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Scuole italiane troppo rumorose: se ne parla a Corsico il 15 ottobre

I risultati di un'indagine svolta da Ecophon Saint-Gobain e il gruppo di Acustica applicata del Dipartimento di ingegneria meccanica e industriale dell'Università degli studi di Brescia verranno discussi durante un convegno che si svolgerà il 15 ottobre. Il tema trattato è la percezione acustica negli ambienti confinati, l’esperienza sensoriale dei bambini nello spazio, le normative vigenti e pratiche di design acustico all’interno degli ambienti scolastici.

La situazione della scuola italiana, rispetto alla problematica relativa al rumore, è stata studiata tramite un’indagine frutto della collaborazione tra Ecophon Saint-Gobain >>, azienda svedese specializzata nella produzione di controsoffitti e pannelli fonoassorbenti, e il gruppo di Acustica applicata del Dipartimento di ingegneria meccanica e industriale dell’Università degli studi di Brescia, che ha riscontrato che nove scuole su dieci presentano livelli di rumore fuori norma.

Scuola elementare G. Rodari di Verolanuova
Scuola elementare G. Rodari di Verolanuova

Convegno il 15 ottobre. Al tema del rumore in classe e dello studio di Brescia sarà dedicato un seminario speciale il prossimo 15 ottobre, dalle 13.30 alle 17.30, al Centro Academy Habitat Lab Saint-Gobain di Corsico (Milano).
Durante il seminario saranno analizzate la percezione acustica negli ambienti confinati, l’esperienza sensoriale dei bambini nello spazio, le normative vigenti e pratiche di design acustico all’interno degli ambienti scolastici. Lo scopo di Ecophon è quello di facilitare lo scambio di conoscenze sugli ambienti di apprendimento tra progettisti, dirigenti scolastici, consulenti e tutti coloro che sono coinvolti attivamente e a vario titolo nella progettazione delle scuole. Tra i vari interventi previsti, anche quelli dell’arch. Stefano Alicchio, funzionario tecnico della Provincia di Milano, e dell’arch. Christina Niederstatter, sul tema dell’acustica degli spazi per i bambini.

Tempo di riverbero. Una delle principali variabili di riferimento per la valutazione della qualità di un ambiente sotto il profilo acustico è rappresentata dal tempo di riverbero. Nelle scuole e negli spazi monitorati il suo valore oscilla tra 1,5 e 2,3 secondi, con punte oltre i 3, ben al di sopra del valore soglia previsto dalla legislazione italiana, fissato a 1,2 secondi secondo un decreto ministeriale del 1975, oggi superato dalle buone prassi internazionali che hanno già portato molti Paesi europei a definire limiti più bassi, come ad esempio la Norvegia (0,6) o la Francia (0,4).
I tempi di riverbero così alti in ambienti ridotti, oltre ad essere facilmente percepibili nell’esperienza comune, provocano la persistenza dei suoni che si accavallano tra loro, generando rumore e mascherando ad esempio le sillabe del parlato o del fraseggio musicale, portando ad una crescita esponenziale dei livelli di pressione sonora a causa del cosiddetto «effetto Lombard», per il quale un ambiente già rumoroso tende ad esserlo sempre più per il naturale innalzamento del livello di voce.

Scuola media I. Calvino di Brescia
Scuola media I. Calvino di Brescia

Il progetto De.C.I.So. La ricerca è stata avviata ufficialmente nel 2012 grazie all’azione dall’Associazione genitori dei sordi bresciani, che ha dato l’input iniziale per avviare il progetto De.C.I.So (Deaf children: improvement of classroom sound quality) per lo studio dello stato attuale dei locali scolastici nella provincia di Brescia e per la ricerca e la proposta di interventi a costo contenuto allo scopo di ottimizzare la qualità acustica all’interno delle aule.
Il monitoraggio ha coinvolto 13 istituti e 25 locali deputati alla didattica, mentre l’approccio ha previsto in ogni occasione due fasi: una prima di monitoraggio dell’esistente e poi lo sviluppo di interventi di correzione, anche con il supporto di Ecophon, semplici, veloci e dai costi contenuti per rimettere a norma gli spazi. Questa operazione dimostra come con minimi budget e un po’ di attenzione al tema del rumore si può migliorare la didattica, l’inserimento e la relazione in classe per studenti svantaggiati.

Il rumore problematica sia per studenti sia per insegnanti. Ciascun bambino necessita di un ambiente idoneo nelle fasi dell’apprendimento, in cui sviluppare le proprie conoscenze e abilità e in cui relazionarsi con le persone e le cose che lo circondano. Questo vale a maggior ragione dove vi siano carenze uditive conclamate e permanenti, oppure nei casi sempre più diffusi di alunni non madrelingua, in particolare durante i periodi caldi dell’anno dove le finestre vengono tenute aperte e rumori interni ed esterni si mescolano assieme portando, inevitabilmente, distrazione.
Rendimento e rumore sono infatti strettamente correlati: laddove il livello di rumore, anche a causa dei già discussi tempi di riverbero, è pari a 60 dB(A), il tasso di errore è superiore al 15%, mentre se il livello è mantenuto al di sotto dei 55 dB(A), l’incidenza degli errori scende al 4,3%. Nelle classi italiane mediamente il valore è spesso superiore ai 70 dB(A). Più in generale, secondo uno studio di riferimento californiano, il miglioramento dell’ambiente sonoro può aumentare la performance intellettuale quando si svolgono compiti che richiedono concentrazione anche al di sopra del 50%.
Il rumore è anche nemico degli insegnanti, spesso costretti a sforzare la voce per farsi ascoltare. In Spagna, ad esempio, il mal di gola è la seconda causa di assenza dal lavoro dopo stress e demotivazione (fonte: Comunidad de Madrid 2000), mentre in Italia uno studio ha dimostrato come a più del 60% degli insegnanti sia pubblici sia privati venissero diagnosticati danni alle corde vocali (fonte: E. Perello, 1985).
Dall’esperienza diretta di Ecophon, infine, e dal suo caso di studio internazionale «The Essex Study» del 2012, è emerso come il miglioramento dell’acustica in una classe possa portare una riduzione del 10% del battito cardiaco degli insegnanti, oltre che una caduta del rumore di fondo causato dagli studenti del 36% (venendo meno il già citato effetto Lombard).

Liceo scientifico N. Copernico di Brescia
Liceo scientifico N. Copernico di Brescia

Gli interventi nelle scuole. Rimettere in «sicurezza acustica» le aule delle scuole italiane nella maggioranza dei casi potrebbe risolversi in un intervento semplice, veloce ed economico, stimato a 30 euro per metro quadro nelle aule trattate, valore che potrebbe scendere radicalmente con interventi su più ampia scala.
Dall’esperienza maturata nell’ambito del progetto De.C.I.So. con Ecophon Saint-Gobain, in particolare, i ricercatori bresciani hanno sperimentato possibili soluzioni correttive nelle aule di tre diversi istituti (elementare, media e liceo) con la progettazione attenta e il posizionamento di controsoffitti o pannelli fonoassorbenti per ricreare aule a misura in termini di acustica.
La procedura è stata sempre la medesima: si è dapprima individuata l’aula più significativa dove sviluppare l’intervento, si è studiata la situazione esistente e definito il miglior progetto per le specifiche situazioni, con la scelta anche dei materiali più appropriati, infine si è somministrato un questionario di valutazione ad insegnanti e studenti sui benefici percepiti e un’analisi tra prima e dopo l’intervento, in termini di qualità dell’acustica.
Le soluzioni proposte sono state adottate alterando il meno possibile l’esistente, soprattutto per proporre una bonifica su larga scala ad istituti statali e comunali dove è necessario ridurre i costi quanto più possibile. Decisiva per la riuscita degli interventi è stata la stretta collaborazione tra progettisti e tecnici dei vari settori, fornitori, uffici tecnici e personale scolastico.

Scuola elementare G. Rodari di Verolanuova (Brescia). Nell’aula della scuola elementare sono stati installati dei pannelli fonoassorbenti in classe A sia a soffitto (Gedina A), per creare un controsoffitto piano con la funzione di superficie fonoassorbente e di riduzione del volume complessivo della stanza abbassandone l’altezza, sia a parete, nella fascia più alta (Master A). È stato inoltre inserito uno strato aggiuntivo di pannelli Extra Bass per ottimizzare il comportamento in medio-bassa frequenza fondamentale all’interno di una classe per neutralizzare il chiacchiericcio di fondo degli studenti.

Scuola media I. Calvino di Brescia. Qui è stata adottata una diversa soluzione, attraverso l’installazione a soffitto di una serie di pannelli fonoassorbenti circolari (Solo Circle), sempre in classe A, che, oltre alla funzionalità e alla riduzione del rumore, restituiscono alla classe bonificata un tocco di design. In questo caso non è stato possibile intervenire inserendo un controsoffitto piano a causa delle richieste legislative in termini di altezza minima del locale.

Liceo scientifico N. Copernico di Brescia. Nella scuola bresciana è stato possibile inserire un controsoffitto piano, senza alterare l’impianto d’illuminazione, con l’adozione di pannelli Master A; a parete invece sono stati installati alcuni pannelli Master B.

I risultati ottenuti. Il primo obiettivo raggiunto nell’ambito dei tre interventi nelle aule trattate è stata la riduzione del tempo di riverbero. Nei tre casi analizzati, i valori misurati dopo la bonifica sono scesi al punto da rispettare pienamente non solo i limiti legislativi vigenti in Italia, ma anche quelli di buona tecnica (Uni 11367) in tutto il campo di frequenze considerato. Alla scuola Rodari si è passati da un valore medio prima della bonifica pari a 2,6 s a uno post intervento di 0,64 s, il che implica un miglioramento del 75%. Alla scuola Calvino da 1,5 a 0,73 s, ossia circa il 50% in meno e infine al liceo Copernico da 2,84 a 0,78 s, che significa una riduzione del 73%.
Gli interventi hanno permesso il raggiungimento di altri importanti risultati: ad esempio, si è osservato un significativo abbassamento del livello di pressione sonora di circa 4,4 dB(A) (da 71,4 dB(A) a 67,0 dB(A)) durante una normale ora di lezione, a parità di docente, tempo di misura e tipo di lezione, per l’effetto combinato del miglioramento dell’acustica e per l’abbassamento naturale e inconsapevole da parte del docente della potenza della voce. Inoltre, è migliorata la chiarezza dei suoni e delle voci, a vantaggio dell’efficacia delle lezioni, come testimoniato dall’indice Sti (Speech transmission index), che alle frequenze più alte è migliorato anche di oltre il 20%.

I questionari somministrati ai docenti ad interventi effettuati si sono rivelati molto utili per far emergere alcune opinioni condivise, principalmente la riduzione di alcuni disturbi quali i mal di testa al termine delle lezioni. Inoltre, la riduzione della riverberazione permette di individuare meglio da quale direzione proviene un suono, ossia chi sta parlando in un determinato momento, il che significa che permette un’interazione più partecipe tra docente e alunni.
Si sono evidenziati risvolti positivi anche nella gestione delle classi, a seguito degli interventi ad esempio non è stato ritenuto più necessario richiedere l’insegnante di sostegno ad personam. Questo tipo di aiuto, che è normalmente a carico del comune, risulta più dispendioso della bonifica di una singola aula, che si configura in linea con le direttive nazionali in termini di benessere per lo studente disabile. Ad esso infatti viene data la possibilità di relazionarsi con gli altri senza il bisogno di un intermediario, che ne limita l’autonomia e l’indipendenza.

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