Ricomposizione

Ricollocazione dei frammenti

L’intervento ha compreso anche la cernita, l’assemblaggio e la ricollocazione sulla volta delle centinaia di frammenti dell’affresco recuperati a terra

4. Adattamenti dell’immagine fotografica. Per l’assemblaggio dei frammenti era necessaria un’immagine fotografica a grandezza naturale della porzione di volta prima del crollo, a cui raffrontare tutti gli elementi raccolti. Dalle foto d’archivio antecedenti il crollo, è stata ottenuta una riproduzione in scala 1:1 stampata su un telo plastico, sulla quale è stata segnata una griglia di riferimento con lo scopo di facilitare la sistemazione dei frammenti recuperati e la loro segnalazione con codici numerici. Per ovviare a problemi di distorsione dell’immagine fotografica, che non restituiva con precisione la deformazione prospettica della volta, si sono adottati alcuni accorgimenti (adozione di software per fotogrammetria digitale semplificata e confronto con punti di riferimento riconoscibili e con misure note) in modo da poter dare un valore metrico all’immagine. Successivamente all’immagine digitale è stata sovrapposta una quadrettatura numerata (20×20 cm) in modo da garantire la corrispondenza tra piano e volta e ridurre al minimo la probabilità di posizionamento errato dei frammenti.
5. Posizionamento frammenti. La stampa in dimensione reale, su carta fotografica plastificata con materiale resistente al calpestio, è stata posizionata sul piano di lavoro ed è stata utilizzata come riferimento per individuare, con l’ausilio del filo a piombo, i punti sulla volta. Sfruttando la quadrettatura, l’immagine digitalizzata è stata lucidata su un foglio trasparente di acetato, inserendo i tratti essenziali del dipinto. L’acetato, poi, è stato posizionato al di sopra del plexiglas in modo da poter avere conferma del corretto posizionamento dei frammenti, che sono stati quindi collocati sulla controforma, agendo dall’estradosso della volta stessa.
6. Fissaggio dei frammenti. I frammenti sono stati vincolati con barrette di legno e punti di saldatura con collante acrilico a fusione. Tra i frammenti è stata applicata una prima stuccatura poco coerente, avente il duplice scopo di consentire, previa parziale rimozione, la realizzazione, dal lato del dipinto, della stuccatura fine per il restauro pittorico e dall’estradosso, di fungere da isolamento prima dell’applicazione delle bande di tessuto bidirezionale (v. Progetto Colore n. 3 2012).
7. Creazione della calotta di supporto dall’estradosso. Come è già stato spiegato nella scheda riguardante l’intervento sulla volta in canniccio, la struttura con bande di fibre di vetro, nella zona del crollo ha costituito una sorta di vera e propria calotta di supporto e, a differenza delle altre porzioni della volta in canniccio in questa zona, con canniccio mancante, le bande sono state disposte con continuità per assolvere alla funzione che nelle altre porzioni aveva invece il canniccio. Non sono stati inseriti strati configurabili come «strato d’intervento», la separazione tra i nuovi materiali e la superficie dipinta è quindi affidata allo spessore dell’intonaco originale, di spessore variabile da 1 a 7 cm.
8. Rimozione pannelli di plexiglas e restauro frammenti. Dopo aver rimosso i pannelli di plexiglas, si è proceduto alle operazioni di restauro dei frammenti: pulitura del colore, consolidamento dell’intonaco e fissaggio della pellicola pittorica, stuccatura della superficie e integrazione a rigatino delle porzioni tra un frammento e l’altro.

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