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Le indicazioni Enea per edifici scolastici confortevoli, efficienti e salubri

“#Scuola in Classe A - Istruzioni per l’uso” è un opuscolo informativo contenente suggerimenti validi per ottenere aule scolastiche più salubri ed efficienti. La pubblicazione è stata realizzata nell’ambito della campagna nazionale per l’efficienza energetica “Italia in Classe A”, promossa dal ministero dello Sviluppo Economico e realizzata da Enea.
Enea | #Scuola in Classe A – Istruzioni per l’uso. Come massimizzare i vantaggi del vivere in un edificio energeticamente efficiente e rendere più confortevole e salubre l’ambiente scolastico.

Una scuola con aule confortevoli, efficienti e salubri sia a livello energetico sia di qualità dell’aria. È questo l’obiettivo delle indicazioni di Enea contenute nella pubblicazione #Scuola in Classe A – Istruzioni per l’uso, in vista del ritorno degli studenti in classe a settembre dopo mesi di attività didattica a distanza a causa dell’emergenza Covid-19.

Rivolto sia al personale docente sia agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, l’opuscolo informativo contiene suggerimenti corredati di schede di facile consultazione, validi per massimizzare i vantaggi in tutti gli edifici scolastici, soprattutto in quelli che non hanno impianti di climatizzazione e aerazione automatizzati.

Controllo termoigrometrico

In inverno, per legge la temperatura deve essere compresa tra i 18 e i 20°C, mentre nel corso della stagione estiva deve fermarsi attorno ai 26°C, anche se è auspicabile non superare di oltre 5°C la differenza tra temperatura esterna e interna.

L’umidità invece va mantenuta tra il 40 e il 60%. Per rendere l’ambiente confortevole e salubre, è necessario regolare il termostato se la temperatura è diversa da quella stabilita e deumidificare aprendo le finestre.

Va evidenziato che, anche nelle giornate invernali più fredde e umide, il quantitativo di vapore acqueo presente nell’aria interna alle aule è maggiore di quello contenuto nell’ambiente esterno.

Ricambio d’aria

Vivere per molte ore in un ambiente chiuso, privo di un’adeguata ventilazione, provoca un aumento della concentrazione di anidride carbonica e di sostanze volatili inquinanti (Cov), con conseguente sonnolenza, calo di concentrazione e di rendimento, ma anche un incremento dei mal di testa e delle irritazioni respiratorie, in quanto spesso anche i batteri e i virus trovano un ambiente favorevole alla prolificazione.

Per questo è indispensabile aprire le finestre in presenza di cattivo odore e di aria viziata ed evitare di appendere i cappotti in aula. L’aria che proviene dall’esterno riduce temperatura e umidità e favorisce la diminuzione della concentrazione di anidride carbonica e degli inquinanti chimici e biologici che si trovano spesso negli ambienti chiusi.

Ottimizzare e rendere efficace il ricambio d’aria

Alcuni studi hanno dimostrato che la qualità dell’aria in un’aula scolastica è buona o ottima all’inizio delle lezioni e peggiora progressivamente fino a che, durante le ultime ore, può diventare così scadente da poter essere valutata come insufficiente dal punto di vista igienico.

Per questo è necessario aprire le finestre regolarmente, per non meno di 5 minuti, più volte al giorno e a prescindere dalle condizioni atmosferiche, prima dell’inizio delle lezioni, a ogni cambio insegnante, durante la ricreazione e soprattutto dopo la pulizia dell’aula.

È tuttavia preferibile evitare di aprirle durante le ore di punta del traffico veicolare, in modo da scongiurare la diffusione all’interno delle aule dei gas di scarico delle automobili. Per un coordinamento più efficace nell’ambito di queste attività è utile creare un piano di azione per decidere modalità, tempistiche e responsabilità.

Illuminazione naturale e artificiale

Un impianto di illuminazione ben dimensionato e finestre dotate di tende e tapparelle, se correttamente utilizzati, permettono di evitare zone d’ombra e abbagliamenti, favorendo un ambiente confortevole.

Inoltre, l’impiego di lampade ad alta efficienza, come i Led, e l’installazione di rilevatori di presenza e sistemi di gestione domotici ne aumentano l’efficienza e riducono sensibilmente i consumi di energia.

Alcuni studi hanno mostrato come le piante possono contribuire a ridurre la concentrazione di anidride carbonica e la temperatura negli ambienti chiusi, oltre ad avere un effetto rilassante. Tuttavia, per non incorrere in un aumento eccessivo di umidità, è sufficiente una pianta ogni nove metri quadrati e non lasciare l’acqua nei sottovasi. (vb)

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