Coperture | Complesso dei Tolentini, Venezia

Sistemi per coperture leggere e performanti

I sistemi per tetti ventilati di Aertetto sono stati impiegati nella sistemazione della copertura del complesso dei Tolentini a Venezia, sede dell’Università Iuav. Un intervento complesso e delicato per il prestigio dell’organismo edilizio da recuperare, un progetto di riqualificazione con obiettivi e standard qualitativi elevati. Occorreva infatti migliorare le prestazioni dell’edificio e dell’involucro e allo stesso tempo conservare le valenze estetiche e i caratteri propri dell’architettura.

Obiettivo: comfort interno. Ottimizzare le prestazioni della copertura per garantire maggior sicurezza e migliorare notevolmente il comfort degli ambienti interni adibiti a biblioteca: questi erano gli obiettivi principali di un intervento articolato, un progetto integrato di recupero e consolidamento che ha interessato un organismo edilizio prestigioso ma fragile come il complesso edilizio dei Tolentini a Venezia.Box_1

Collocato nelle vicinanze di piazzale Roma, l’antico convento seicentesco, dopo diverse variazioni di destinazione d’uso (caserma nell’Ottocento, distretto militare dopo la prima guerra mondiale, contenitore ad uso del conte Volpi durante il periodo fascista e alloggio per gli alluvionati del Polesine nel 1952), è stato occupato dallo Iuav, la celebre facoltà di architettura di Venezia, nel 1962, a seguito dei lavori di restauro e di ristrutturazione (partiti nel 1960 e conclusi nel 1965), condotti con il progetto e la direzione dell’architetto Daniele Calabi. Il complesso è impreziosito da un intervento di Carlo Scarpa del 1985, che ha interessato l’area d’ingresso, interamente rivista secondo i dettami dello stile del maestro veneziano.01 aertetto

Copertura: migliore isolamento e mantenute le forme originali. Massima attenzione è stata dedicata alla copertura, senza dubbio uno degli elementi cardine del progetto, composta da un tetto a tre falde a padiglione che si estendeva per una superficie complessiva di 530 mq. Se da un lato l’obiettivo era sicuramente quello di migliorare l’efficacia dell’isolamento e di conseguenza il comfort degli ambienti immediatamente sottostanti, dall’altro era necessario mantenere forme e caratteristiche del tetto originale, così come le quote altimetriche e gli allineamenti con gli altri edifici circostanti. Pertanto, la revisione del pacchetto di copertura doveva tener conto dei necessari accorgimenti per migliorare sicurezza e ventilazione ma anche mantenere nella sua nuova soluzione uno spessore contenuto per poter rispettare i vincoli estetici.03 aertetto

L’arch. Spinelli descrive così lo stato di fatto: «Ci siamo confrontati con un recupero storico di grande qualità, effettuato negli anni ‘50/’60 dal prof. Calabi. Ciò che ci siamo trovati di fronte testimoniava da un lato le profonde differenze tecnologiche e le limitate possibilità costruttive dell’epoca, dall’altro la sapiente maestria con cui erano stati effettuati all’epoca i lavori. Dovevamo intervenire su un pacchetto tetto molto sottile e difficilmente ispezionabile per la presenza di controsoffitti collocati negli anni ‘70. Assolutamente privo di coibentazione, era composto esclusivamente da tavelloni, appoggiati alle splendide capriate lignee del Seicento, sui quali erano posati direttamente i coppi. Qualche presa d’aria garantiva un minimo di ventilazione, comunque insufficiente».04 aertetto

Pannelli in legno X-lam. Un tetto così composto comportava necessariamente una notevole dispersione termica e condizioni di comfort non ottimali per gli ambienti direttamente sottostanti la copertura, adibiti a sale lettura e consultazione della biblioteca.
Per mantenere uno spessore contenuto del nuovo pacchetto di copertura è stato scelto di non realizzare un’orditura secondaria, ma di montare direttamente sulle capriate lignee i pannelli in legno X-lam di 8 cm di spessore, perfettamente allineati grazie all’utilizzo di distanziatori che consentissero di compensare le sensibili differenze di luce esistenti. Barriera al vapore, isolamento in fibra di legno e membrana traspirante e idrorepellente sono stati posati sui pannelli, mentre per la stesura del manto di coppi (in parte recuperati dagli elementi esistenti, in parte nuovi) era necessario poter disporre di un sistema di fissaggio semplice ed efficace che garantisse allo stesso tempo la perfetta complanarità del manto, la sicurezza degli elementi e limitasse al massimo la necessità di successivi interventi di manutenzione, comunque complessi in una città come Venezia e per un tetto collocato a più di 20 m d’altezza.02 aertetto

Sistema leggero e comodo per l’installazione. «Quest’ultimo aspetto non è affatto da trascurare – argomenta Spinelli – Conoscevamo già i sistemi di tetto ventilato Aertetto >> e ritenevamo interessante e intelligente la soluzione Aercoppo per molti motivi: dalla semplicità d’installazione alla garanzia di durata nel tempo, dalla possibilità di appoggiare i piedini di supporto e rialzo direttamente alla guaina senza forarla alla libertà di posizionare liberamente gli elementi. Senza contare che il sistema, essendo composto da pezzi sciolti e di piccole dimensioni, è molto leggero e quindi vantaggioso per la movimentazione e lo stoccaggio in cantiere, soprattutto in contesti difficili come quello veneziano.
Per questa copertura volevamo una soluzione a secco, che avesse massima leggerezza e un ingombro minimo, consentisse di non minare l’integrità dello strato impermeabilizzante e mantenesse nel tempo caratteristiche di reversibilità. Uno degli ulteriori plus di Aercoppo è quello di favorire la massima libertà nella scelta del pacchetto isolante, sia per quanto riguarda dimensioni e spessori sia rispetto ai materiali che andranno a comporlo. Sapevamo che un tetto ventilato ottenuto con l’utilizzo di questo sistema ci avrebbe consentito di mantenere uno spessore complessivo contenuto e di generare una camera di ventilazione naturale senza ostruzioni in grado di isolare il tetto nei mesi invernali e di contenere il surriscaldamento in quelli estivi. Insomma una soluzione che ci permetteva di massimizzare al meglio le prestazioni della copertura».06

Effetto camino. L’utilizzo del sistema Aercoppo ha consentito di ottenere un’efficace ventilazione grazie all’utilizzo di un elemento di colmo appositamente studiato con elevata uscita d’aria, che origina uno smaltimento ottimale e, soprattutto, l’instaurarsi di un vero «effetto camino». Inoltre, la soluzione adottata ha evitato innanzitutto di aggiungere peso ulteriore a una struttura solida, ma con le caratteristiche intrinseche di un materiale con cinquecento anni di storia alle spalle e si è rivelata vincente sotto molti punti di vista.
Dal punto di vista della sicurezza, la copertura ha già dato prova di tenuta agli agenti atmosferici, nonostante due inverni rigidi e con sollecitazioni atmosferiche importanti. Il progetto integrato della copertura ha consentito di mantenere un perfetto controllo della quota altimetrica, mentre per quanto riguarda l’aspetto prestazionale ha eliminato notevolmente la dispersione termica e quindi ha già permesso di risparmiare risorse, ma soprattutto ha migliorato notevolmente il comfort degli spazi sottostanti. Senza dimenticare che il sistema Aercoppo ha consentito di recuperare e riutilizzare i coppi antichi fatti a mano ancora in buone condizioni, integrandoli con elementi nuovi in un mix equilibrato sia dal punto di vista estetico che prestazionale. 08

I lavori di riqualificazione. I lavori hanno seguito un approfondito programma di riqualificazione dell’ala sud del complesso, un tempo destinata al refettorio conventuale (l’attuale aula magna) e alla biblioteca dei frati Teatini (collocata nei piani superiori), famosa per il suo patrimonio culturale ed artistico.
Il complesso iter progettuale, trattandosi di un bene tutelato, è stato sviluppato in comune accordo con la Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici, che ha collaborato costruttivamente con i progettisti e l’impresa e ha garantito l’assidua presenza in cantiere per verificare che tutto fosse svolto a regola d’arte. Tutti gli interventi sono stati finalizzati a migliorare sensibilmente il comfort interno degli ambienti, aula magna e biblioteca, per fornire sia spazi adeguati per la comunità scientifica, sia una risorsa preziosa per la città e per il territorio. Il progetto si proponeva di ripristinare gli spazi conventuali progettati da Vincenzo Scamozzi, sapientemente interpretati dal prof. Daniele Calabi nel restauro portato a compimento cinquant’anni or sono, in occasione del trasferimento dell’allora Istituto universitario di architettura di Venezia dalla storica sede di San Trovaso ai Tolentini.05 aertetto

Cristiano Gatto | Responsabile commerciale Aertetto
Cristiano Gatto | Responsabile commerciale Aertetto

Cristiano Gatto | Responsabile commerciale Aertetto
«Aertetto è una realtà dinamica, propositiva, nata pochi anni fa, ma con una grande esperienza alle spalle perché derivazione di un gruppo operante nel settore delle costruzioni da oltre 50 anni. Dopo l’acquisizione del brevetto e del marchio registrato Aercoppo, l’azienda, forte dell’esperienza e della sensibilità sulle questioni legate al cantiere e all’edilizia più in generale, ha accelerato la propria capacità d’investimento e ricerca mettendo a punto nuove soluzioni, tra le quali il sistema Aertegola, da utilizzare dove sia richiesto un tetto ventilato con manto in tegole portoghesi».

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here