Rete Irene | Crisi delle costruzioni

Covid-19: come rilanciare l’edilizia post Coronavirus

Rete Irene fa un appello affinchè le imprese edili possano sopravvivere alla crisi causata dalla pandemia Coronavirus e siano pronte a ripartire con slancio quando l'emergenza sanitaria sarà superata, contribuendo con forza al recupero della perdita di valore che questo periodo terribile infliggerà all'economia complessiva. L’appello per rendere disponibili i crediti d'imposta ceduti dagli aventi titolo alle imprese.

La gravità della situazione in ogni settore economico del Paese si manifesterà nella propria magnitudine nei prossimi mesi, quando le conseguenze finanziarie del blocco delle attività, a causa della emergenza Coronovirus, si renderanno evidenti.

Il settore dell’edilizia, a causa di una pluralità di fattori ben noti e che non occorre ora ripercorrere, è particolarmente vulnerabile. Contemporaneamente però, soprattutto nel suo segmento dedicato alla riqualificazione del patrimonio immobiliare, si presenta come uno straordinario strumento di trasmissione degli investimenti, sostegno delle famiglie, realizzazione degli obiettivi di tutela ambientale che, mai come ora, mostrano le proprie correlazioni con quelli della tutela della salute umana.

Il meccanismo degli incentivi all’edilizia finalizzati al sostegno della riqualificazione energetica e della messa in sicurezza degli edifici ha cominciato a mostrare le proprie potenzialità di sviluppo da quando lo strumento della cessione dei crediti d’imposta è uscito dalla propria fase di gestazione e sperimentazione.

Ma, nella sua applicazione pratica, ha mostrato anche il suo più grave limite, connesso alla sua sostenibilità finanziaria per un sistema di imprese afflitto da un decennio di crisi, marginalità compressa e flussi di cassa fragili.

Per far sì che le imprese sopravvivano alla tempesta in atto e siano pronte a ripartire con slancio Rete Irene, da anni inserita nel settore della riqualificazione energetica degli edifici, si fa promotrice di un’azione immediata applicabile su due fronti, con alcuni provvedimenti amministrativi di facile attuazione.

Virginio Trivella | Coordinatore Comitato Tecnico Scientifico Rete Irene

Virginio Trivella | Coordinatore Comitato scientifico Rete Irene.

«Fin da subito, bisogna rendere disponibili i crediti d’imposta ceduti dagli aventi titolo alle imprese. Il termine del 10 marzo indicato dall’Agenzia delle Entrate è stato disatteso, così come la sua protrazione al 20 marzo, pregiudicando la continuità dei flussi finanziari nella filiera. L’immediata attivazione del meccanismo, anche nelle more della proroga del termine concesso agli amministratori condominiali per la comunicazione delle cessioni, consentirebbe di contrastare, senza alcun impegno aggiuntivo per la fiscalità generale, la devastante interruzione dei pagamenti che si sta verificando in queste settimane. Per il prossimo futuro, occorre invece modificare le procedure di cessione dei crediti d’imposta, con la finalità di renderne molto più veloce l’attuazione, consentendo in particolare le cessioni infra-annuali in relazione a tutti gli interventi, inclusi quelli condominiali. Si eliminerebbe, in questo modo e anche qui senza alcun impegno aggiuntivo per la fiscalità generale, la principale restrizione che impedisce a una quantità vastissima di attività di essere avviate».

Manuel Castoldi | Presidente Rete Irene

Manuel Castoldi | Presidente Rete Irene

«In quanto gruppo di aziende impegnato quotidianamente nella riqualificazione energetica degli edifici e da sempre a stretto contatto con il mercato e con le Istituzioni, abbiamo voluto esporre e condividere questa riflessione. Un provvedimento immediato può conferire al nostro settore il dinamismo necessario per massimizzare la sua capacità di ripresa, il suo sostegno al recupero dell’economia del Paese e all’accelerazione delle politiche di tutela dell’ambiente e della saluteIn questo duro periodo che sta attanagliando tutto il nostro Paese, colpendo anche chi è più vicino a noi, capiamo benissimo che è dura fare ragionamenti di ampio respiro che vanno oltre l’emergenza sanitaria in corso. Tuttavia, riteniamo doveroso riflettere sul futuro, anche quello che ora ci sembra un miraggio, proprio per non lasciare che il nostro Paese venga colpito da una seconda drammatica crisi nazionale. L’impegno della società civile in questo senso deve essere forte e coeso. Tutti compatti dobbiamo pensare da subito ai primi 100 giorni dalla ripresa: saranno giorni cruciali per il sostegno e lo sviluppo delle attività economiche, tutte e nessuna esclusa. Questo impegno deve essere portato avanti dall’unione tra imprese e Politica, servendosi di misure decisamente straordinarie ma altrettanto efficaci».

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