Esterni | Facciate

Restaurate le decorazioni esterne del Grand Hotel Billia

Le superfici esterne del Grand Hotel Billia sono state restaurate e riportate al loro aspetto originario. Le fasce decorate sono state restaurate e dove mancanti ripristinate secondo uno studio filologico delle immagini.

Il Grand Hotel Billia, aperto nel 1908 a supporto delle terme locali, a Saint Vincent (Valle d’Aosta), ha di recente riaperto dopo un profondo intervento di restauro e riammodernamento che ne ha riportato alla luce e valorizzato il grande atrio, la hall e lo scalone proprio con l’obiettivo di recuperare l’apparato decorativo e l’assetto architettonico degli inizi del Novecento.

HOTEL BILLIA ESTERNI

Stato di fatto. Il complesso si presentava come una serie di edifici e di volumi realizzati in epoche diverse e con tecniche costruttive diverse. Anche la distribuzione interna dei locali e le dotazioni impiantistiche sono frutto di una serie di aggiunte e aggiustamenti per adeguarsi a nuove esigenze o per tamponare alcune situazioni in attesa di un intervento radicale.
Le linee guida che hanno generato la proposta progettuale hanno previsto la revisione generale della logistica interna, la riqualificazione dei volumi esistenti, attraverso un progetto architettonico con lo scopo di pulire e semplificare le linee di tutti i volumi realizzati in adiacenza al corpo principale e originario del Grand Hotel Billia, la riqualificazione delle facciate del Park Hotel e del centro congressi che denunciano una povertà estetica e una modalità espressiva datata al periodo di costruzione, ma che non ha retto il passare degli anni come invece è stato per il Grand Hotel.

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Sono stati utilizzati materiali nobili per le nuove parti del progetto, quali il legno, l’abbinamento ferro e vetro a grande scala, la pietra naturale a spacco, il metallo crudo.
È stato inoltre utilizzato del materiale lapideo per il rivestimento delle pavimentazioni, con l’inserimento di elementi d’arredo e di verde per completare gli ampi spazi esterni che svolgono sia la funzione di collegare l’edificio con il giardino, sia come luoghi di circolazione e di ritrovo.
Lo stesso tema viene utilizzato per risolvere le superfici delle coperture a vista, la corte centrale dell’edificio, la copertura della sala banchetti, la terrazza di fronte alla reception che è la copertura della piscina interna.

HOTEL BILLIA ESTERNI stemma

Il restauro delle decorazioni. Come sulle superfici interne anche all’esterno del corpo dell’originale Grand Hotel Billi erano presenti fasce decorate, in questo caso con motivi grafici intervallati a stemmi.
Una delle prime operazioni è stata quella di rimuovere le tinte sintetiche sovrammesse durante i lavori degli anni ‘60 per recuperare le sottostanti pitture a calce. In seguito laddove possibile è avvenuta la riequilibratura cromatiche delle figure. Nelle aree in cui il disegno originale era completamente andato perduto è stato riproposto in base allo studio delle figure preesistenti mediante l’utilizzo di materiali silossanici usati come velatura e diluiti.

interventi HOTEL BILLIA ESTERNI

La riproposizione delle immagini perdute è avvenuta utilizzando la tecnica a spolvero per riportare con la maggiore esattezza possibile forme e particolari, questa tecnica è stata utilizzata per tutte le parti mancanti tranne lo stemma centrale di cui è stato fatto un disegno nuovo, ricalcato poi su lucido e infine riportato a spolvero.
Tranne nella zona inferiore sinistra in cui erano presenti infiltrazioni di umidità di risalita nel complesso i restauratori non hanno riscontrato problemi alle murature e alle superfici esterne: la basi sono infatti state lavorate con terre diluite.

decorazione HOTEL BILLIA ESTERNI

In questo intervento, per il restauro delle fasce decorate, sono stati utilizzati soprattutto materiali ai silicati a causa delle malte originali che presentavano all’interno della loro composizione parti di cemento: questo tipo di supporto è tipico delle strutture realizzate in stile Liberty.
La presenza del cemento all’interno del materiale di supporto impedisce alle pitture a calce il necessario ancoraggio e le immagini svanirebbero in breve tempo. È stato quindi necessario l’utilizzo di materiali acrilici, utilizzati in questo caso molto diluiti e attraverso la stesura di numerosi strati, applicati come fossero vere e proprie velature.

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