Rilevazione Oice-Cer 2017 | Investimenti in #Bim

Risorse investite in Bim: 55% in formazione e 41% in software

I dati emersi dalla rilevazione Oice-Cer 2017 in merito allo stato di avanzamento della digitalizzazione nelle società d'ingegneria e architettura associate ha attestato che il 62,2% ha già investito in tecnologia Bim con particolare attenzione alla formazione e all’acquisto di software. Si tratta soprattutto (82%) d'imprese di dimensioni più grandi, con più di 50 dipendenti.

Il 62,2% delle società d’ingegneria associate ha investito risorse in Bim: il 55% in formazione e il 41% in software.

Questi sono i risultati che emergono dalla Rilevazione Oice-Cer 2017 che fa il punto su come si sono mosse nel 2016 rispetto alla tematica della digitalizzazione dei processi e delle attività d’ingegneria e architettura le società aderenti all’associazione confindustriale che le riunisce.

Il 62,2% ha investito in digitalizzazione

Da quanto emerge dalla Rilevazione Oice, tra le imprese associate il tema del Bim (Building Information Modeling) è tra quelli che destano maggiore interesse e che muove fette non irrilevanti d’investimenti, pur in momenti di congiuntura economica non facile.

Il 62,2% degli associati ha infatti dedicato risorse al tema della digitalizzazione rispondendo positivamente anche alle indirette sollecitazioni della stessa Oice che da due anni organizza, in partnership con le più importanti software house del settore, forum internazionali ed eventi regionali finalizzati a promuovere la cultura dell’innovazione interna alle organizzazioni d’ingegneria e architettura.

La maggior parte delle imprese Oice hanno quindi effettuato investimenti in Bim (Building Information Modelling). Il maggior coinvolgimento si è avuto tra le imprese di più grandi dimensioni: gli investimenti in Bim hanno riguardato ben l’82% delle imprese con più di 50 addetti, contro il 60% delle imprese al di sotto dei 50 addetti.

Investimenti: software e formazione

La quasi totalità delle risorse destinate al Bim è stata suddivisa tra investimenti in software e investimenti in formazione con una prevalenza per quest’ultima area, residuali gli investimenti in hardware.

In questa suddivisione non emergono particolari differenze rispetto alla dimensione delle imprese. Gli investimenti in formazione per il Bim hanno interessato il 60% delle imprese con più di 50 addetti ed il 52,5% di quelle più piccole, mentre gli investimenti in software hanno riguardato il 41% delle imprese a prescindere dalle dimensioni.

Sull’utilità e sull’efficacia degli investimenti in Bim il 22,5% ha dichiarato un elevato grado di soddisfazione, il 57,8% un soddisfacente grado di soddisfazione e il 16,7% è invece rimasta delusa dagli investimenti compiuti.

Il 30 % non ha ancora investito

Resta un 30% di associati che non ha invece ancora investito. Sono le imprese di più piccola dimensione a essere più in ritardo e sembrano scontare maggiori difficoltà nel beneficiare appieno nella propria attività degli investimenti in Bim.

Il ritardo nella definizione della normativa attuativa del Codice appalti e, più in generale, l’attuazione di principi di adeguata gradualità nella previsione di obblighi di prestazione di servizi in Bim, potranno quindi tornare utili proprio a queste piccole realtà.

In questo modo avranno infatti maggiore tempo per cogliere le opportunità che, anche all’estero, possono derivare dal proporsi come operatori «Bim users» oltre a quelle che derivano da una nuova organizzazione dei processi di produzione del progetto.

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