Punti di Vista | Tiziano Pavoni, presidente Ance Brescia

Serve l’impegno di tutti per contrastare il malaffare nel settore delle costruzioni

Secondo il presidente Pavoni il Sistema Ance Brescia e le molte realtà del settore quali gli ordini professionali, l’Eseb e le rappresentanze dei lavoratori confidano che gli sforzi messi in campo possano trovare alleanze e attenzione affinché siano debellati l’abusivismo edilizio, le irregolarità e il malaffare.
Tiziano Pavoni | Presidente Ance Brescia.

L’arresto di due persone a seguito dell’indagine «Offshore» della Guardia di Finanza di Chiari ha evidenziato quanto sia motivata l’iniziativa per favorire la legalità e la sicurezza nei cantieri edili promossa da Ance, organizzazioni sindacali dei lavoratori dipendenti, FenealUil, FilcaCisl, FilleaCgil Brescia e Valle Camonica Sebino, Cape (Cassa assistenziale paritetica edile) ed Eseb (Ente sistema edilizia Brescia), insieme agli Ordini professionali degli Architetti, Geometri e Ingegneri.

La nostra iniziativa, concretizzatasi anche con la sottoscrizione con il Comune di Brescia del «Protocollo per la legalità», registra il nostro impegno per contrastare la concorrenza sleale, rafforzando il principale obiettivo, quello di permettere alle imprese di concorrere e di operare sul mercato in condizioni di parità. L’effetto indiretto di questa azione garantisce migliori condizioni di sicurezza sul lavoro, tutela i lavoratori, migliora la qualità delle opere pubbliche e private.

L’indagine della GdF ha messo in evidenza numeri impressionanti: 23 milioni di euro sottratti alla collettività e un esercito di 3mila lavoratori ingannati, ai quali non sono stati versati i contributi previdenziali. Numeri da capogiro, considerando che stiamo parlando di un quinto secco del totale dei dipendenti del settore edile iscritti alla Cape della nostra provincia: 15mila distribuiti tra un totale di 2.700 imprese edili. Per completezza d’informazione il settore vede iscritte alla Camera di commercio 5.600 imprese per un totale di 24mila addetti. Rispetto ai numeri ufficiali mancano all’appello – sul fronte degli iscritti alla Cassa edile – 3mila imprese e 9mila addetti.

In realtà anche l’eclatante gravissimo fatto di cronaca dal quale derivano queste riflessioni, dimostra che il saldo negativo è quasi certamente più pesante. Situazione che ci spinge ad intensificare ancor più gli sforzi già enormi, per raggiungere in tempi brevi il risultato che ci prefiggiamo: poter certificare che il settore delle costruzioni presenta solo imprese in regola e all’altezza della capacità e della fama che l’edilizia e la filiera della casa bresciane si sono guadagnate sul campo in anni di intenso lavoro e di grande sacrificio.

Nel ringraziare la Guardia di Finanza e gli inquirenti che hanno reso possibile lo smantellamento di operatori senza scrupoli, faccio appello a tutte le istituzioni, affinché comprendano quanto sia utile e necessaria la nostra iniziativa e soprattutto perché contribuiscano, ognuna per la propria parte di competenza, rendendo la nostra azione a favore della legalità più agevole e incisiva. Non è possibile abbassare la guardia, anzi, ora più che mai l’impegno e la determinazione debbono essere corali.

Restano da sconfiggere ancora centinaia di casi dubbi, opachi, irregolari, se consideriamo che l’Istat (ultimo dato disponibile del settembre 2016) ha rilevato un tasso d’irregolarità dell’occupazione nel settore delle costruzioni del 15,9%, che raggiunge il 18,9% tra i dipendenti. Nello stesso settore l’economia sommersa incide sul 23,5% del valore aggiunto (quasi un quarto del totale!).

Non dimentichiamoci che parliamo di un settore che nella sola provincia bresciana vale due miliardi di euro di Pil. Le istituzioni debbono incrementare l’attività di controllo e di repressione laddove serve per arginare il più possibile un fenomeno gravissimo che danneggia le imprese oneste e la collettività.

Il da farsi non manca se è vero che nella nostra provincia sono attivi poco più di 4.400 cantieri, e più di 1.100 di questi risulterebbero attivi senza la presenza di nessuna impresa con dipendenti iscritti in Cassa edile, considerando anche i cantieri dove operano realtà senza dipendenti. Il «Sistema Ance» Brescia e le molte realtà del settore citate confidano che gli sforzi messi in campo possano trovare alleanze, attenzione e ascolto. L’abusivismo edilizio, le irregolarità e il malaffare danneggiano le imprese sane e l’intera collettività e non possono più essere tollerati.

Tiziano Pavoni, presidente Collegio Costruttori Edili Ance Brescia

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