Tecnologie | Laterizio

Riqualificazione in laterizio nel centro storico de L’Aquila

La composizione dell’involucro edilizio pone una profonda attenzione allo studio degli aspetti energetici: il sistema di tamponatura è composto da blocchi termici a cui viene sovrapposta sul lato sud e ovest dell’edificio una facciata ventilata. Lo studio di progettazione ha scelto i laterizi rettificati Porotherm BIO PLAN 38 T-0,09 per rispettare i più alti livelli di efficienza energetica dell’edificio. Una soluzione da tamponamento monostrato in grado di raggiungere una trasmittanza termica U di 0,23 W/m²K e una conducibilità termica λ di 0,09, per garantire eccellenti livelli di prestazione energetica.

Ing. Alessia Rossi | 2Studio

«L’impegno progettuale si è profuso per realizzare un involucro termico che garantisse comunque all’edificio eccellenti prestazioni termiche senza rinunciare alla sicurezza
sismica: da qui la scelta di utilizzare il blocco Porotherm BIO PLAN 38 T-0,09 (oltre evidentemente alla scelta di opportune stratigrafie anche sui solai e a un’accurata attenzione al dettaglio dei ponti termici), su cui agganciare la facciata ventilata. L’edificio, malgrado i vincoli del centro storico, riesce a raggiungere una classe energetica A1».

All’interno della logica generativa del centro storico, l’edificio si propone come il prolungamento contemporaneo di Palazzo Ardinghelli, futura sede distaccata del MAXXI di Roma, riprendendo come matrici generative delle facciate le stesse linee architettoniche e rispettandone l’elegante proporzione di vuoti e pieni.

Cil 179 – Quest’anno L’Aquila ha raggiunto il decennale del sisma che nel 2009 ha messo in ginocchio la vita economica, sociale e culturale del capoluogo abruzzese. Anche se molto a rilento,
di esempi di ricostruzione post sisma ce ne sono tanti tra i quali spicca quello del palazzo in piazza Santa Maria Paganica su progetto dello studio d’ingegneria e architettura 2Studio de L’Aquila. L’edificio rappresenta uno dei primi esempi del capoluogo abruzzese d’inserimento del nuovo in un contesto storico consolidato.

Posto nella centrale piazza Santa Maria Paganica a L’Aquila, a due passi da Corso Vittorio Emanuele, l’edificio si colloca al lato dello storico Palazzo Ardinghelli, realizzato probabilmente dall’architetto romano Francesco Fontana subito dopo il terremoto del 1703, fronteggiando lungo il lato sud la Chiesa di Santa Maria Paganica, la cui edificazione
viene fatta risalire ai primissimi anni del XIV secolo.

Il progetto fissa il forte legame con Palazzo Ardinghelli che con l’antistante piazza tende a stabilire un rapporto con il luogo nella sua dimensione storica, materica e dimensionale.

La composizione delle bucature e lo svuotamento del volume a ridosso della piazza in corrispondenza dell’angolo sommitale del prospetto sud richiamano formalmente i marcapiani di palazzo Ardinghelli, contrapponendo alle austere modanature settecentesche la geometrica trama dei pannelli di facciata.

Nella complessa interpretazione del rapporto tra nuovo ed esistente all’interno dei centri storici consolidati, il progetto si allontana con decisione dall’uso della mimetica storicistica,
alla ricerca di un dialogo con le preesistenze che sia capace di rispettarne l’intrinseco valore senza tuttavia negare la propria contemporaneità e il proprio rapporto con
lo spazio pubblico.

La scrupolosa cura della scala dell’intervento e della dipendenza compositiva tra le parti non trascura gli aspetti cromatici e materici, importanti percezioni dello spazio pubblico che avvolge: i pannelli che compongono la facciata ventilata offrono sensazioni tattili non lontane dall’intonaco dei palazzi limitrofi, e i colori reinterpretano e dissolvono le cornici delle bucature rispettando le tonalità del contesto.

L’edificio è composto da sette livelli di cui due interrati a destinazione deposito e garage: piano terra e primo piano hanno una destinazione d’uso direzionale, i tre livelli sovrastanti sono residenziali.

Sistema di tamponatura in laterizio

La composizione dell’involucro edilizio pone una profonda attenzione allo studio degli aspetti energetici: il sistema di tamponatura è composto da blocchi termici a cui viene sovrapposta sul lato sud e ovest dell’edificio una facciata ventilata.

Lo studio di progettazione ha scelto i laterizi rettificati Porotherm BIO PLAN 38 T-0,09 per rispettare i più alti livelli di efficienza energetica dell’edificio. Una soluzione da tamponamento monostrato in grado di raggiungere una trasmittanza termica U di 0,23 W/m²K e una conducibilità termica λ di 0,09, per garantire eccellenti livelli di prestazione
energetica.

Caratteristiche del prodotto Wienerberger applicato
Spessore 38 cm
Peso unitario 15,6 kg
Conducibilità termica λ 0,09 W/mK
Trasmittanza termica U 0,23 W/m2K
Sfasamento >24 ore
Massa superficiale 327 kg/m3
Resistenza al fuoco EI 240
Potere fonoisolante 51 dB

Porotherm BIO PLAN 38 T-0,09 | Caratteristiche tecniche

La soluzione in laterizio da tamponamento scelta da 2Studio consente di ottenere ottimi valori di trasmittanza ma anche brillanti prestazioni di sfasamento dell’onda termica conferite dalla cospicua massa superficiale del blocco, la cui inerzia permette di smorzare i picchi della temperatura esterna, mantenendo all’interno dell’edificio temperature costanti per il massimo comfort.

La massa superficiale del blocco garantisce un eccellente comportamento in zona sismica. A questo si aggiunge che, grazie al suo elevato spessore, pari a 380 mm, Porotherm BIO PLAN 38 T – 0,09 consente di risolvere il problema dei ponti termici, preservando l’edificio
da eventuali perdite di calore e abbassamento della temperatura superficiale interna.

L’innovazione adottata da questo blocco in laterizio deriva dalla combinazione della tecnologia della rettifica con quella dei setti sottili: grazie alla rettifica è infatti possibile realizzare giunti di malta di appena 1 mm, andando a eliminare completamente il ponte termico della malta e incrementando le performance energetiche, mentre i setti sottili permettono di aumentare le file dei fori e la percentuale di foratura, migliorando così
le prestazioni energetiche rispetto a un normale laterizio.

La tecnica della rettifica permette di ridurre i tempi di posa fino al 50% grazie al perfetto incastro dei blocchi con vantaggi anche in termini economici.

CHI HA FATTO COSA
Luogo L’Aquila centro
Committente privato-pubblico
Progetto ing. Francesco Giancola e ing. Alessia Rossi, 2Studio; Collaboratori ing. Domenico Fracassi, ing. Arianna Tanfoni

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