È stato siglato dopo 18 mesi di un intenso confronto da Ance, Associazioni cooperative e da Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil il rinnovo del contratto nazionale dell’edilizia, scaduto a dicembre 2012. L’intesa interessa 800mila addetti. Il nuovo accordo prevede in particolare:
- una razionalizzazione e quindi una maggiore efficienza del vasto sistema degli enti bilaterali, puntando su una decisa riduzione dei costi
- una ristrutturazione dell’istituto dell’anzianità della professionalità edile, che assumerà carattere nazionale
- una decisa calmierazione dei costi contrattuali, considerato il difficilissimo contesto economico, che si declina in un complessivo aumento di 40 euro più 8 euro in previdenza complementare
- un incremento della flessibilità dell’utilizzo dei rapporti di lavoro, portando al 40% i contratti a tempo determinato.
Aumenti e portale. L’aumento salariale sarà corrisposto a luglio 2014 (15 euro) e a luglio 2015 (25 euro), mentre gli 8 euro di adesione a Prevedi verranno versati a partire da gennaio 2015. Nell’accordo rilevante anche la conferma dell’anzianità professionale e l’obbligo di utilizzare il portale Blen (la Borsa lavoro nazionale dell’edilizia) per le assunzioni a tempo determinato oltre la soglia del 25%.
Le rappresentanze sindacali. «Nonostante la gravissima crisi del settore, che dal 2008 ad oggi ha determinato la perdita del 50% degli addetti – hanno dichiarato i segretari generali Vito Panzarella, Domenico Pesenti e Walter Schiavella – le parti hanno responsabilmente raggiunto un accordo, che più che sul piano economico garantisce il mantenimento del quadro dei diritti acquisiti e verte su due punti importanti: la riorganizzazione del sistema bilaterale e la previdenza complementare, con il versamento al Fondo Prevedi per tutti i lavoratori. Inoltre, l’aver anticipato la scadenza del contratto a giugno del 2016, e non a dicembre come chiedeva la controparte, darà la possibilità di esercitare in pieno la contrattazione di secondo livello».
Le rappresentanze datoriali. «Dopo questa lunghissima e difficile trattativa che ci ha impegnato per molti mesi abbiamo raggiunto un importante accordo che è frutto dello sforzo comune di garantire un futuro migliore al settore dell’edilizia» – commentano il presidente Ance, Paolo Buzzetti e dell’Aci Produzione e Lavoro, Carlo Zini, spiegando che «in un momento di grave e perdurante crisi per il settore l’intesa è certamente la prova del grande senso di responsabilità delle imprese e della volontà di tutto il sistema di puntare alla crescita. Principi importanti che da tempo condividiamo con tutte le sigle datoriali e sindacali aderenti agli Stati Generali delle costruzioni».
Soddisfazione è stata espressa anche dal vice presidente Ance, Gabriele Buia, e dal delegato alle Relazioni industriali cooperative, Renato Verri, anche in considerazione degli importanti passi in avanti fatti in tema di trasferta, prepensionamenti, contrattazione di secondo livello e codice etico per gli organismi paritetici: «si tratta di temi che caratterizzano un contratto di responsabilità che mette al centro del mercato del lavoro la qualità e la trasparenza» – è stato il loro commento.