avere luogo anche senza il contatto diretto con la linea elettrica ma solo avvicinandosi ad essa in fase di lavoro.
  • Altre cause tecniche/meccaniche (1).

LA RACCOLTA DEI DATI

La rilevazione dei dati è stata fatta attraverso il sistema on-line messo a disposizione di tutti gli operatori di mercato sul sito www.ipaf.org e le segnalazioni sono state effettuate dagli Stati Uniti, dalla Germania, dall’Australia, dall’Austria, dalla Colombia, dalla Malesia, da Singapore, dal Sudafrica, dalla Spagna e dalla Gran Bretagna. Nessuna segnalazione purtroppo è arrivata dal nostro Paese nonostante i numerosi incidenti avvenuti sul territorio in questi ultimi mesi.
Probabilmente è presente ancora una certa resistenza da parte degli operatori di mercato a inserire i dati nel database, ancorché si tratti di una segnalazione anonima. Probabilmente i produttori preferiscono non divulgare incidenti che coinvolgono loro macchinari e macchinari di concorrenti, per una sorta di solidarietà omertosa di categoria ed altrettanto potrebbero essere portati a fare i noleggiatori.

COLLABORARE PER MIGLIORARE

Queste paure sono certamente ingiustificate perché comunque gli incidenti tra gli addetti ai lavori sono ben conosciuti, al di là dello spazio che questi possano avere sui mezzi di informazione. La cooperazione tra soggetti appartenenti al medesimo settore è il solo strumento per consentire di far fare alla sicurezza sul lavoro quel deciso passo in avanti di cui noi tutti sentiamo il bisogno.

Lorenzo Perino, Lex Consulting

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