Edilizia Storica | Palazzo Storico del '700, Crema 

Restauro conservativo con modello Hbim per il progetto e il cantiere

Le grandi potenzialità del processo Hbim risiedono prevalentemente nella possibilità d’integrazione dei dati storici, tecnici e progettuali sulla piattaforma del modello tridimensionale. L’elemento, oltre ad essere rappresentato geometricamente e includere informazioni materiche e strutturali, comprende informazioni per l’identificazione del degrado, per gli interventi di restauro preposti, per le fasi storiche che lo hanno caratterizzato e tutto quello che è utile alle finalità perseguite. In questo cantiere ogni particolare costruttivo è stato modellato in 3d condividendo il lavoro con le diverse figure professionali coinvolte e con l’impresa edile.

Arch. Giorgio Schiavini | Bim Specialist

Arch.Giorgio Schiavini | Bim Specialist.

«In questa commessa lo studio ha lavorato sin dalle fasi di redazione del progetto di massima a stretto contatto con il progettista e direttore dei lavori per sostenerlo in un processo di modellazione e gestione dei dati. Dopo un rilievo accurato si proceduto a sviluppare il progetto esecutivo, autorizzativo, e il computo metrico. Queste sono state le fasi in cui ogni elemento del progetto architettonico oggetto di risanamento conservativo è stato integrato nel modello Bim, definendo tipologia d’intervento e quantità in gioco; il tutto a supporto della preventivazione e del computo metrico iniziale. Il termine “iniziale” non è stato usato a caso, infatti, come spesso accade in fase di ristrutturazione e risanamento conservativo, ci s’imbatte in imprevisti difficili da preventivare. In questa fase di analisi si è più volte tornati sullo stato di rilievo e verificata la situazione strutturale e delle diverse stratificazioni costituite e sovrapposte negli anni, trattandosi di un palazzo del ‘700. In questo modo si sono potuti tenere sotto controllo i costi e le tipologie d’intervento, pianificando e verificando attentamente le tecniche più appropriate per il recupero del manufatto. La committenza ha richiesto da subito di avere il controllo dei costi e delle tipologie di lavorazione, pur sapendo che per la natura dell’intervento si sarebbero verificati degli imprevisti, trattandosi di un edificio che negli anni aveva subito notevoli trasformazioni».

Risanamento conservativo di palazzo del ‘700 posto nel centro storico della città di Crema. Il collegamento verticale è stato realizzato attraverso un’apertura in breccia del solaio in laterocemento esistente e con l’inserimento di una scala in ferro.

L’intervento è stato effettuato essenzialmente per recuperare il piano nobile del palazzo posto al primo piano e il suo collegamento con il sottotetto al rustico da rendere accessibile e fruibile per spazi hobby, cabine armadio oltre che alloggiarvi gli spazi tecnologici di tutto il complesso residenziale. Il collegamento verticale è stato realizzato attraverso un’apertura in breccia del solaio in laterocemento esistente e con l’inserimento di una scala in ferro. La breccia è stata realizzata nell’unico solaio in laterocemento presente in quanto tutto l’edificio presentava solai lignei e volte a crociera.

Il salone.

L’intervento ha affrontato varie opere di consolidamento strutturale sia dell’orditura portante del tetto in legno sia degli orizzontamenti. L’edificio è stato anche oggetto di importanti opere di miglioramento energetico sia per quanto concerne l’involucro, con la sostituzione dei serramenti e la posa di nuovi materiali d’isolamento termico lungo perimetro e copertura. Inoltre si è agito sugli impianti installando una caldaia a condensazione, scambiatori con accumulo e pompe di calore.

Soffitto a cassettoni e illuminazione perimetrale a led.

Modello 3d e rilievo dell’abitazione

Il rilievo è stato fondamentale per poter intervenire soprattutto nel sottotetto. Il rilievo oltre che dimensionale è stato effettuato anche sullo stato di conservazione della struttura portante della copertura in legno per poter affrontare successivamente il progetto di consolidamento della copertura.

Inoltre, sempre in fase di rilievo, si sono analizzati attentamente gli orizzontamenti trovando varie tipologie costruttive: dai solai lignei, al laterocemento sino alle volte a crociera. Utilizzando un modello 3d sono stati sviluppati tutti i particolari costruttivi esecutivi, sezioni, piante e alzati che hanno restituito fedelmente lo stato di fatto. Successivamente sono stati inseriti i particolari delle opere di consolidamento della struttura.

L’edificio è stato oggetto di importanti opere di miglioramento statico, energetico e di finiture interne.

Durante questa fase la committenza ha spesso chiesto di variare le scelte progettuali, come spesso accade, e grazie all’impostazione Bim si è stati in grado di variare i processi esecutivi ottimizzando le risorse e i tempi di realizzazione. Una volta definito il progetto esecutivo, la fase di cantierizzazione ha comunque subito delle modifiche dettate da situazioni che non si potevano prevedere e che nella maggior parte dei casi hanno riguardato problematiche di consolidamento murario, ma anche le dorsali impiantistiche. Varianti in corso d’opera sono state apportate sempre mantenendo monitorati i costi e le scelte progettuali.

Ogni elemento costruttivo è stato realizzato con il suo riferimento di disegno esecutivo, computato e rapportato a un sistema di calcolo nel modello 3d.

Il modello 3d infatti ha consentito d’integrare e modificare tutti gli elaborati ricalcolando in poco tempo le modifiche degli impianti, le nuove superfici e i volumi dei materiali aggiunti. In questa fase i fornitori degli impianti non utilizzavano una modalità bim e compito dello studio è stato quello di far avere loro il modello 3d da visualizzare in modo che emergessero il più possibile le problematiche da affrontare in fase di definizione degli esecutivi. In questo modo si è potuto definire il preventivo delle opere senza nessuna variazione di costo.

Anche per le opere edili si è proceduto con lo stesso metodo. Una volta individuata l’impresa edile, sulla scorta del primo computo metrico realizzato con il primo modello Bim, si è proceduto ad analizzare nel dettaglio tutte le problematiche costruttive e dopo aver definito con la committenza le scelte tecniche e architettoniche si sono sviluppate le rettifiche al modello 3d generando l’aggiornamento integrato del computo delle opere edili, impiantistiche e di finitura. Durante questa fase la condivisione del modello con i progettisti strutturisti e impiantisti si è rilevato essenziale per la qualità del processo costruttivo.

Consolidamento delle volte e del solaio ligneo del sottotetto.

Opere di consolidamento

L’edificio è stato oggetto di diverse opere di consolidamento:

  • consolidamento volte a crociera intervenendo con la rimozione della pavimentazione superiore e inserendo elementi d’irrigidimento sulle murature perimetrali;
  • consolidamento del solaio ligneo del sottotetto con irrigidimento con connettori sui travetti e a perimetro delle murature portanti;
  • apertura nuovo vano scala su solaio;
  • consolidamento delle travi portanti in legno esistenti della copertura con affiancamento con putrelle in acciaio;
  • rimozione dello strato di sabbia sopra l’assito in legno del solaio del salone con inserimento di coibentazione e doppio assito incrociato per l’irrigidimento del solaio.

In questa fase si è collaborato strettamente con lo studio d’ingegneria strutturale e gli impiantisti apportando le migliorie in corso d’opera. Attraverso il modello 3d si è potuto lavorare attentamente ai nodi strutturali, soprattutto per la soluzione dei ponti termici, per gli appoggi delle nuove travi in ferro del tetto, per gli anelli in c.a. per l’apertura del vano scala, oltre che per la quantità di ferro prevista per irrigidire i solai. Il modello ha permesso anche di evidenziare le criticità e definire il cronoprogramma delle diverse tipologie di lavorazione.

La copertura

L’intervento ha previsto l’inserimento di lana di roccia e la struttura di orditura secondaria rivestita con tavole di abete battentate in modo da garantire i fenomeni di flessione di un tetto in legno.

Durante questa fase sono state inserite e realizzate tutte le carotature della copertura necessarie al passaggio degli impianti dislocati nel locale tecnico, posizionato nel sottotetto. Anche in questo caso in collaborazione con l’impresa specializzata è stata studiata la corretta stratigrafia di posa.

Tutto ciò è stato certamente facilitato dall’utilizzo di un modello 3d che ha permesso di inserire Ogni strato è stato inserito nel modello 3d e si è proceduto quindi con le valutazioni economiche e di computo metrico del progetto esecutivo finale.

La scala in ferro.

La scala in ferro

Particolare attenzione è stata posta alla fornitura e posa della scala in ferro realizzata in opera con sagoma ortogonale e con finitura di rivestimento finale in vernice bicomponente.

Il collegamento verticale, posto nella parte centrale tra i due bagni padronali dell’abitazione, ha assunto anche un ruolo di arredo. Anche in questa situazione è stato fondamentale il confronto con il modello 3d dello strutturista affinché si potessero analizzare tutte le interferenze.

Da segnalare gli accorgimenti apportati in fase di predisposizione degli squadri di fissaggio della struttura che sono stati modificati prima della realizzazione. L’analisi del modello ha permesso di eseguire sin dall’inizio i disegni esecutivi concordati con lo studio d’ingegneria e l’impresa esecutrice durante le fasi di realizzazione.

Bagni e vasca in eps

Le maggiori complessità si sono verificate durante la realizzazione dei blocchi bagni e della nuova scala. In soli 30 mq erano innumerevoli le interferenze che dovevano essere risolte. La vasca è stata istallata predisponendo nel massetto del pavimento e a soffitto due coppie di putrelle in ferro collegate da due tiranti in acciaio e il modello 3d ha consentito di alloggiare le travi, disegnare le asole e definire le quote di riferimento prima d’intervenire. Nel frattempo le travi a pavimento dovevano essere annegate e bisognava valutare attentamente gli impianti che passavano nel massetto a pavimento.

Nuovo assito a chiusura della coibentazione e cappotto interno rasato.

Dueunostudio Architetti Associati

Nasce nel 2009 dalla fusione di due studi di architettura, design e urbanistica. I due titolari, gli architetti Giorgio Schiavini e Susanna Zaniboni, stanno progettando nuovi edifici residenziali, recuperi edilizi e una nuova sede per una società artigiana con uffici, laboratori e showroom. Lo studio ha anche una sezione di pianificazione urbanistica che sviluppa piani per insediamenti residenziali, piani di governo del territorio per amministrazioni pubbliche in Regione Lombardia e piani d’area per enti locali come provincie e comunità montane.

Sezioni della copertura.

Chi ha fatto Cosa

Arch. Raffaella Avaldi | Progettista.

Committente: privato
Localizzazione: Crema
Progettazione e direzione lavori: arch. Raffaella Avaldi, Crema
Assistenza alla progettazione esecutiva, bim specialist e alla direzione lavori: Dueunostudio Architetti Associati, arch. Giorgio Schiavini, Crema
Opere in cemento armato strutturale: ing. Danio Scarinzi, Crema
Coordinamento sicurezza: Dueunostudio Architetti Associati, arch. Susanna Zaniboni, Crema
Impresa edile: Sar. Edile srl, Urago D’Oglio Brescia
Impianto idrosanitario: Termo Gru.bec Offanengo
Progettazione ex legge 10: ing. Riccardo Coroneo, Crema
Impianto elettrico antintrusione: Bisleri Renato, Offanengo
Serramenti e porte interne: Zaniboni Infissi, Offanengo
Opere in ferro: Donato Caravaggi, Offanengo

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