Arch. Alessandro Piraccini | Ampliamento e preesistenze
«Abbiamo voluto creare un luogo definito che dialogasse intensamente con le preesistenze e che rispondesse ai bisogni della collettività. È stata un’esperienza progettuale che ci ha impegnato per lungo tempo ma che alla fine è risultata gratificante per il nostro percorso professionale, per la committenza e per tutta la comunità gambettolese. Vorremmo anche sottolineare l’importanza dello strumento concorsuale che ci ha portati alla definizione di questo prestigioso incarico. Il concorso di architettura è uno dei pochi strumenti utili a preservare la qualità dei progetti rafforzandoli e proteggendoli da modifiche e ripensamenti in fase di progettazione avanzata».
L’ampliamento del complesso parrocchiale
Nel 2009 la Parrocchia di S. Egidio di Gambettola ha indetto un concorso di architettura per la riqualificazione del complesso parrocchiale denominato Fulgor e delle aree esterne da adibire ad attività parrocchiali. L’acquisizione dell’incarico avviene dopo la vittoria del concorso da parte del team formato dagli architetti Alessandro Piraccini, Christian Baldacci e dal geom. Fabio Piraccini.
L’area di progetto si estende su una particella di 10.000 metri quadri ed è ubicata nel Comune di Gambettola in via Ravaldini sul retro della Chiesa di S. Egidio Abate all’interno del centro storico del Paese.
Sull’area insiste una vecchia struttura destinata a cine-teatro parrocchiale e una casa già sede sia di attività parrocchiali e un circolo ricreativo. Le necessità della committenza erano quelle di ammodernare e razionalizzare le funzioni esistenti e aumentare gli spazi destinati alla catechesi, visto l’accorpamento delle parrocchie del territorio circostante e il conseguente aumento di fruitori.
È chiara fin da subito l’intenzione di mantenere il nuovo teatro nella posizione originaria e ampliarlo per ottenere nuovi spazi per ospitare le nuove funzioni. L’ampliamento è quindi composto da due corpi distinti: una cortina perimetrale di servizio che crea un patio aperto e un corpo a ponte sospeso da terra nel quale sono inserite le funzioni prevalenti.
Si costituisce di fatto un nuovo luogo che nonostante la sua natura privata assume un elevato valore pubblico. Il nuovo centro parrocchiale cerca un rapporto reciproco con il paese e grazie alla corte interna, che si configura come spazio di mediazione, assicura la lineare permeabilità verso il verde, riconsegnato alla collettività.
Il progetto
L’ingresso all’area avviene attraverso l’individuazione di un portale di accesso lungo via Ravaldini, che garantisce la visibilità necessaria e regola i flussi di entrata. L’andamento perpendicolare alla via pubblica, oltre a distinguere il traffico veicolare da quello pedonale, delimita lateralmente un patio centrale, all’interno del quale si relazionano le nuove funzioni del complesso compreso l’edificio esistente, denominato Casa del Ragazzo.
Il nuovo centro parrocchiale si sviluppa su una superficie complessiva di 1344.75 mq e un volume di 7224.54 mc e ospita al suo interno una sala teatrale con una capienza inferiore ai 200 posti, aule per catechismo e spazi di servizio e collegamento.
Il piano terra è caratterizzato, nella sua parte sinistra, da una piccola cucina con relativi servizi e una sala utilizzabile saltuariamente come refettorio, nella parte destra dalla sala polivalente dotata di hall d’ingresso, palcoscenico, camerini, servizi igienici e depositi, servizi che verranno utilizzati anche per le varie attività svolte all’esterno dell’edificio.
La sala polivalente attrezzata per spettacoli teatrali e proiezioni cinematografiche verrà illuminata artificialmente con impianto di potenza pari a 400 lux regolabili con sistema di accensione e spegnimento graduale, sarà dotata di un sistema di trattamento dell’aria con recuperatore di calore.
Al piano primo, trovano spazio sei aule per catechismo e i relativi spazi di collegamento con servizi igienici. La definizione di questi ambienti è pensata con partizioni interne mobili per rendere flessibile l’uso degli spazi, le aule si aprono al paesaggio grazie ad ampie superfici vetrate e vengono illuminate con l’ausilio di lucernai che garantiscono il corretto ricambio d’aria, favorendo una corretta ventilazione trasversale.
La sopraelevazione della maggior parte delle funzioni richieste nasce per garantire una migliore qualità spaziale. C’è in primo luogo la necessità di non occupare ulteriore spazio a terra e di eliminare spazi di risulta, retrostanti e poco controllabili. Non meno importante, la sospensione da terra che permette di creare una piazza coperta permanente che funge da ingresso alle varie nuove funzioni e che contestualmente può essere utilizzata come luogo riparato per manifestazioni all’aperto.
I collegamenti verticali sono assicurati da due corpi scala, il principale situato vicino all’ingresso delle sale di catechismo, dotato di ascensore per l’abbattimento delle barriere architettoniche, e il secondario, necessario a garantire le vie di fuga in caso di incendio, posto su un’entrata di servizio comunicante con la piazza coperta e il parcheggio.
Nell’area retrostante al complesso vi è un’ampia area verde seminata a prato e in parte alberata per giochi e manifestazioni all’aperto.
La struttura
L’edificio è realizzato con struttura intelaiata in cemento armato, mentre la tecnologia, ottimizzata per la riduzione di tempi e costi, è di tipo misto: in parte realizzata in opera e in parte attraverso elementi strutturali prefabbricati.
Le fondazioni in cemento armato, classe di resistenza Rck 30 N/mm2, sono realizzate in travi rovesce di notevole altezza per la giusta ricerca dello strato di terreno resistente, appoggiate su un getto di conglomerato cementizio magro (spessore 10 cm), creando la differenza di quota necessaria alla realizzazione della cavea inclinata della sala teatrale.
Il piano orizzontale è definito da una soletta in cemento, armata con doppia rete metallica, dello spessore di 15 cm adagiata su un sottofondo dello spessore di 35 cm composto da ghiaia grossa e ciottoli.
L’impermeabilizzazione dall’umidità ascendente è garantita tramite l’applicazione di una membrana elastometrica con rivestimento superficiale in ardesia, autoagganciante e autosigillante. Le strutture verticali sono composte da muri realizzati in cemento armato a vista, per la definizione estetica e strutturale del basamento dell’edificio, e da pilastri circolari per il sostegno del piano primo.
Le pareti in cemento armato sono state realizzate con casseforme metalliche a telaio Peri Domino300 e gettate con cemento liquido additivato i. Flow vista di Italcementi, iniettato dal basso tramite bocchettoni di pompaggio Putzmeister. La scelta tecnologica per le strutture a vista è stata adottata per ottenere superfici lisci e omogenee. Per le strutture orizzontali sono state adottate diverse tecnologie in relazione alle luci interne nette degli ambienti.
I locali di servizio, di dimensioni standard, sono coperti da solai tradizionali realizzati in latero-cemento, mentre per le sale da catechismo e la sala teatrale sono stati utilizzati solai prefabbricati in lastre di cemento alveolare Spiroll (Generale Prefabbricati). I vantaggi di questa soluzione sono riconducibili alla possibilità di coprire luci di 14 m assorbendo alti carichi di esercizio a fronte di uno spessore contenuto del solaio e di una posa in opera semplice e veloce, senza casserature di sostegno.
I pannelli di calcestruzzo alveolare poggiano su travi longitudinali a forma di “Z” che oltre ad assolvere alla loro funzione statica creano il motivo architettonico dei cornicioni al piano sopraelevato.
Il piano primo termina con un importante sbalzo di 5 m, una peculiarità resa possibile grazie a parti di solaio eseguite con lastre a traliccio prefabbricate predalles e appese a travi di copertura in calcestruzzo, tramite tiranti metallici inseriti all’interno della muratura. Per le dimensioni del progetto è stato necessario dividere l’edificio in due corpi distinti giuntati tra loro per resistere a eventi sismici.
Sostenibilità e isolamento termo-acustico
L’edificio è stato realizzato seguendo i principi di sostenibilità ambientale e ponendo particolare attenzione alla coibentazione delle superfici opache che, oltre a garantire basse trasmittanze termiche, rispettano le prescrizioni in materia d’inquinamento acustico in funzione delle destinazioni d’uso dei locali.
Nella scelta del materiale isolante e del relativo spessore si è tenuto conto delle caratteristiche di conduttività termica, permeabilità al vapore, comportamento meccanico e compatibilità ambientale scegliendo d’impiegare la lana di roccia Rockwool Airock Hd Fb1.
Per garantire un ottimo funzionamento della struttura, che non presenta una costante fruizione di pubblico nell’arco della giornata, è stato predisposto un sistema a cappotto interno in modo tale da diminuire l’inerzia dell’impianto di climatizzazione sia estiva sia invernale.
Ciò permetterà all’impianto di avere una risposta immediata garantendo il comfort climatico interno degli ambienti. Una scelta dettata anche dalla volontà di lasciare a vista le superfici esterne dell’intero progetto, mostrando la matericità costruttiva dell’intervento e definendo in tal modo tecnologie murarie e soffitti interni a intercapedine. Le strutture esterne opache garantiranno una trasmittanza media di 0,25 W/m2K.
Pareti esterne e tramezzature interne
Vista la complessità dell’intervento si è resa necessaria l’individuazione di diversi pacchetti murari.
Muratura piano terra composta da parete in cemento armato a vista spessore 20 cm, barriera al vapore in pvc, isolamento termico-acustico 8 cm, controparte interna di 8 cm e finitura con rasatura ad intonaco e tinteggiatura.
Muratura sala teatrale composta da rasatura esterna in intonaco, blocco in laterizio di 35 cm, barriera al vapore in pvc, isolamento termico-acustico 8 cm e rivestimento di finitura interna.
Muratura piano primo composta da rasatura esterna in intonaco, blocco in laterizio di 35 cm, barriera al vapore in pvc, isolamento termico-acustico 8 cm, controparete interna in laterizio di 8 cm e finitura con rasatura ad intonaco e tinteggiatura.
Le murature in laterizio sono realizzate in blocchi termici, di vario spessore, Wieneberger Porotherm Bio, mentre le partizioni interne sono realizzate con blocchi forati in laterizio classico. Gli intonaci interni ed esterni di rivestimento alle varie finiture sono realizzati con un premiscelato Fassa Bortolo.
Se al pian terreno l’edificio viene caratterizzato dalla matericità del cemento armato a vista, protetto da idrorepellente antimacchia, il volume del piano primo viene definito da una cornice bianca finita con rasatura a intonaco, che contiene il sistema di facciata e regola il corretto distacco cromatico-materico delle parti.
Infissi e sistemi di facciata
Particolare attenzione è stata data alle superfici trasparenti che caratterizzano completamente il piano superiore dell’edificio. Le aule e gli spazi distributivi si aprono completamente al paesaggio circostante garantendo la completa continuità interno-esterno degli ambienti.
Questa particolarità è stata realizzata grazie all’istallazione del sistema di facciata Schüco, modello Fw60+, definito da tubolari di alluminio portanti e coibentati, grazie a un riempimento di poliuretano espanso. Pur nell’omogeneità del prodotto scelto, il sistema di facciata si differenzia in base al lato di esposizione solare.
Lungo il corridoio del piano primo, sul lato nord, il sistema è composto da un’alternanza misurata di telai fissi vetrati 260×355 cm e specchiature opache in alluminio coibentato 130×355 cm. Il ricambio naturale di aria viene assicurato da infissi a bascula posti a margine del sistema facciata.
Le aule poste sul lato sud sono contraddistinte da infissi composti da un’anta scorrevole e una fissa, di dimensioni complessive 390×355 cm, in modo da garantire il corretto rapporto di areazione e illuminazione degli ambienti interni. I profili in alluminio garantiscono una trasmittanza termica Uf=1,80 W/m2K mentre i vetri camera sono definiti da uno spessore 66.2+66.2 con Ugmax= 1,10 W/m2K e abbattimento acustico 42db.
Per proteggere la facciata dal surriscaldamento solare, su questo lato, viene montato un sistema frangisole in alluminio composto da lamelle fisse che fungono anche da parapetto, avendo una resistenza alla spinta pari a 300Kg/ml.
Il frangisole viene posizionato a una distanza dalla facciata utile per garantire un vano tecnico per la pulizia dei vetri. Per ottenere una corretta continuità spaziale della piazza coperta, la hall d’ingresso della sala teatrale è stata eseguita con una vetrata senza telaio agganciata al solaio grazie a guide in acciaio inox, coibentate per abbattere il ponte termico e acustico. Le porte d’ingresso, munite di maniglioni antipanico, così come gli infissi del piano terra, sono stati sempre realizzati con profili in alluminio Schüco.
Manto di copertura e protezione dalle acque meteoriche
Le coperture dei vari volumi che compongono l’edificio sono a sviluppo piano. Essendo, in parte, visibili dagli ambienti interni del piano primo, si è optato per un trattamento superficiale attraverso uno strato di protezione di 8 cm composto da ghiaia di fiume lavata con granulometria 20/30 mm.
L’impermeabilizzazione, divisa dallo strato di finitura tramite un tessuto non tessuto 200gr/mq, è stata realizzata con una doppia guaina bituminosa bi-armata in poliestere.
Le pendenze per lo scolo delle acque meteoriche sono state eseguite con un massetto in calcestruzzo alleggerito dello spessore medio di 6 cm, tutti gli isolamenti sono stati previsti sulla parte interna delle strutture. La raccolta delle acque meteoriche avviene attraverso pluviali realizzati con tubazioni in pvc Geberit Pluvia, volutamente annegati all’interno delle strutture in modo da occultare il sistema dallo sviluppo delle facciate.
In copertura l’ingresso dei pluviali è stato protetto con elementi para-foglia e para-ghiaia. I muri in copertura sono stati protetti dalle acque meteoriche con elementi in lamiera sagomata completi di sgocciolatoio, mentre le coperture del piano primo sono state dotate di un profilo a “C” in lamiera presso-piegata che, oltre a dare continuità al basamento della struttura, svolge una duplice funzione: occulta la ripresa di getto tra la muratura e il solaio ed elimina la dilavazione del muro in cemento armato.
Le coperture sono state completate da lucernai a cupolino Velux completi di sensori pioggia e sistema di oscuramento telecomandati allo scopo di regolare i rapporti aeroilluminanti e la ventilazione trasversale degli ambienti interni.
Opere di finitura
Le sale catechismo sono realizzate attraverso partizioni mobili che consentono di modulare gli spazi in base alle necessità didattiche della committenza fino alla completa unitarietà degli ambienti.
Le pareti manovrabili acustiche, MaxParete Hsp Oddicini, sono composte da elementi modulari indipendenti che scorrono mediante carrelli a basso attrito su guide a soffitto in estruso di alluminio, senza necessità di guida a pavimento. Ogni elemento, con finitura superficiale in laminato fresato e forato Topakustik, è dotato di soglie mobili telescopiche azionate da comando manuale che bloccano acusticamente e fisicamente il pannello.
Le pareti, una volta aperte, vengono nascoste in box tecnici che modulano lo spazio dell’intero piano primo. Queste strutture sono state realizzate con doppia lastra di cartongesso e coibentate acusticamente fino al raggiungimento di 50 dB.
I controsoffitti sono eseguiti con lastre di cartongesso acustico Knauf a foratura circolare regolare 10/23 con tecnologia Cleaneo complete di feltro assorbente. Per un migliore comfort acustico e un abbassamento dei tempi di reverbero, i controsoffitti sono accoppiati al loro interno da pannelli Fiberform (Orv) da 6 cm con densità pari 50 kg/mc.
Le porte d’accesso alle sale e le ante di chiusura dei box tecnici sono concepite con doppio battente e pannelli con finiture in laminato, coibentate internamente con lana minerale a fibre orientate completa di ghigliottina acustica per isolamento 50 dB. Le pavimentazioni interne sono realizzate in gres porcellanato, con piastrelle 90×90 cm Velvet Ground di Refin.
La sala teatrale da 200 posti, è stata modellata attraverso opere di finitura e di arredo fisso. L’intero volume della sala è stato coibentato internamente con pannelli di lana di roccia Rockwool Airock Hd Fb1.
Per ricreare la classica forma a conchiglia, utile a spezzare le frequenze delle onde sonore e dotare la sala di un ottimo confort acustico, è stato eseguito un rivestimento sia a parete sia a soffitto, realizzato in pannelli fresati e forati Topakustic, ancorato a una struttura in profili metallici con connessioni in gomma per annullare le vibrazioni.
Nel rivestimento sono state integrate luci lineari a led che fungono da illuminazione di cortesia. Il rivestimento della sala è stato completato da pannelli Fiberform da 6 cm con densità pari 50kg/mc compreso di orditura metallica di sostegno.
Le luci interne integrate al controsoffitto sono state fornite da i-Guzzini, così come per tutti gli ambienti interni ed esterni del centro parrocchiale. Le pavimentazioni interne del piano terra ed esterne sono state realizzate in piastrelle in grès 80×80 Noor di Mirage.
Dotazione impiantistica
L’impianto idrotermosanitario è composto da 2 generatori: il principale, abbinato alla sala polivalente, è una caldaia a gas a condensazione modulare che si occupa anche della produzione di acqua calda sanitaria, per mezzo di accumulo a integrazione solare.
Il secondo sistema, abbinato alle aule poste al piano primo, è composto da una pompa di calore elettrica affiancata da un impianto fotovoltaico. I sistemi di emissione del calore comprendono più tipologie tra cui un sistema di trattamento aria per la sala polivalente e ventilconvettori per le aule.
L’impianto è in grado di sfruttare almeno il 35% e il 50% di energia da fonte rinnovabile per la climatizzazione invernale e la produzione di acqua calda sanitaria. In copertura è stato realizzato un impianto fotovoltaico da 26,7 kWp con pannelli da 300 W Lg completo di linea vita a protezione delle cadute nel vuoto. La copertura è accessibile da una scala retrattile dotata di parapetti di sicurezza posizionata nel terrazzo al primo piano.
CHI HA FATTO COSA
- Committenza: Parrocchia S. Egidio Abate in Gambettola (Fc)
- Progetto e direzione lavori: Arch. Alessandro Piraccini, geom. Fabio Piraccini (Studio internoundici – www.internoundici.com) Arch. Christian Baldacci (Abita Architetture)
- Consulenti: progetto strutturale: ing. Alessandro Matassoni; progetto impianto meccanico: ing. Luca Bartolini; progetto elettrico: perito industriale Giampaolo Silvagni; coordinamento sicurezza: Studio Liverani
- Imprese esecutrici: Opere edili: Som spa, Cesena; impianto meccanico ed elettrico: ditta Orlandi Maurizio; infissi e opere in ferro: Artinfissi2 srl; cartongessi e tinteggiature: Gaida snc; finiture interne: Contemporanea Cantieri; sistemazioni esterne: Cps srl.
- Servizio Fotografico: Arch. Alvise Raimondi