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Risarcitura dell’intonaco cavillato

Gli interventi hanno interessato gli intonaci cavillati dell’Oratorio di S.Chiara a Bogliasco (Ge) costruito tra il 1631 e il 1641. L’adesione delle parti distaccate dell’intonaco dalle murature è stata eseguita, previo trattamento di una miscela al 50% di acqua di calce e iniezioni di maltina simile per composizione e granulometria a quella ottocentesca.

Nel 1827, a seguito dell’apertura di via Mazzini (1817) la fronte dell’Oratorio di S. Chiara a Bogliasco (Ge) fu ornata dal pittore Damantini con dipinti murali che raffigurano semplici partiture architettoniche in cui sono inseriti nel riquadro centrale soprastante l’entrata, l’immagine di santa Chiara e ai lati entro finte nicchie le immagini della Fede e della Speranza.

Oratorio di S.Chiara a Bogliasco Guida Pratica Affresco

Le figure necessitarono di un primo restauro nel 1883 da parte di O. Multedo (in alcuni documenti si parla di «totale rifacimento»). Nel 1975 vi è stato un secondo intervento di riparazione sulle superfici. Nel 1991 il pittore bogliaschino Luigi Bozzo (1915-2000), firmandosi «limbianchino» ridipinse il riquadro centrale e l’interno dell’oratorio. 

La prima fase dei lavori, preliminare alle operazioni di consolidamento, è stata quella di asportare la maggior parte delle vecchie stuccature e di pulirle da polveri e licheni depositati sui bordi lacunosi delle fessure stesse. Tale operazione ha la funzione importante di offrire delle ottime vie d’accesso all’introduzione dei materiali utili per il consolidamento degli intonaci.

Oratorio di S.Chiara a Bogliasco Guida Pratica AFFRESCO_dettaglio

L’operazione diretta sulle fessurazioni della craquelure è stata preceduta da un trattamento condotto su tutta la superficie della facciata finalizzato alla rimozione dei microrganismi; questi erano presenti anche all’interno nelle micro fenditure. Sono stati stesi a pennello materiali antivegetativi procedendo, dopo l’asciugatura, a un accurato risciacquo e spazzolatura con acqua per l’eliminazione di ogni residuo organico. Le parti disgregate sono state poi consolidate con acqua di calce. L’adesione delle parti distaccate dell’intonaco dalle murature è stata eseguita, previo trattamento di una miscela al 50% di acqua di calce e iniezioni di maltina simile per composizione e granulometria a quella ottocentesca.

Le stuccature delle fessurazioni sono state effettuate con malta a base di calce idraulica avente granulometria e cromia simile all’originale, stesa in due strati nelle lacune più profonde, mentre nelle piccole lacune è stata eseguita una malta a base di calce aerea e aggreganti, pigmentata nelle partiture architettoniche e stesa a livello della pellicola pittorica, opportunamente lisciata.

La reintegrazione pittorica delle lacune della pellicola pittorica e delle stuccature è stata effettuata ad acquarello. Successivamente la parte è stata consolidata con un trattamento ad acqua di calce col metodo a imbibizione.

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