Produzione | Rockwool

Materiali naturali per l’edilizia scolastica

La lana di roccia Rockwool e il legno sono i protagonisti di due progetti di plessi scolastici realizzati in Emilia Romagna e nelle Marche. In entrambi i casi il sistema RedAir è stato impiegato per la creazione di facciate ventilate caratterizzate da pannelli dall’effetto cangiante, resistenti al fuoco e isolanti.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) prevede di stanziare diversi miliardi per il Ministero dell’Istruzione, destinati anche al risanamento strutturale degli edifici scolastici e alla realizzazione di nuove scuole. In un contesto dominato da strutture fatiscenti e poco sicure anche in zone sismiche, la notizia è sicuramente promettente.

Qualcosa in realtà si sta già muovendo: ne sono la prova due scuole (una a Rimini e una in provincia di Pesaro Urbino) realizzate di recente dall’impresa Subissati srl, attraverso l’utilizzo di materiali naturali come il legno e la lana di roccia Rockwool.

Rockwool | Ingresso della scuola Montessori di Rimini.

La nuova scuola primaria Montessori di Rimini, che sorge a poca distanza dal vecchio plesso demolito, si sviluppa su due livelli per circa 1.800 mq e comprende 10 aule, una biblioteca, la sala insegnanti, i servizi igienici e un giardino interno. Nel prospetto nord-ovest è stata realizzata una paretepassiva” di intonaco bianco, ricoperta da una struttura in doghe di legno di larice trattato in autoclave.

Nel prospetto sud-est, invece, che ospita le aule didattiche, è stata prevista una parete ventilata per aumentare il comfort estivo. La nuova scuola Montessori, oltre a essere antisismica, sarà a energia quasi zero, dotata di impianti fotovoltaici e priva di impianti a gas.

L’edificio scolastico di Montecalvo in Foglia (Pu), invece, presenta un design particolarmente originale, con un sistema a telaio/pannelli in legno lamellare. Tutti gli spazi sono stati progettati per poter essere fruiti dagli alunni nel miglior comfort possibile e colorati con tonalità semplici per accentuarne la riconoscibilità.

Sulle facciate maggiormente esposte a sud si è adottata una stratigrafia ventilata, mentre per quelle orientate a nord si è optato anche in questo caso per una parete passiva. Nello spazio centrale della sala comune adibita a mensa, il pilastro centrale è stato volutamente trasformato in un albero stilizzato. Grazie all’installazione di impianti di ultima generazione, il nuovo edificio scolastico risulta estremamente efficiente.

Rockwool | Scuola dell’infanzia di Montecalvo in Foglia (Pu).

Le soluzioni di facciata

In entrambe le strutture scolastiche, per rivestire le pareti esposte a sud, è stata scelta una soluzione di facciata ventilata Rockwool RedAir con pannelli di rivestimento in lana di roccia compressa Rockpanel. Per ottenere un particolare effetto estetico, è stata adottata la versione Chamaleon: a seconda dell’incidenza della luce naturale e dell’angolo di osservazione, i pannelli modificano il loro colore offrendo uno spettro variegato di sfumature che si adattano perfettamente ad una scuola elementare.

Nel plesso scolastico di Rimini la facciata ventilata chiude la porzione dell’edificio che ospita le aule didattiche, mentre, nella scuola di Montecalvo il pannello di rivestimento Chameleon è stato posto su tutte le facciate.

Le soluzioni Rockwool sono risultate convincenti anche per le caratteristiche tecniche. Trattandosi di edifici scolastici, per di più Nzeb, l’aspetto dell’isolamento, sia termico che acustico, ha rivestito un’importanza prioritaria. La lana di roccia Rockwool, cuore isolante della soluzione RedAir, costituisce il materiale ideale per contenere la dispersione termica, ridurre i consumi e ottenere sensibili vantaggi in termini di comfort abitativo ottimale, sia in inverno che in estate, nonché ottimi valori di isolamento acustico.

In strutture didattiche destinate ad accogliere i bambini, è stato preso in considerazione anche il fattore sicurezza: la lana di roccia Rockwool è un’ottima soluzione perché protegge dal fuoco, non è combustibile, resiste a temperature superiori a 1.000° C e in caso di incendio non alimenta le fiamme. (vb)

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