Edilizia residenziale | Via E. De Amicis, Milano

L’angolo che riqualifica il palazzo

Il nuovo intervento occupa il sedime dell'edificio storico demolito più due ulteriori piani (con aumento dell'altezza sino a 26,68 m) così da ridurre la superficie coperta al piano terra e ampliare gli spazi del cortile interno, ricostruire la slp esistente e consentire l'allineamento all'edificio della Cà d'Oro confinante. Dal punto di vista architettonico, il disegno della facciata su via De Amicis è composto da un basamento rivestito in pietra, da un corpo centrale intonacato che ospita aperture di dimensioni e allineamenti differenti e da una copertura in coppi allineata alla gronda e al colmo dell'edificio del civico 29.

L’edificio di sei piani fuori terra riprende gli stessi allineamenti del fabbricato alla sua sinistra: altezza di gronda e altezza basamento in pietra. A piano terra l’ingresso carraio e pedonale e alcune vetrine dei due negozi, mentre agli altri piani sono realizzate diverse tipologie di appartamenti.

Su via De Amicis ai primi due piani si aprono finestre regolari e uguali che diventano porte finestre alternate a logge nei piani più alti. Nel tetto a falde si aprono dei piccoli terrazzi a tasca per gli appartamenti nel sottotetto.

Gli appartamenti sono di diverse grandezze: dal monolocale al quadrilocale per soddisfare le diverse richieste abitative. Inizialmente le pareti interne erano limitate ai locali di servizio (bagni e cucine) lasciando al futuro inquilino la possibilità di organizzare la divisione dello spazio con gli arredi ma l’ipotesi avrebbe ostacolato in alcuni casi il trasferimento e la ricollocazione degli arredi già in possesso.

Un corpo scala centrale serve tutti i piani fino al secondo interrato occupato dai box auto, dalle cantine e dai locali tecnici. Un elevatore per macchine situato all’interno del cortile permette di raggiungere i posti auto.

Alcuni appartamenti su strada possono fruire di un piccolo terrazzo in loggia, mentre molti appartamenti che prospettano sul cortile interno sono dotati di ampi balconi. La facciata interna, ricca e articolata, è movimentata dalla presenza dei balconi, ai piani bassi con parapetto in muratura e ai piani più alti con protezioni metalliche e trasparenti.

Stato di fatto e preesistenza

Il progetto di quest’edificio ha previsto la demolizione delledificio esistente adiacente alla storica “Ca dOro“, posto su un’area estesa per circa 600 mq, costruito e successivamente ampliato durante tutto il XIX secolo.

Durante la Seconda guerra mondiale è stato oggetto di bombardamenti che hanno demolito parzialmente il lato rivolto verso est; oggetto anche di una ricostruzione approssimata e parziale. Nel 2003 è stato realizzato anche un intervento edilizio di recupero del piano sottotetto tale da pregiudicare definitivamente il carattere architettonico originario influenzato dal neoclassicismo milanese.

L’edificio demolito fronteggiava via De Amicis per una lunghezza di 36 metri e un’altezza di 15,50 metri, ovvero quattro piani fuori terra e il piano sottotetto recuperato. Al piano interrato era presente un piano cantinato.

Il nuovo intervento

Il nuovo intervento occupa il sedime dell’edificio storico demolito. È stata prevista la realizzazione di due ulteriori piani (con aumento dell’altezza sino a 26,68 m) così da ridurre la superficie coperta al piano terra e ampliare gli spazi del cortile interno, ricostruire la slp esistente e consentire l’allineamento all’edificio della Cà d’Oro confinante.

La superficie del lotto è di 617 mq, la superficie coperta è 397 mq, la superficie lorda di pavimento totale è di 1.530 mq con un volume complessivo di 4.590 metri cubi. Sono stati realizzati due piani interrati (parcheggi, locali impianti e cantine), con la distribuzione di 14 box auto; un piano terra con atrio d’ingresso, due negozi e 5 piani residenziali per un totale di 22 appartamenti.

Dal punto di vista del progetto architettonico, il disegno della facciata su via De Amicis è composto da un basamento rivestito in pietra (parete ventilata con pannelli in ceppo lombardo), da un corpo centrale intonacato (cappotto termico) che ospita aperture di dimensioni e allineamenti differenti (finestre, porte finestre e logge con parapetti in vetro) in parte disallineate verticalmente e da una copertura in coppi allineata alla gronda e al colmo dell’edificio del civico 29.

Il prospetto sul cortile interno è composto da basamento in pietra (parete ventilata con pannelli in ceppo lombardo), corpo centrale intonacato (cappotto termico) con balconi in aggetto e copertura in coppi. Questa facciata è decorata da un doppio telaio in lamiera di alluminio verniciato colore grigio teso a definire una cornice architettonica che si sovrappone alla facciata intonacata.

I serramenti esterni, al piano terra, sono in acciaio verniciato colore grigio scuro, mentre quelli degli altri piani sono in legno verniciati di colore bianco, mentre le soglie, i davanzali e le copertine vengono realizzate in beola bianca.

I parapetti e le altre parti in ferro sono realizzati con elementi in acciaio a disegno semplice (corrente con scatolare e bacchette tonde verticali) verniciati colore grigio chiaro. Gli altri parapetti sono realizzati in vetro temperato di sicurezza.

Al piano terra, la presenza dei negozi e la permeabilità visiva sia del passo carraio che dell’atrio d’ingresso, consentono la formazione di cannocchiali ottici diretti verso il cortile e il nuovo giardino interno.

Le fasi di cantiere

L’edificio esistente viene demolito ma nonostante l’avvio del cantiere, i lavori vengono sospesi per la verifica delle condizioni del rapporto con il cantiere della futura stazione De Amicis della nuova linea 4 (M4 spa).

Vengono concordate le condizioni relative all’accesso al cantiere e il suo approvvigionamento e vengono condivisi i progetti della palificata, delle opere di fondazione e le opere di consolidamento delle facciate degli edifici confinanti.

Inizia così la posa in opera della palificata lungo tutto il perimetro dell’area d’intervento, con l’utilizzo di pali in acciaio con diametro da 220 mm, altezza di 12 metri e interasse da 40 cm, completi di trave di coronamento in cemento armato.

Viene eseguito lo scavo di un’area piccola e difficilmente gestibile quale il lotto d’intervento, al punto che lo scavo verrà realizzato in diverse fasi, accompagnato dalla realizzazione, anch’essa parziale, delle opere di fondazione a partire dalla quota di -12,15 metri.

Vengono realizzate opere dirrigidimento delle pareti perimetrali attraverso la posa di un telaio di profili sagomati di acciaio (lato civico n. 33) e formazione di strato di malta strutturale sulle pareti della Ca’ d’Oro. Viene poi installata la gru di cantiere all’interno di un vano ascensore.

Vengono realizzate le strutture portanti verticali (pilastri disposti lungo il perimetro così da ottenere piani liberi dalle strutture) e orizzontali (solai pieni in cemento armato). Viene realizzata subito dopo la copertura e poste in opera, il manto di copertura in tegole portoghesi, la lattoneria in rame e alluminio verniciato, i serramenti esterni.

Contemporaneamente al completamento delle strutture, sono state realizzate le opere delle murature perimetrali (diversificate per tipologia tra quelle rivestite con parete ventilata e quelle rivestite con cappotto termico) e quelle divisorie interne (quelle tra appartamenti e su parti comuni sono stratificate, mentre quelle interne sono in tavolati semplici), le opere per lisolamento termico e quello acustico (delle strutture orizzontali e verticali), gli strati di protezione e i sottofondi delle pavimentazioni. Nell’ultima fase del cantiere sono stati realizzati gli impianti e le opere per le finiture interne ed esterne.

Materiali costruttivi

Le pareti perimetrali sono state realizzate secondo due principali e differenti modalità che riguardano soprattutto gli elementi di finitura dei muri (parete ventilata e cappotto termico).

Le murature perimetrali del piano terra e del primo piano (sino al davanzale delle finestre del secondo piano su via De Amicis e sino al davanzale delle porte finestre del secondo piano sul cortile interno) sono completate da una parete ventilata composta, dall’interno all’esterno, da cappotto in pannello eps con grafite da 6 cm, intercapedine d’aria da 10 cm e lastre orizzontali di Ceppo lombardo di Gré da 3 cm.

Le murature perimetrali della parte restante dell’edificio disposto su via De Amicis e sul cortile interno sono completate da cappotto termico composto, dall’interno all’esterno, da cappotto termico Fortlan – Dibi da 12 cm e rasatura da 1 cm.

Le pareti divisorie tra gli appartamenti sono composte da intonaco interno da 1,5 cm, laterizio forato da 8 cm, intonaco di malta di cemento da 1,5 cm, laterizio porizzato Alveolater classe 45 e Poroton P800 da 12cm, intonaco di malta di cemento da 1,5 cm, isolamento in lana di roccia Rockwool da cm 5, laterizio forato da 8 cm, intonaco di calce e gesso da 1,5 cm.

Le pareti divisorie tra gli appartamenti e le parti comuni sono composte da intonaco interno da 1,5 cm, laterizio porizzato Alveolater classe 45 e Poroton P800 da 12 cm, intonaco di malta di cemento da 1 cm, isolamento in lana di roccia Rockwool da 8 cm, laterizio porizzato Alveolater classe 45 e Poroton P800 da 12cm, intonaco di calce e gesso da 1,5 cm.

I solai interpiano sono stratificati e vengono distinti, principalmente, tra solai compresi tra locali riscaldati e solai tra parti riscaldate e parti fredde. La stratificazione comprende anche gli elementi edilizi atti all’isolamento termico e acustico e, dove necessario, l’impermeabilizzazione. Tutti gli intradossi dei solai sono rifiniti con controsoffittatura in cartongesso.

Il solaio, tra gli appartamenti e le parti comuni, è composto da pavimentazione in legno (appartamenti) o pavimentazione in gres porcellanato (parti comuni) compreso uno strato di collante da 1,5 cm, un massetto di posa da 5 cm e lo strato d’isolante acustico anticalpestio Isolmant Biplus da 1 cm, calcestruzzo cellulare alleggerito per impianti da 14,5 cm, soletta in calcestruzzo da 7 cm, intercapedine per impianti da 3,75 cm, cartongesso monolastra da 1,25 cm. Le opere dimpermeabilizzazione riguardano tutte le parti dell’edificio sottoposte all’azione dell’acqua presente nel terreno sia meteorica sia di falda.

I muri perimetrali dei piani interrati e la soletta della platea di fondazione sono impermeabilizzati dall’esterno con membrana pre-getto Preprufe 300 spessore 1,2 mm, multistrato in polietilene ad alta densità (hdpe) impermeabile ad acqua, vapore e gas Radon.

Gli spazi esposti all’azione dell’acqua piovana, in generale, sono stati impermeabilizzati con manto costituito da due membrane di cui la prima plastomerica (bpp) e la seconda elastomerica (bpe) o a base di bitume ossidato fillerizzato (bof) applicate a mezzo fiamma di bruciatore a gas propano, previo trattamento dei piani di posa con imprimitura a base bituminosa.

Tutte le superfici accessorie dell’edificio (androne, porticato, balconi, logge, terrazzi e coperture piane) sono state trattate con un ulteriore manto impermeabilizzante costituito da malta bicomponente elastica Mapelastic Mapei, eseguita con stesura di due strati per uno spessore complessivo di 2 mm.

Tutte le impermeabilizzazioni realizzate con guaine bituminose sono protette da un telo separatorio in polipropilene da 0,5 mm. Le opere di isolamento termico e acustico sono state eseguite lungo tutti i muri perimetrali e i solai esposti alle temperature esterne.

La copertura delledificio è stata realizzata con un tetto a due falde intervallato dal volume del corpo scale e ascensori coperto con solaio inclinato monofalda. Il manto della copertura è realizzato con tegole a coppo in laterizio colore rosso antichizzato posto in opera su profili in lamiera di acciaio, completi di accessori quali il colmo ventilato, le tegole e i profili fermaneve nella misura adeguata alle dimensioni delle falde.

Sul colmo del tetto viene posta in opera una linea vita atta all’ispezione tecnica della copertura, collegata alla copertura piana del vano scala. L’intradosso delle falde di gronda rivolte verso via De Amicis sono complete di cassonatura in cartongesso a protezione dello strato d’isolante termico e della guaina d’impermeabilizzazione poste in opera sulla falda stessa. Il manto di copertura ospita i pannelli dell’impianto fotovoltaico e solare, i dispositivi di ricezione televisiva e i terminali delle colonne di ventilazione ed evacuazione fumi.

Al piano terra sono poste in opera vetrine e serramenti ad ante per negozi realizzate con profili in acciaio a taglio termico e vetrocamera isolante antieffrazione e di sicurezza, colore grigio scuro.

La parte restante delle finestre e delle portefinestre sono realizzate con serramenti monoblocco in legno composti da telaio e ante in legno Hemlock, verniciato colore bianco, con spalle, davanzale e/o soglia, cassonetto con ispezione interna coibentati in eps.

Le parti vetrate sono realizzate con vetrocamera isolata termo-acusticamente e dotata di vetri di sicurezza e antisfondamento. I serramenti hanno una trasmittanza termica complessiva Uw=1,40 W/mqK, trasmissione del vetro Ug=1.1, isolamento acustico Rw =42db, permeabilità all’aria classe 4, tenuta all’acqua classe 9A, resistenza al vento classe C3, antieffrazione WK3.

Impianti

L’impianto termico centralizzato è stato realizzato con ventilconvettori e scaldasalviette (nei bagni), con produzione centralizzata di acqua calda con integrazione da pannelli solari e con generatori modulari di calore a condensazione con bruciatore premiscelato alimentato a gas metano.

La termoregolazione avviene con valvola miscelatrice a tre vie per la regolazione della temperatura. Modulo di contabilizzazione con contatore volumetrico corredato di sonde di temperatura e centralina elettronica per contabilizzazione e trasmissione dei dati all’unità centralizzata.

L’impianto di ventilazione meccanica è stato realizzato con ventilazione controllata a doppio flusso con recuperatori di calore ad alto rendimento. È installata anche una pompa di calore con accumulo da 80 litri per unità immobiliare.

Un impianto montauto, cm 310×580, serve i due piani interrati destinati a parcheggio. È composto da elevatore con quattro guide laterali una centralina oleodinamica e il relativo impianto elettrico. L’area d’accesso al parcheggio è prevista nel cortile interno.

L’elevatore scende verticalmente al piano corrispondente e, una volta arrivato, permette alla serranda avvolgibile e alla tenda tagliafuoco corrispondente di aprirsi per consentire l’acceso ai box. L’impianto è comprensivo di un quadro elettrico con controllo programmabile (plc) con comandi di controllo integrati da sensori relativi a sicurezza e flessibilità dell’esercizio.

Dettagli decorativi interni

È stata posta particolare attenzione alle soluzioni architettoniche delle finiture interne degli spazi comuni, in particolare dell’atrio d’ingresso

del piano terra e degli atrii di sbarco e i disimpegni comuni disposti ai piani.

La sala d’ingresso dell’edificio è stata rifinita con una boiserie in legno di faggio naturale posata in fasce orizzontali con altezza di circa 50 cm, intervallate da profili in alluminio, coordinata dal punto di vista cromatico con la pavimentazione in travertino classico. Il volume dell’atrio viene completato dalla parete in vetro realizzata sul lato rivolto verso il cortile interno, così da realizzare un vero e proprio cannocchiale visivo tra la via De Amicis e l’interno del lotto.

L’atrio di sbarco degli ascensori e i disimpegni degli appartamenti vengono disegnati da cornici in travertino che perimetrano il vano dei portoncini d’ingresso e dai ribassamenti in cartongesso, all’interno dei quali, incassati o disposti in gole, vengono posti in opera gli apparecchi led che illuminano tali spazi e guidano i percorsi.

Arch. Tartaglia | Studio Tartaglia Partnership.

Filippo Tartaglia | Storia progettuale

«L’edificio residenziale di via De Amicis a Milano ha avuto un lungo iter progettuale. L’idea iniziale dei progettisti è stata quella di proporre una facciata che contenesse la memoria storica del passato. Purtroppo, il progetto presentato non ha avuto l’approvazione della commissione del paesaggio e quindi i progettisti hanno preferito impostare il fabbricato secondo una logica “pseudo razionalista” con alcune influenze del “decostruttivismo”. L’edificio ricalca così il sedime originario e rimane allineato con l’edificio storico sulla sinistra mentre si raccorda con un angolo smussato e inclinato all’edificio anni ’50 che sorge alla sua destra. L’angolo diventa così l’elemento caratterizzante del fabbricato e per dargli maggiore forza stilistica si è pensato di coinvolgere la pittrice Laura Panno (già autrice con l’artista francese Jean Moureaux dell’allestimento del salone d’onore della XVIII triennale di Milano nel 1992) che ha pensato di proporre la realizzazione in mosaico di un suo dipinto che riproduce delle alberature (come quelle esistenti sulla via che purtroppo erano state abbattute. Una sorta di verde virtuale a memoria del verde reale. Anche questo rappresentava in un certo senso un richiamo alla storia della zona. Un’ulteriore ipotesi di progetto prevedeva l’utilizzo in facciata dei cromatismi differenti cosi come un secolo fa Under Wasser aveva realizzato a Vienna come rifiuto all’uniformità e inno alla libertà davanti al torpore quotidiano sia per arricchire il linguaggio espressivo e sia per facilitare gli ipovedenti a individuare la posizione del proprio appartamento. Forse era un’ipotesi troppo avanzata per una società che ancora oggi trova molti ostacoli nell’agevolare gli accessi ai motulesi. L’ipotesi finale realizzata è stata il risultato della mediazione tra le idee dei progettisti, le esigenze e le richieste della committenza e le osservazioni della commissione paesaggistica».

CHI HA FATTO COSA

  • Committente: Società Trading Immobiliare Sti spa
  • Progetto architettonico e direzione dei lavori artistica: studio Tartaglia Partnership, architetto Filippo Tartaglia con arch. Ilaria Novembre, arch. Stefania Seddio, arch. Marta Sozzi; arch. Nicola Anguilano, con arch. Gianluca Penzo
  • Render: Gianluca Leggio
  • Direzione dei lavori: arch. Stefano Paolo Corradini
  • Progetto e direzione dei lavori strutture: studio Insinga, ing. Domenico Alfredo Insinga, ing. Federico Santarosa
  • Progetto e direzione dei lavori impianti e prevenzione incendi: Studio Perrone, ing. Sandro Perrone, geom. Davide Donadio
  • Certificatore energetico: ing. Armando Manes
  • Responsabile dei lavori: geom. Roberto Zappettini
  • Coordinatore per la sicurezza e la salute durante la progettazione dell’opera: arch. Marco Campanella, geom. Roberto Zappettini
  • Impresa edile appaltatrice: Cospe srl

Imprese subappaltatrici

CHI HA FORNITO COSA

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here