Oice | Dimissioni di Armani, Anas

Scicolone: «c’è il rischio blocco progetti epocale con paralisi Anas e centrale per la progettazione»

Il presidente Oice, Gabriele Scicolone, si dice preoccupato per il futuro del settore della progettazione delle opere pubbliche. Il blocco delle attività rischia di determinare la perdita di migliaia di posti di lavoro e la compromissione definitiva del tanto auspicato rilancio del Pil, cui il comparto della progettazione contribuisce per oltre l'1 per cento.

L’Oice esprime preoccupazioni per il futuro del settore della progettazione delle opere pubbliche a margine della notizia delle dimissioni di Gianni Armani da amministratore delegato e direttore generale Anas.

Gabriele Scicolone | Presidente Oice.

Secondo Gabriele Scicolone, presidente Oice, auspica «che al più presto sia avviata e conclusa la fase di rinnovo. Da operatori della progettazione dobbiamo dare atto che in questi anni l’Anas ha contribuito in maniera determinante al rilancio del nostro settore. A valle del codice dei contratti pubblici (aprile 2016), che ha previsto l’obbligo di appaltare lavori sulla base di progetti esecutivi per rilanciare la qualità della progettazione e dei lavori, Anas ha infatti messo in gara circa 570 milioni, ponendosi come prima stazione appaltante in Italia. E’ anche grazie ad Anas se professionisti, studi e società di ingegneria e architettura hanno beneficiato in due anni e mezzo di un incremento complessivo del 58% del numero dei bandi e del 205% del valore di incarichi progettazione. Non vorremmo che le vicende Anas determino blocchi dell’attività che potrebbero avere ricadute molto negative sul mercato. Non sarebbe proprio il caso, visto che la legge di bilancio 2019 propone di istituire una Centrale di progettazione con il compito di predisporre progetti e fare direzione lavori, invece che ‘pianificare’, ‘organizzare’, ‘controllare’ e ‘verificare’. I rischi di un blocco del settore, legati anche ad una profonda revisione del codice dei contratti pubblici – che ormai è dimostrato che non abbia affatto bloccato il settore, visto che anche le aggiudicazioni di lavori nei primi sei mesi del 2018 sono aumentate del 75% – ci sono tutti. Sembra quasi una ‘tempesta perfetta’ in danno di chi opera sul mercato e che, nel nostro settore, rischia di determinare la perdita di migliaia di posti di lavoro e la compromissione definitiva del tanto auspicato rilancio del Pil, cui il comparto della progettazione contribuisce per oltre l’un per cento».

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