Bonus edilizi

Sblocco crediti incagliati: la soluzione c’era, ora è sul tavolo

Categorie delle costruzioni soddisfatte dall'incontro con il Governo sulla questione dei crediti incagliati. Sul tavolo di confronto due ipotesi: aumentare la capacità di assorbimento dei crediti da parte del sistema creditizio, permettendo alle banche di compensare i crediti da loro acquisiti con parte dei debiti contenuti nei modelli F24; prevedere l’acquisto dei crediti da parte di un acquirente pubblico di ultima istanza per la parte non acquisita.

Oggi confronto delle categorie di imprese e professionisti con il Governo sul nodo dei bonus edilizia e in particolare sulla questione dei cosiddetti crediti incagliati.

In buona sostanza l’incontro con il Governo si è focalizzato su due fronti:

  1. aumentare la capacità di assorbimento dei crediti da parte del sistema creditizio, permettendo alle banche di compensare i crediti da loro acquisiti con parte dei debiti contenuti nei modelli F24 presentati ai loro sportelli dalla clientela;
  2. prevedere, dopo un check sull’assorbimento dei crediti da parte del sistema bancario, l’acquisto dei crediti da parte di un acquirente pubblico di ultima istanza per la parte non acquisita. Questo intervento è particolarmente necessario per i crediti di minore importo.

Le categorie hanno anche chiesto di rinviare, con provvedimento urgente, dal 16 febbraio ad almeno fine febbraio 2023 la data entro la quale è necessario aver presentato la Cila per poter mantenere la possibilità di cessione/sconto del credito. Mentre per gli interventi di edilizia libera va prevista una specifica modalità per dar prova dell’inizio lavori.

Apprezzata dalle categorie la volontà del Governo di mantenere aperti dei tavoli di confronto sul futuro dei bonus edilizia, anche in vista della proposta di Direttiva Ue sull’efficientamento degli edifici in discussione a livello comunitario.

È di tutta evidenza che l’obiettivo della transizione green degli edifici non potrà essere raggiunto se, insieme con un sistema delle agevolazioni sotto forma di detrazioni fiscali, non verrà mantenuta la possibilità della cessione dei crediti e dello sconto in fattura per alcune fattispecie, in particolare i soggetti con redditi bassi e privilegiando gli interventi su immobili con una classe energetica molto bassa o con ridotti requisiti sismici.

Le priorità da risolvere subito

I problemi immediati da risolvere sono almeno due: il blocco dei cantieri del Superbonus che avevano iniziato i lavori ma poi si erano ritrovati con i crediti incagliati nei cassetti fiscali; la mancanza di liquidità delle imprese di costruzione che avevano applicato lo sconto in fattura e acquisito i crediti da famiglie e condomini cedenti, salvo poi ritrovarsi con le banche che non riescono a monetizzare il credito di questi cessionari.

Ance soddisfatta dall’apertura del Governo sui crediti

La presidente Ance, Federica Brancaccio, a fine incontro con il Governo, si è detta soddisfatta per l’apertura sullo sblocco dei crediti pregressi, quindi un’apertura all’F24 che era una proposta di Ance e di Abi, apertura del Governo anche al tema della possibilità di consentire lo sconto in fattura per alcune fasce di reddito e per gli incapienti oltre all’eventuale disponibilità a intervenire di Cdp.

Cartolarizzazione ed F24

La cartolarizzazione dei crediti è un meccanismo che prevede l’individuazione delle risorse incagliate, la costruzione di pacchetti di crediti da cedere al mercato con società veicolo specializzate. Con lo strumento dell’F24 le banche, che non possono più acquistare nuovi crediti perché hanno esaurito lo spazio di smaltimento fiscale nei prossimi anni, potrebbero scaricare i debiti compensandoli con gli importi dei pagamenti fiscali fatti dai clienti con i modelli F24 ai propri sportelli.

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