Electaarchitettura >> pubblica un volume dedicato agli architetti svizzeri Silvia e Reto Gmür.
La ricerca architettonica di Silvia Gmür, sviluppata per un lungo periodo con Livio Vacchini e ora con il figlio Reto, si interroga su una radicale riflessione: «Costruire significa modificare la crosta terrestre».
La sua architettura non s’impone come metafora, non aspira alla ricerca della seduzione per la seduzione, ma evita volutamente il confronto con le retoriche spettacolari del postmodernismo. Silvia e il figlio Reto indagano l’abitare, da loro inteso non come un possedere ma come un trascendere, attraverso un’architettura a misura di umanità, che fa esplicitamente riferimento alla nostra libertà e responsabilità a fronte dell’esistente.
Emerge così un modus operandi che promuove un’idea di universalità ed è finalizzato a creare uno spazio per vivere il trascendente e l’assoluto. Il tema dell’abitare viene ricercato soprattutto nella progettazione degli ospedali, uno dei temi costanti di ricerca dello studio che testimonia la riflessione sul dettato di Le Corbusier: l’ospedale è la casa dell’uomo.
In questo volume (curato da Claudia Mion) Roberto Masiero descrive il lavoro di Silvia e Reto Gmür in un contesto come quello svizzero e in particolare basilese, che si offre continuamente come un vero e proprio laboratorio sulle strategie oggi possibili per l’architettura, per la sua comprensione e, persino, per il suo destino. Completa il libro, edito in tre lingue, un ricco apparato iconografico dei principali progetti realizzati.
Editore: Electaarchitettura
Autore: Roberto Masiero
A cura di: Claudia Mion
Pagine: 392
Prezzo: 70 euro
