Germania | Nuovo complesso Iba ad Amburgo

Residenze a basso consumo energetico

La prima sfida è stata quella di concepire un masterplan capace di integrare le auto nello schema tipologico di partenza, limitandone l’impatto e la presenza negli spazi pubblici.

È stato realizzato ad Amburgo per l’edizione 2013 dell’esposizione internazionale Iba, nata nel 1901 e conosciuta da oltre un secolo come una sorta di laboratorio sperimentale di architettura a cielo aperto, un nuovo complesso residenziale ad alta efficienza energetica. Dopo la vittoria ottenuta nel concorso dell’ottobre 2008, Lan ha ricevuto l’incarico di realizzarlo nel quartiere di Wilhelmsburg, scelto per l’intervento.
La prima fase della selezione richiedeva la formulazione di una proposta per un insediamento in grado di diventare un Beabuungsplan, ovvero una sorta di nuovo piano di sviluppo.

(Foto Julien Lanoo).

Un anno più tardi, Lan ha presentato la proposta architettonica per un nuovo isolato a destinazione residenziale sul sito, in un’occasione pubblica in cui sono stati formati i Baugruppen (collettivi formati da privati cittadini intenzionati a partecipare al processo realizzativo delle loro future residenze, e destinati a svolgere un ruolo di project manager nell’iniziativa).
Il risultato di questo meeting è stata la formazione di un Baugruppe corrispondente a circa 20 alloggi (3 isolati), cresciuto successivamente fino a comprenderne 30 (4 isolati).
Gli studi preliminari sono stati completati nel luglio 2010 e il permesso di costruire è stato ottenuto nel dicembre successivo. L’apertura del cantiere risale al settembre del 2011.
I lavori di costruzione dei quattro isolati si sono svolti nel rispetto dei tempi previsti, arrivando al completamento dei singoli edifici in un arco temporale compreso fra il 2012 e il 2013 a seconda dei casi, comunque in tempo per l’inaugurazione dell’Iba Amburgo 2013 e dell’Igs (Internationale Gartenschau, un altro evento espositivo dedicato al landscaping).
Il modello da cui prende spunto il nuovo complesso è quello tradizionale della Terrasse, una tipologia di case a schiera destinate in origine alla classe lavoratrice, di cui si è cercato di proporre una versione aggiornata e rispondente ai requisiti dell’abitare contemporaneo.
La prima sfida è stata quella di concepire un masterplan capace di integrare le auto nello schema tipologico di partenza, limitandone l’impatto e la presenza negli spazi pubblici. A questo scopo, avendo a disposizione una distanza minima di 13 metri fra un fronte e l’altro degli edifici, è stata ridotta la larghezza della carreggiata a 6 metri, in modo da rallentare il traffico e inserire fasce di vegetazione lungo i lati.
I parcheggi coperti
sono raggruppati agli angoli dei fabbricati per creare una relazione diretta e necessaria fra piani terra e spazi pubblici.
Due spazi pubblici si sviluppano attraverso il nuovo quartiere, legando la strada all’ambiente circostante, che comprende un parco, un ruscello e uno stagno. La forma a U scelta per la distribuzione in pianta dell’unità-tipo è volto ad accrescere il carattere privato e protetto dei cortili, accentuando il collegamento con il parco situato a est.
I cortili interni presentano uno spazio centrale a verde, con landscaping realizzato secondo le preferenze degli abitanti e terrazze di pertinenza dei singoli alloggi. La composizione delle facciate dipende dalla loro collocazione: strette aperture finestrate lungo la strada e tre grandi finestre panoramiche sovrapposte verso il cortile, che oltre alla vista garantiscono l’apporto di illuminazione naturale.
Il rivestimento in legno delle facciate cambia da un isolato all’altro sia per direzione che per dimensioni dei pannelli. Ciascun complesso comprende un numero di residenze variabile da 6 a 10, oltre agli spazi di deposito privati e a un’area comune che ospita le attività del Baugruppe e accoglie i visitatori. I 33 alloggi di ciascun isolato sono di due tipologie: a schiera o multipiano (con metrature fra 50 e 90 mq nel secondo caso). Tutti gli alloggi al piano terra sono pienamente accessibili e utilizzabili da portatori di handicap.
Sul piano costruttivo, la scelta è caduta su una struttura in cemento e blocchi (Kalksandstein-Mauerwerk) per garantire buon isolamento acustico, e facciate in legno. I pannelli sono stati realizzati in stabilimento, hanno dimensioni fino a un massimo di 9×3 metri e combinano una struttura in legno, un rivestimento in Douglas Fir, protezione solare in forma di tende esterne e 20 cm di isolamento in cellulosa. Le finestre sono a triplo vetro.
Il consumo energetico finale è pari all’incirca a 40 kWh/mq annui, mentre il consumo di energia primaria è di 25kWh/mq annui. Un impianto di riscaldamento comune è collocato nel quarto edificio, e il calore viene poi distribuito negli altri attraverso una rete sotterranea. Il sistema di cogenerazione (elettricità e calore per acqua calda e riscaldamento) è del tipo Lichtblick Zuhause-Kraftwerk. Ciascuna unità è dotata di un recuperatore di calore con sistema di ventilazione a doppio flusso.

Matteo Ferrario

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