Parma | La statua del Duomo

Restaurato l’Angiol d’or

I mattoni utilizzati per la ricostruzione dei 240 mq della torre sono stati tutti numerati.

Ultimati i lavori alla statua tanto cara ai cittadini parmensi che era stata colpita da un fulmine nella primavera del 2010 provocando anche l’incendio della cuspide del Duomo.
I mattoni della torre campanaria sono stati fissati con lastre di bronzo e bloccate con bulloni in acciaio.

 

Angiol d’Oro del Duomo di Parma.

Sono stati rimossi i ponteggi che proteggevano la cuspide e la punta del campanile del Duomo di Parma lasciando finalmente visibile in tutto il suo splendore, dopo gli ultimi restauri, l’Angiol d’or.
Si tratta di una statua dedicata all’arcangelo Gabriele, molto cara ai parmigiani. Il campanile nella notte del 22 ottobre 2009 era stato colpito da un fulmine che aveva danneggiato l’angelo e aveva incendiato la torre campanaria. Ora il restauro durato tre anni è definitivamente concluso.
I primi ponteggi erano stati montati nel marzo 2010 i lavori sono cominciati solo nell’agosto dello stesso anno e tra l’altro non con vita facile a causa delle avversità meteorologiche.
Gli ultimi ponteggi rimasti sono collocati due metri al di sopra del balconcino e servono per il restauro delle quattro guglie esterne che si trovano a 50 m di altezza.
Per vedere libera da impalcature anche la parte restante del campanile bisognerà attendere la fine del 2013. Quest’ultimo intervento risulta infatti essere meno complesso rispetto al precedente e necessitante quindi di un tempo inferiore.

I costi. Il costo totale del restauro è di 640mila euro, metà dei quali con garanzia della Fondazione Cariparma e il sostegno della casa farmaceutica Chiesi, del Comune, della Diocesi, della casa editrice Spaggiari e della Cattolica assicurazione. Per la parte restante della cifra sono attese ulteriori donazioni da parte della cittadinanza di Parma.

I lavori. I mattoni utilizzati per la ricostruzione dei 240 mq della torre sono stati tutti numerati. La cuspide alta 14 m ha dovuto subirne la sostituzione di 1200, infatti durante l’incendio molti sono andati persi. I mattoni sono stati infine assicurati alla struttura attraverso il fissaggio di una serie di lastre di bronzo collocate in maniera falsata e bloccate con bulloni in acciaio. Si è scelto per questo tipo di procedimento in funzione del fatto che il restauro abbia una durata maggiore. È stata comunque rispettata la struttura originaria dei mattoni e del legno di rovere interno.

Il nuovo parafulmine. Per garantire che si possa ripetere un incidente come quello della primavera del 2010 il tutto è stato messo in sicurezza grazie a un nuovo sistema di parafulmine attraverso quattro cavi di bronzo che percorrono i quattro lati del campanile e il nuovo bastone che sorregge la croce nelle mani dell’arcangelo Gabriele che contiene al suo interno un sistema sofisticato che trasmette le cariche a terra.
(M.Vi.)

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