La gallery online raccoglie i progetti che hanno partecipato a Urbanpromo, la manifestazione nazionale di riferimento per la rigenerazione urbana organizzata dall’Istituto nazionale di urbanistica e da Urbit. Una parte importante dei progetti della gallery hanno partecipato anche al bando periferie promosso dal governo.
Nuoro: riconnettere tre ambiti periferici
Originale e innovativo il progetto «Le periferie al centro della città » del Comune di Nuoro. La città si è formata attraverso un’aggregazione di parti urbane distinte, ciascuna delle quali ha apportato a questo processo i propri ambiti periferici, i quali, pur essendo diventati elementi centrali della gerarchia urbana, conservano le caratteristiche peculiari di periferia. Il programma si propone di rigenerare e riconnettere tre ambiti periferici della città , individuando dei drivers attraverso i quali orientare il percorso riabilitativo: la cultura, la trasmissione della conoscenza e lo sport.
Al programma è affidato il compito di sovvertire lo stato di periferizzazione della città con un processo partecipato di rigenerazione urbana, che riusi il patrimonio pubblico dismesso e riabiliti gli spazi connettivi.
Il processo ha riorientato la struttura dei percorsi connettivi privilegiando la camminabilità della città , pervadendo gli spazi da una foresta di città (il fiume verde) e attrezzandoli per un uso sociale, culturale e sportivo. All’interno di questo nuovo tessuto si inserisce il recupero e la rifunzionalizzazione dei grandi complessi edilizi dismessi (tra i quali l’ex Artiglieria e il Mulino Gallisai) che saranno caratterizzati dalla mixité di spazi e funzioni.
Il programma propone una innovazione di processo sperimentando il superamento della dicotomia tra gli attori delle azioni di rigenerazione urbana (le istituzioni, i progettisti e le imprese) e i fruitori, gli abitanti della città : i cittadini saranno protagonisti non solo nelle fasi progettuali ma, soprattutto nella realizzazione degli interventi previsti dal programma, sia per le componenti materiali, la rigenerazione degli spazi connettivi, sia per quelle immateriali (i laboratori urbani) alle quali è affidato il compito di sperimentare un nuovo modello di cittadinanza attiva.
Ancona: sei interventi e tre studi specialistici
Il Comune di Ancona ha partecipato con un programma di interventi sul waterfront urbano, cioè sulla parte maggiormente strategica per lo sviluppo della città , oggetto delle più importanti progettualità urbane dell’ultimo decennio e dove si susseguono 4 ambiti urbani connessi ma diversificati: lungomare nord, periferia nord, Mole Vanvitelliana e porto storico.
L’area prescelta riguarda gli ambiti della periferia nord e della Mole Vanvitelliana ed è costituita dalla periferia Palombella, Stazione – Archi, caratterizzata da marginalitĂ economica e sociale, importanti dinamiche demografiche legate alla immigrazione, diffuso degrado edilizio ed elevati fattori di rischio idrogeologico.
Il Programma di riqualificazione identifica sei interventi principali:
- nuovo ingresso al parco della Grande Frana di Ancona;
- autostazione trasporto pubblico locale;
- quartiere ex Icp via Marchetti;
- Piazza del Crocifisso;
- viale di accesso alla periferia storica;
- Social lab «Archicittà » con edilizia sociale.
Vi sono compresi piani e studi specialistici:
- piano per la mobilitĂ sostenibile del frontemare,
- piano di sviluppo economico – commerciale della periferia Palombella e Stazione – Archi
- studio specialistico per la resilienza urbana dell’area della frana
- due interventi complementari (a non valere sul bando): il nuovo lungomare nord e la valorizzazione del patrimonio immobiliare Fs.
Perugia: quartieri Bellocchio e Fontivegge
Infine il Comune di Perugia con un progetto ha interessato un ambito urbano a cavallo della stazione ferroviaria e che coinvolge i quartieri di Fontivegge e del Bellocchio. L’ambito preso in considerazione non è una periferia tradizionalmente intesa ma una zona centrale della Perugia contemporanea (nel quartiere è presente il centro direzionale e la piazza del Bacio progettati da Aldo Rossi), ove la residenzialità è mutata a danno delle famiglie «tradizionali» e dove, anche a causa della presenza della stazione, si sono nel tempo concentrati fenomeni di grave disagio sociale.
La proposta consiste in una serie di interventi puntuali fortemente integrati e facilmente attuabili, in quanto realizzati prevalentemente su immobili pubblici (tra cui una biblioteca; un nuovo centro di quartiere, oltre alla riqualificazione degli spazi verdi che fungono da connettivo della varie parti), e da una serie di interventi «diffusi» (videosorveglianza, pubblica illuminazione oltre a quelli di natura sociale destinati prevalentemente ai giovani) tendenti a migliorare il livello di vivibilità , di sicurezza e di decoro dell’area. Viene in sostanza proposta una operazione di «rammendo», per l’ottenimento di una qualità urbana basata sul riuso mirato del patrimonio edilizio esistente e la riqualificazione degli spazi pubblici di connessione.