Imprese | Gruppo Condotte

Sindacati edili pronti alla mobilitazione per salvare Condotte

I sindacati di categoria, FenealUil, FilcaCisl e FilleaCgil si dicono pronti alla mobilitazione a favore del Gruppo Condotte, a tutela di lavoratori e opere. Il finanziamento richiesto è di 190 milioni di euro a garanzia di un piano sostenibile che salvaguardi l’occupazione e la realtà industriale, ma il Mise ne mette a disposizione solo 60.

I sindacati di categoria FenealUil, FilcaCisl, FilleaCgil si dicono pronti a lanciare la mobilitazione per l’intero Gruppo Condotte, la terza realtà industriale del settore delle costruzioni.

La decisione è arrivata dopo un incontro al Mise al quale hanno partecipato i rappresentanti del Ministero, i commissari della società, le segreterie nazionali e territoriali dei sindacati e i rappresentanti delle Regioni interessate si sono espressi in merito a questa delicata fase.

Le dichiarazioni delle segreterie nazionali di FenealUil, FilcaCisl e FilleaCgil

«Condotte è impegnata in una fase delicata e complessa per il suo destino. Occorrono 190 milioni di euro a garanzia di un piano sostenibile che salvaguardi l’occupazione e la realtà industriale, ma oggi abbiamo avuto conferma che le risorse disponibili nel fondo del Mef a garanzia del prestito ponte sono solo 60 milioni. Questo perché nel dl Semplificazioni si è scelto di non procedere al rifinanziamento del fondo, una scelta ben precisa che condanna l’azienda e migliaia di lavoratori tra diretti e indotto, impegnati nella realizzazione delle opere. Questa scelta conferma l’assoluta mancanza di attenzione verso il settore delle costruzioni e la totale assenza di una strategia di politica industriale da parte del governo, che oggi fa il paio con le incertezze sulla Tav e sul nodo ferroviario di Firenze. Quest’ultimo, ad esempio, è una delle opere in corso di realizzazione da parte di Condotte, oltre all’AV Milano-Genova e Milano-Venezia, alla Lioni-Grottaminarda, al Tunnel del Brennero e alla Città della Salute di Milano. Il tempo è scaduto e già da oggi sono in programma numerose assemblee nelle sedi e nei cantieri: il nostro obiettivo è garantire la tenuta di una realtà così rilevante, salvaguardare i livelli occupazionali e garantire il completamento delle opere in corso di esecuzione e l’avvio di quelle che il Gruppo ha in portafoglio. Obiettivi che il governo non può non condividere. Proprio la mancata risposta alle difficoltà di Condotte e la necessità di individuare soluzioni rapide e concrete per le crisi delle altre grandi società edili, saranno tra i temi dello sciopero generale delle costruzioni, proclamato per il prossimo 15 marzo».

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