Produzione | Rockwool

Ristrutturare con il cappotto in lana di roccia: in un’unica soluzione più vantaggi

Un interessante intervento di riqualificazione con Superbonus in provincia di Agrigento realizzato con le soluzioni Rockwool. Il cappotto termico in lana di roccia ha garantito linearità e purezza nei volumi oltre a performance energetiche e sicurezza antincendio.

Sulla costa meridionale della Sicilia, in provincia di Agrigento, sorge il comune di Sciacca, dove è stato di recente ultimato un intervento di riqualificazione profonda con il contributo Rockwool su un edificio degli anni Settanta.

Ubicata sul fianco nord del Monte Kronio, a un’altezza di 300 m, la casa indipendente gode di una posizione molto panoramica: è infatti rivolta verso l’ampio tratto di costa sudoccidentale dell’isola e, sulla parte opposta, si affaccia sulla campagna ricca di oliveti e sulla riserva del Monte Kronio.

Rockwool | Edificio Anni ’70, come’era.

L’edificio, ormai vetusto e particolarmente ammalorato anche a causa degli agenti atmosferici e della salsedine, presentava situazioni estetiche, funzionali e impiantistiche critiche. Il progetto ne ha quindi previsto la completa ristrutturazione che è stata effettuata a più riprese, al fine di intervenire non solo sull’aspetto estetico, ma anche sulle performance energetiche e sulla sicurezza antincendio.

Con il ricorso all’utilizzo del cappotto termico Rockwool Redart è stato possibile andare oltre le esigenze espresse dalla committenza, offrendo in un’unica soluzione più vantaggi.

La lana di roccia, che costituisce la base di questo sistema a cappotto, è infatti un eccellente isolante di origine naturale, in grado di offrire ottime prestazioni termiche e acustiche, protezione dal fuoco, resistenza all’umidità e circolarità.

Rockwool | Edificio anni ’70 a Sciacca dopo l’intervento di riqualificazione.

Gli isolanti in lana di roccia Rockwool sono incombustibili, resistono a temperature superiori ai 1000°C e limitano la propagazione delle fiamme in caso di incendio, sono traspiranti e resistono all’umidità, creando ambienti salubri, sicuri e confortevoli.

Inoltre, essendo creati a partire dalla roccia basaltica, hanno una vita utile di oltre 55 anni e possono essere facilmente dismessi e riciclati per generare nuovi prodotti in lana di roccia, senza mai perdere le loro qualità intrinseche. La scelta ideale per interventi di riqualificazione profonda come questo.

Nelle varie fasi della ristrutturazione le condizioni prestazionali energetiche dell’edificio sono infatti via via migliorate attraverso interventi sia sull’involucro edilizio, trasparente e opaco, sia sugli impianti termici, ottenendo un alto livello di comfort estivo e invernale e riducendo drasticamente i consumi energetici.

L’intervento complessivamente ha consentito di raggiungere la classe energetica A4, partendo inizialmente dalla classe G. L’ultimo intervento, quello che comprende il cappotto termico e l’ampliamento del fotovoltaico, ha permesso inoltre di accedere al Superbonus 110%, soddisfacendo tutti i requisiti previsti dalla normativa.

Gregorio Indelicato | Progettista

«In zone calde e umide, come in questo caso in Sicilia, la lana di roccia Rockwool è il materiale che ci ha fornito le migliori garanzie in termini di coibentazione e traspirabilità, sia per le prestazioni estive che per quelle invernali. In particolare, l’utilizzo di questo sistema d’isolamento ha garantito ottime performance in termini di trasmittanza, e soprattutto nel contenimento dei ponti termici».

Rockwool | Edificio a Sciacca, facciata in armonia con il contesto.

La nuova facciata

La nuova facciata ha permesso di trasformare l’edificio in un volume puro e regolare, eliminando i marcapiani sulla sommità e i balconi e contemporaneamente spostando i pluviali  in appositi cavedi all’interno.

Lo stesso criterio di semplicità e ordine ha portato a ridefinire le aperture e a migliorare la connessione con il terreno: sono stati effettuati negli spazi esterni alcuni riempimenti per ottenere piani orizzontali e organizzare un sistema di percorsi che si relazionano in modo più armonico con l’orografia e con il verde esistente.

Il progetto ha anche previsto la ridefinizione del bordo del lotto, al fine di ottenere una protezione rispetto all’adiacente via principale e, allo stesso tempo, mantenere il legame visivo con il paesaggio grazie al sollevamento di quota delle aree esterne.

Rockwool | Edificio a Sciacca, utilizzo del corten.

Come parte integrante della composizione architettonica, troviamo alcune lavorazioni in corten: la purezza del volume abitativo forma un contrappunto con il linguaggio dinamico di questi elementi.

Alla verticalità del volume bianco compatto della facciata corrisponde infatti l’orizzontalità frammentata e vibrante del corten in cui si fondono la recinzione, il cancello e il cancelletto d’ingresso. All’ingresso lo schema si ripete con la grande fioriera che risolve l’accesso all’abitazione.

La villa, oggi completamente trasformata in un’abitazione efficiente e a basso impatto, rappresenta un caso studio esemplare per chi si appresta a ristrutturare con soluzioni sicure e performanti che rispettino i requisiti di accesso agli incentivi.

Rockwool | Edificio a Sciacca, interni.

Chi ha fatto Cosa

  • Progettista: Cottone+Indelicato Architetti
  • Progettista energetico: arch. Gianluca Cimò
  • Coordinatore sicurezza: geom. Salvatore Tornambè
  • Impresa di costruzione: Fabrizio Pumilia
  • Lavorazioni in ferro: For.Met Impianti
  • Impianti tecnologici: Guirreri
  • Impianto elettrico: Delta Impianti
  • Arredi su misura: Buildesign
  • Fotografie: Gregorio Indelicato

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