Edilizia rurale | Cascinale a Piana di Muceno

Risanamento conservativo che presidia il territorio

L’intervento effettuato da Il Laboratorio Sa di Varese si colloca nella tipologia del risanamento conservativo di un cascinale lombardo. Sono state seguite specifiche linee guida riguardanti il mantenimento delle superfici in pietra in esterno e in interno, la massimizzazione dell’efficienza energetica e della luminosità interna.

Nella Piana di Muceno, altopiano che si affaccia sulla sponda lombarda del Lago Maggiore, è stata ristrutturata una porzione di cascinale che aveva mantenuto inalterato il fascino della vita rurale delle prealpi.

Il manufatto era complessivamente compromesso nelle strutture realizzate in pietra ed era contornato da tettoie e tettoiette aggiunte “al bisogno”. La parte adibita ad abitazione era già stata ristrutturata in modo approssimativo intorno agli anni ’80.

Territorio e destinazione d’uso

L’analisi storico-territoriale e il geoportale della Regione Lombardia restituivano un territorio agrario quasi interamente conservato con buone peculiarità paesaggistiche. Infatti dai documenti antichi si evince che, «negli anni intorno al Mille, l’agricoltura nelle vallate e sui monti della Valtravaglia si trovava in condizioni misere: il frumento era citato raramente e si coltivavano cereali ‘inferiori’ come segale, orzo, miglio epanico. È peraltro ricordata con frequenza anche la coltivazione del lino e dei legumi, soprattutto fave e vecce».

Il contesto paesaggistico è risultato modificato solo limitatamente negli anni e inserito in un contesto naturale compreso tra fasce boschive di latifoglie, prati da fienagione e giardini privati; le proprietà agrarie circostanti sembra abbiano mantenuto la loro unitarietà superando i rischi di parcellizzazione dei passaggi ereditari e le aree non agricole sono rimaste destinate a piccoli insediamenti sparsi.

La superficie del territorio corrisponde a un’estesa piana fluvioglaciale (2 km di lunghezza per 1 km di larghezza) costituita da depositi sabbiosi-ghiaiosi dell’alloformazione di cantù che si estende alla base del versante occidentale del monte Pian Nave, tra Bedero e Muceno.

A ovest è delimitata da una scarpata di altezza pluridecametrica (fino a 70 m) leggermente arretrata rispetto alla linea di costa, il cui dislivello diminuisce spostandosi verso sud. L’area è vincolata ai sensi dell’art. 142 del dlgs 22/01/2004 n. 42 in quanto area compresa all’interno della fascia di 150 m dal torrente Muceno e non delimitata come zona A e B alla data del 6 settembre del 1985 e neppure ricompresa nei piani pluriennali di attuazione.

Lo stato di fatto del cascinale

Il fabbricato risultava semi abbandonato, aveva una destinazione asservita all’attività agricola ed erano identificabili le principali funzioni dei locali. La cantina seminterrata era realizzata in pietra con strutture orizzontali in legno e pavimento in pietra annegato nel terreno; qui venivano conservati, oltre al vino di produzione locale, probabilmente anche i formaggi autoprodotti e qualche raro insaccato.

La stalla, sempre realizzata in pietra, ospitava gli animali necessari al fabbisogno della famiglia per la produzione di latte e formaggi. Il fienile, con impianto originario di pilastri in pietra, negli anni è stato rimaneggiato con utilizzo di materiali calcestruzzo e laterizio. Il ricovero macchine e attrezzi agricoli, posto tra il fienile e la stalla era sostanzialmente una copertura con doppio accesso carraio.

Gli elementi costruttivi ritenuti meritevoli di recupero sia materico sia tipologici sono stai i seguenti: i setti in pietra con perimetri frastagliati, la muratura in pietra della cantina con inotonaco raso pietra, i setti interni in pietra.

Intervento di ristrutturazione

Le esigenze espresse dal committente fortunatamente hanno coinciso con le prescrizioni conservative del piano di governo del territorio, per cui il lavoro di progettazione ed esecuzione ha avuto le seguenti linee guida:

  • eliminazione delle superfetazioni
  • mantenimento, per quanto possibile, delle superfici in pietra, sia in interne sia esterne
  • massimizzazione della luminosità naturale interna
  • rispetto del passato con linguaggio attuale
  • massimizzazione dell’efficienza energetica con drastica riduzione delle emissioni.

La maggiore difficoltà si è incontrata nell’efficientare le superfici verticali disperdenti nell’ottica della massima conservazione; varie simulazioni hanno portato poi alla soluzione adottata:

  • demolizione delle parti murarie aggiunte o sostituite e comunque non originali (cotto e calcestruzzo)
  • mantenimento dei paramenti interni in pietra a vista per quanto riguarda la zona dell’ex fienile e della cantina
  • mantenimento della muratura frastagliata, sia in interno sia in esterno, sul prospetto nord-ovest
  • efficientamento passivo delle strutture verticali con tre medologie di approccio fortemente caratterizzanti l’aspetto del manufatto
  • per la zona ex fienile/rimessa, a esclusione delle murature frastagliate sul prospetto nord-ovest, è stata prevista la realizzazione di un cappotto esterno, privilegiando in questo modo la vista della pietra in interno.

La muratura frastagliata sul prospetto nord-ovest è stata mantenuta a vista sia in interno sia in esterno attraverso un ampio serramento leggermente sporgente dalla facciata (bovindo) con la funzione simbolica di “teca” testimoniale del passato.

L’ampio serramento è sostenuto da uno zoccolo in corten (tipo ferro ossidato della mangiatoia che verrà poi riutilizzata nella cantina ) che contiene due chaise longue, longitudinali e contrapposte, che determinano la sporgenza dalla facciata (intesa come luogo di contemplazione del paesaggio).

La muratura in pietra della cantina è stata mantenuta sui tre lati visibili. Per quanto riguarda gli orizzontamenti, le altezze esistenti, hanno consentito agili integrazioni e realizzazioni di stratificazioni ottimali; lo stesso è avvenuto per la copertura, che però, nella facciata sud-ovest ha ospitato gli apparati Fer attivi (necessari per legge).

La sequenza delle opere

Una volta rimosse tutte le superfetazioni presenti, si è passati alle demolizioni della parti murarie staticamente incorenti per poi operare due particolari interventi di consolidamento e cioè: il mantenimento del solaio ligneo di copertura della cantina, mediante connettori e getto di completamento e la legatura delle delle strutture verticali. Successivamente, sono state integrate le strutture mancanti operando ulteriori integrazioni strutturali, quali getti di completamento e profili metallici.

L’esecuzione delle opere interne ha previsto i nuovi orizzontamenti realizzati in latero cemento come il pavimento della zona notte in struttura di ferro e il pavimento in legno massello di castagno per i soppalchi e in struttura di legno per la veranda.

Il volume interno è articolato su 4 semi livelli: primo semi-livello: il box, l’ingresso e la cucina; secondo semi-livello: il soggiorno a doppio volume soppalcato; terzo semi-livello: la veranda; quarto semi-livello : le camere e i soppalchi. I pavimenti dei primi due semilivelli sono in piastrelloni di gres porcellanato finta pietra (quesi due livelli sono collegati dalla scala incassata tra le murature).

I secondi due semilivelli hanno una pavimentazione in massello di castagno di produzione locale trattato ad olio naturale, con doppia maschiatura e finitura spazzolata; il collegamento con i precedenti livelli avviene tramite la scala a giorno costituita da una lamiera metallica grezza pressopiegata.

Tra il soggiorno e la veranda è stato posto un termocamino bifacciale con funzione di “quadro” nel soggiorno (altezza da terra 1,40 m) e di camino vero e proprio nella veranda.

CHI HA FATTO COSA

  • Progettazione architettonica e impiantistica: Il Laboratorio SA, Varese
  • Progettazione strutturale: ing. Roberto Merli, Besozzo, Varese
  • Impresa edile generale: Chinaglia Costruzioni srl, Laveno Mombello, Varese
  • Impiantista elettrico: Roberto Rodari, Besozzo, Varese
  • Impiantista idraulico: Rc Impianti di Roberto Chinaglia, Laveno Mombello, Varese
  • Fornitore pavimenti in legno: Fattoria Il Roccolo, Dumenza, Varese
  • Posatore pavimenti in legno: Acero Rosso, Castello Cabiaglio, Varese
  • Fornitura e posa bow window: Zoccarato Serramenti, Padova

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