Anche i municipi possono partecipare al programma straordinario di cessione di asset immobiliari pubblici che la legge di stabilità 2014 ha rilanciato e che dalle dismissioni si aspetta un introito non inferiore a 500 milioni di euro l’anno per il triennio 2014-2016.
La specifica arriva dall’Anci che, in una nota tecnica, ha richiamato l’attenzione delle amministrazioni locali sulla possibilità di cogliere la proposta offerta dal comma 391 della legge 147/2013. L’estensione agli enti territoriali della possibilità di aderire al programma straordinario di cessione è stata stabilita dal decreto legge n. 133 30/11/2013. Alla base dell’operazione di dismissione erano obiettivi di finanza pubblica: in sostanza fare cassa per abbattere il debito ma anche motivazioni ambientali quali la riduzione del consumo di suolo e la prevenzione da nuove urbanizzazioni.
Le delibere. Gli enti locali interessati dovranno predisporre un’apposita delibera consigliare sui beni da dismettere e nella delibera dovrà essere conferito un mandato al Ministero dell’Economia per inserire la lista degli immobili da cedere nel decreto dirigenziale che ne dovrà autorizzare il trasferimento.
Cosa si può alienare. Il dl 133 vieta l’alienazione di immobili a società la cui struttura non permette l’identificazione delle persone fisiche o giuridiche che ne detengono la proprietà. Potranno essere alienati a titolo oneroso beni ad uso prevalentemente abitativo che l’ente ritenga non strumentali all’esercizio delle proprie funzioni istituzionali. Non potranno essere utilizzate per questo tipo di operazioni società anonime con sede all’estero e quindi eventuali atti di trasferimento a società di questo tipo saranno considerati nulli. Provvederà l’Agenzia del Demanio a vendere con trattativa privata gli immobili per i quali sia stata autorizzata la vendita in modo esplicito con decreto del Mef. Dalla trattativa privata dovranno essere esclusi i soggetti che siano stati condannati con sentenza irrevocabile per reati tributari o fiscali.
Destinazione urbanistica. Le amministrazioni cedenti saranno esonerate dall’obbligo di rendere le dichiarazioni urbanistiche richieste dalla legge per la validità degli atti e dall’obbligo di allegare il certificato di destinazione urbanistica contenente le prescrizioni riguardanti le aree interessate dal trasferimento.
