Produzione | Saint-Gobain

Roma: Take Me (I’m yours) la mostra collettiva come un cantiere rinascimentale

Ha aperto a Roma presso Villa Medici, per iniziativa dell’Accademia di Francia, la mostra collettiva Take Me (I’m yours): l’esposizione è concepita come un cantiere, secondo la tradizione rinascimentale, dove tutte le discipline si mescolano nella costruzione di un progetto unitario. Saint–Gobain partecipa con 2 grandi  specchi realizzati in collaborazione con la vetreria romana N. Edilvetro di Andrea Amato per idea dell’artista Moussa Sarr.

Per iniziativa dell’Accademia di Francia si è aperta a Roma presso Villa Medici la mostra collettiva e partecipativa che riunisce le opere di 89 artisti internazionali denominata Take Me (I’m yours).

Saint-Gobain è presente con due grandi specchi Sgg Miralite Revolution Safe, realizzati in collaborazione con la vetreria romana N. Edilvetro di Andrea Amato, che fa parte della rete Design Partner di Saint-Gobain Glass. Gli specchi sono parte integrante dell’opera del performer e video-artista Moussa Sarr, famoso per giocare regolarmente, nei suoi lavori, con la propria immagine. Il suo corpo diventa il contenuto stesso dell’opera.


Nato ad Ajaccio nel 1984, Moussa Sarr vive e lavora a Parigi. Le sue opere fanno parte di prestigiose collezioni presso il Centro Pompidou (Parigi), la Maison Européenne de la Photographie (Parigi), il Fnac – Fondo Nazionale di Arte Contemporanea (Parigi), la Collection Lambert (Avignone) e la Collection François Pinault.

La mostra a Villa Medici

L’esposizione a Villa Medici è concepita come un cantiere, secondo la tradizione rinascimentale, dove tutte le discipline si mescolano nella costruzione di un progetto unitario.

Una vera industria urbana nella quale si ritrovano artisti, architetti, designer, musicisti, scrittori, che per intere giornate lavorano insieme. Collocando il visitatore al centro del progetto, Take Me (I’m yours) si trasforma giorno dopo giorno e permette al pubblico di fare un’esperienza d’incontro con l’arte, in tutte le sue forme.

La mostra abbatte la barriera fisica e morale che generalmente separa i visitatori dalle opere d’arte, invitandoli a portarle con sé, a continuarle, a dar loro una nuova vita, a prendere il tempo per un incontro e condividere un ricordo.

Take Me (I’m yours): da Londra a Roma

È un format espositivo di grande successo che ha fatto il giro del mondo. Luogo d’interazione tra i visitatori e gli artisti,  la mostra è caratterizzata dalla sua forma aperta e in continua evoluzione.

I visitatori sono autorizzati ad adottare comportamenti normalmente proibiti nei musei – interagire, toccare, testare, prelevare, degustare, esperire, scambiare – prendendo così parte alla completa disseminazione, trasformazione e rinascita delle opere esposte.

Take Me (I’m yours) è anche una mostra sulla trasmissione e sulla memoria, poiché i progetti si costruiscono al mattino e si dissolvono la sera, in costante mutazione fino al momento in cui le sale rimarranno vuote, le opere saranno disperse per la città e il visitatore, entrando a Villa Medici, si troverà davanti a un’esposizione da immaginare.

Vent’anni dopo l’edizione londinese, una prima riedizione si è svolta alla Monnaie de Paris, suscitando un enorme entusiasmo, tanto da essere riproposta alla Kunsthalle Charlottenborg di Copenhagen e al Jewish Museum a New York.

In seguito, nel 2017, Take Me (I’m yours) ha fatto parte di Bienalsur, la Biennale d’arte contemporanea dell’America del Sud, ed è stata presentata all’HangarBicocca a Milano. E a partire da Villa Medici, la mostra curatoriale Take Me (I’m yours) sarà disseminata e lasciata libera di essere ricreata altrove.

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