Realizzazioni | Edilizia ricettiva

Soprelevazione con struttura in legno X-Lam

Per l’ampliamento del complesso ricettivo-turistico Villaggio Hemingway a Caorle si è fatto ricorso al sistema tecnologico X-Lam che ha consentito alla struttura portante esistente di sostenere il carico derivante dai nuovi 6 metri di altezza, tradotti in 19 nuove unità abitative, di cui 7 sull’edificio A e 12 sull’edificio D, dislocate su 3 piani per ciascun edificio, con un miglioramento delle prestazioni energetiche e del comfort abitativo.

Una delle attrattive principali di Caorle sono le sue spiagge sabbiose che si estendono per quindici chilometri lungo il litorale dell’Alto Adriatico e offrono svago e divertimento a un numero sempre più crescente di turisti.
Tuttavia Caorle non è solo spiaggia, mare e sole, ma è una città che ha saputo conservare intatto il fascino del suo borgo marinaro, stretto tra campielli e vicoli e ha saputo preservare l’ambiente naturale che la circonda, la Laguna, che ospita ancora oggi i tipici casòni dei pescatori, costruiti in legno e canna palustre.
Luoghi cari anche dallo scrittore americano Ernest Hemingway, che li frequentava ospite del barone Franchetti. Proprio in quest’angolo tra natura, pesca e vita da spiaggia è ubicato il Villaggio Hemingway, moderno ed esclusivo villaggio a soli 100 metri dal mare, nella spiaggia di Levante e 400 metri dal centro storico di Caorle.
Il villaggio è composto da villette a schiera, trilocali, bilocali, monolocali, attici, tutti con cucina, servizi e dotati d’impianto di riscaldamento.

Da sinistra, l’edificio prima e dopo l’intervento di sopraelevazione.
Da sinistra, l’edificio prima e dopo l’intervento di sopraelevazione.

Piano casa ed efficientamento energetico. Con l’approvazione del cosiddetto Piano Casa la Regione Veneto ha emanato nel 2009 la legge 14/2009 le cui finalità, ben esplicate all’art. 2 comma 1 del testo legislativo (in deroga alle previsioni dei regolamenti comunali e degli strumenti urbanistici territoriali, comunali, provinciali e regionali, è consentito l’ampliamento degli edifici esistenti nei limiti del 20% del volume se destinati a uso residenziale) e all’art. 2 comma 5 (la percentuale del 20% è elevata di un ulteriore 10% nel caso di utilizzo di tecnologie che prevedano l’uso di fonti di energia rinnovabile con una potenza non inferiore a 3 kWh, ancorché già installati), si ponevano come obiettivo peculiare un sostanziale rallentamento degli interventi edilizi finalizzati alla realizzazione di nuove opere a fronte di un notevole aumento d’interventi di ampliamento e riqualificazione energetica degli edifici.

Alla luce dei fatti non solo il Piano Casa si è rivelato lo strumento normativo di gran lunga più utilizzato in un momento di difficile congiuntura economica ma, ponendo il focus sull’obiettivo della riqualificazione energetica, ha saputo dare valide risposte alla richiesta di rinnovamento del patrimonio edilizio esistente, spingendo i progettisti a coniugare le possibilità di ampliamento consentite dalla legge con l’utilizzo di tecniche costruttive e materiali che aumentassero le prestazioni energetiche degli edifici. Per questi ultimi interventi, il Piano Casa è stato di gran lunga lo «strumento normativo» più utilizzato, che ha saputo dare risposte valide in una difficile congiuntura economica.

Preparazione dei cordoli per il getto in c.a.
Preparazione dei cordoli per il getto in c.a.

Il complesso turistico. Avvalendosi dei presupposti di tale scenario normativo e, perché no, culturale è stato formalizzato il progetto per l’ampliamento del complesso ricettivo turistico Villaggio Hemingway.
Il complesso originario non ha subito mutazioni di sorta nella conformazione della planimetria, articolata su una pianta rettangolare che ricorda, per conformazione degli spazi, le domus romane che in tempi passati, precedenti al grande sviluppo della città, rappresentavano la principale forma d’insediamento su questo brano di territorio tra mare e pianura.

In pianta il complesso si articola su due maniche basse sui lati lunghi caratterizzate da tipologie residenziali (villette) a schiera, mentre i lati corti vedono la presenza dei due blocchi alti, A e D, oggetto dell’intervento.
La grande corte centrale è invece uno spazio ludico protetto e privato caratterizzato dalla presenza di due grandi piscine per adulti e bambini. Dall’esigenza di soddisfare la crescente richiesta di ricettività turistica e avvalendosi del prezioso strumento dato dal Piano Casa ha preso corpo l’idea di ampliare la cubatura esistente soprelevando i corpi A e D di ulteriori 2 piani fuori terra, prevedendo un ampliamento pari a ben il 30% della superficie utile esistente.

Posa delle pareti in X-Lam sul cordolo in c.a.
Posa delle pareti in X-Lam sul cordolo in c.a.

Struttura in legno per l’ampliamento. L’attenzione progettuale e le caratteristiche del sistema tecnologico X-Lam hanno consentito alla struttura portante esistente di sostenere il carico derivante dai nuovi 6 metri di altezza, tradotti in 19 nuove unità abitative, di cui 7 sull’edificio A e 12 sull’edificio D, dislocate su 3 piani per ciascun edificio, con un miglioramento delle prestazioni energetiche e del comfort abitativo.
La distribuzione interna è stata riorganizzata in modo da rendere più accessibili gli spazi privati, pubblici e i servizi del residence. A tal fine si è provveduto altresì ad adeguare gli accessi ai nuovi piani ricavati attraverso l’intervento di soprelevazione: il vano ascensore è stato innalzato di ulteriori 2 piani prolungando la struttura in c.a. esistente, allo stesso modo si è provveduto a gettare in opera la prosecuzione delle rampe di scale.

Le facciate dell’edificio hanno mantenuto le caratteristiche e la tipologia dei fabbricati allo stato di fatto al fine di evitare sensibili alterazioni del contesto. Gli appartamenti esistenti del 3° piano di entrambi gli edifici sono stati trasformati e soprelevati in alloggi duplex, sfruttando tutto il 4° piano, allo scopo di ottimizzare le altezze e creare una netta divisione tra la zona giorno, al livello inferiore, e la zona notte, al livello superiore.
Il 5° e 6° piano, invece, sono caratterizzati da monolocali, bilocali e trilocali in modo da offrire una gamma diversificata di tipologie abitative full optional per il turismo.

Primo piano soprelevato.
Primo piano soprelevato.

Il cantiere. Con la partenza degli ultimi ospiti della struttura al termine della stagione estiva il complesso turistico è stato chiuso e sono stati predisposti e allestiti sia il cantiere del blocco A sia quello del blocco D. Nelle prime due settimane del mese di ottobre sono stati montati i ponteggi del blocco A, mentre nella seconda parte del mese sono stati montati i ponteggi del blocco D: un’organizzazione del cantiere studiata affinché si potesse procedere quasi parallelamente e le maestranze si susseguissero quasi senza soluzione di continuità.

Il blocco A è stato il primo oggetto d’intervento: montati i ponteggi si è provveduto alla rimozione dei sanitari degli impianti e delle pareti interne, per poi procedere allo smantellamento della copertura esistente entro la metà del mese di ottobre.
In seguito si è proceduto con i lavori in c.a., realizzando entro fine ottobre il prolungamento del vano ascensore, le murature del vano scale e il cordolo di raccordo tra la struttura esistente e la nuova, con funzione di appoggio e punto di ancoraggio per i pannelli in X-Lam.
Terminata l’asciugatura delle nuove strutture in c.a. si è proceduto con il montaggio della scatola in X-Lam: dapprima sono state posate le pareti perimetrali del quarto piano (inizio novembre), successivamente il solaio di chiusura del quinto piano (metà novembre) con funzione d’irrigidimento e sul quale sono state montate le pareti di chiusura del quinto piano (fine novembre) sulle quali si è montata la copertura (a metà dicembre e ultimata col manto di finitura nei primi di gennaio) che sigilla e chiude la scatola X-Lam.

Posa parete clt.
Posa parete clt.

Con l’avanzamento delle strutture di elevazione le altre maestranze procedevano alla posa degli isolamenti e alla realizzazione della parte impiantistica e alle finiture interne.
Nell’ottica di procedere il più speditamente possibile e senza sovrapposizioni, le squadre di cantiere sono state scisse, in modo che parallelamente all’avanzamento dei lavori su blocco A iniziassero i lavori sul blocco D, che hanno seguito lo stesso iter descritto per il blocco più piccolo, tra l’inizio del mese di dicembre e la metà del mese di febbraio.
Terminati i lavori sulla struttura portante, tra l’inizio del mese di marzo e la fine del mese di aprile, si è proceduto con il montaggio degli impianti di produzione di energia con sorgente solare, la definizione degli spazi interni, le opere di finitura interne ed esterne, concluse con la posa dei pavimenti, il montaggio dei sanitari, la pittura delle pareti e la fornitura degli arredi pronti per l’inaugurazione della stagione estiva a partire da maggio.

Le opere. Opere in c.a. L’intervento di ampliamento della struttura turistica si è mosso verso l’alto, in altre parole ha aumentato la sua cubatura e il suo volume ricettivo soprelevando di due piani i blocchi residenziali più alti.
Propedeutica al progetto è stata la fase di verifica statica dei carichi strutturali portati dai nuovi piani e lo studio di un elemento di raccordo tra la preesistenza e le nuove aggiunte, elemento che non solo funge da raccordo, ma si configura come base di ancoraggio per la nuova struttura.
Terminata la prima fase del cantiere, che ha comportato la rimozione delle coperture in legno esistenti, si è proceduto con la realizzazione di un cordolo in c.a. gettato in opera, progettato e calcolato per sorreggere e fungere da appoggio e base di fissaggio per tutte le pareti verticali in X-Lam. Tutti gli ancoraggi sono stati calcolati per resistere, oltre all’azione sismica, principalmente all’azione del vento in funzione dell’altezza dell’edificio.
Contemporaneamente sono state realizzate le nuove rampe di scale in calcestruzzo armato per l’accesso ai nuovi piani in fase di realizzazione. Allo stesso modo il vano ascensore è stato prolungato di ulteriori due piani.

Pareti in Xlam sul piano mansardato del Corpo A
Pareti in Xlam sul piano mansardato del Corpo A

Pareti. Per la realizzazione delle strutture perimetrali di chiusura dell’involucro sono state impiegate pareti in pannelli X-Lam di spessore 97 mm composte da legno lamellare di abete a 3 strati incrociati ed essiccati artificialmente con umidità del 12%.
I muri strutturali interni sono stati realizzati con le medesime specifiche tecnologiche e, successivamente, rivestiti con contro-pareti realizzate con lastre in cartongesso di tipo standard, dello spessore di mm 25.
La disposizione incrociata delle lamelle longitudinali e trasversali di queste pareti permette di ridurre al minimo i fenomeni di rigonfiamento e ritiro del pannello, aumentandone la resistenza statica e la stabilità dimensionale. Per l’incollaggio dei vari strati di assi viene impiegato il collante Pur Purbond Hb 110 Collano, privo di solventi e formaldeide.

La giunzione tra un pannello e l’altro avviene tramite viti, scelta tecnica che permette alla struttura di assorbire e distribuire il carico in più direzioni. I pannelli X-Lam sono arrivati in cantiere già predisposti per la collocazione degli infissi interni ed esterni. Seguendo il medesimo principio, i pannelli parete che si collocano all’intradosso della copertura sono stati forniti alle maestranze già provvisti degli scassi per l’alloggiamento delle travi principali del tetto.
Per garantire il comfort termico acustico è stata prevista la posa dello strato isolante esternamente agli elementi parete verticali, ossia un rivestimento a cappotto. Sono stati posati pannelli di lana di roccia a doppia densità Rockwool (Frontrock max E) di spessore 10 cm fissati con idonee tassellature a taglio termico in quantità di 7/8 pezzi al metro quadro.

Particolari delle pareti dell’ultimo piano del corpo A.
Particolari delle pareti dell’ultimo piano del corpo A.

La finitura esterna dei cappotti è stata eseguita con un primo strato d’intonaco rasante traspirante, sopra il quale è stata successivamente applicata una rete in fibra di vetro tessile apprettata che funge da aggrappante per il secondo strato d’intonaco rasante traspirante. Le pareti esterne hanno poi subito un trattamento finale con resina silossanica traspirante e idrorepellente. Per ciò che concerne l’aspetto, il disegno e l’immagine delle facciate si è posta attenzione, fin dalla fase progettuale, affinché l’immagine esterna dell’edificio e dell’intervento di soprelevazione mantenessero inalterate le caratteristiche tipologiche originarie, che ben si sposano al contesto dei fabbricati esistenti.

Solai. Una volta posate le pareti, ancorate rigidamente alla cordolatura in cemento armato, la scatola edilizia è stata chiusa con gli elementi X-Lam di solaio in legno lamellare di abete a 5-7 strati con spessore decrescente con l’elevazione di piani: il solaio che copre il quarto piano ha uno spessore di 211 mm, quello che copre il quinto piano 182 mm, infine quello a copertura del sesto piano 157 mm.
Lo sviluppo in altezza della struttura portante dell’edificio in X-Lam segue sempre lo schema appena descritto: prima sono posati e fissati i pannelli di parete, poi il piano è chiuso con il solaio interpiano fino ad arrivare al tetto a due falde di copertura. Il solaio funge da elemento d’irrigidimento: incastrandosi con le pareti fa si che la struttura verticale e quella orizzontale divengano un corpo solidale sul quale si ancorano i successivi sviluppi in altezza.

Ultimazione dalla struttura lignea di copertura.
Ultimazione dalla struttura lignea di copertura.

In questo progetto gli elementi solaio orizzontali sono finiti a vista all’intradosso, conservando tutto il calore della finitura in legno di abete; il comfort termico e acustico è garantito da uno strato di materiale isolante in lana di roccia di spessore 12 cm posato all’estradosso che preserva altresì da possibili rumori da calpestio.
Lo strato superiore della stratigrafia del solaio è composto dal materassino su cui poggiano gli elementi radianti dell’impianto di riscaldamento a pavimento costituiti da pannelli in polistirene espanso da 12 cm, insonorizzati, certificati e completi di tracce per la posa delle tubazioni.
Gli impianti elettrico, idrico sanitario e gli scarichi sono pertanto «annegati» nella struttura del solaio. Sopra è stato poi gettato un massetto autolivellante (spessore 6 cm) che funge da piano di appoggio per la posa delle pavimentazioni, in parquet laminato nelle camere, eccezione fatta per i bagni, e in ceramica nelle zone distributive comuni.

Copertura. La copertura si sviluppa secondo una stratigrafia che ha alla sua base l’orditura portante in travi lamellari di abete, lasciate a vista all’intradosso e quindi visibili all’interno delle unità residenziali in mansarda. Nella parte superiore delle travi sono stati fissati pannelli Plywood, in altre parole pannelli piani costituiti dall’incollaggio a caldo e a pressione di tre sfogliati di legno a fibratura incrociata, caratteristica che determina buona resistenza meccanica, ottima leggerezza (400 kg/m3) e flessibilità.
Al di sopra di tale strato è stata appoggiata la barriera al vapore sintetica allo scopo di proteggere il manto isolante, composto da pannelli di lana di roccia con spessore 14 cm posati sopra la stessa, dalle infiltrazioni di acqua dovute all’eventuale formazione di condensa negli strati interni.

Pacchetto Tetto Ventilato.
Pacchetto Tetto Ventilato.

Lo strato isolante si compone di pannelli rigidi in lana di roccia non rivestiti a doppia densità, a elevata resistenza a compressione, calpestabili, con funzione d’isolanti termici e acustici e un elevato grado di sicurezza in caso d’incendio.
L’elevata resistenza a compressione (carico puntuale) del pannello lo rende un solido appoggio per l’orditura di supporto del manto di copertura, realizzata fissando all’isolante la struttura secondaria in travetti di abete spessore 5 cm disposti parallelamente alla linea di gronda con funzione di ventilazione.
Distanziando lo strato di appoggio del manto di copertura dal pannello isolante si crea un cuscinetto di aria in costante ricambio (tetto ventilato) che permette il deflusso dell’aria riscaldata, attraverso i moti convettivi che si formano, dalla linea di gronda a quella di colmo apportando tra i benefici un risparmio energetico del 40% e una maggiore durata degli elementi sottostanti del tetto.

Sopra l’orditura di listelli sono stati chiodati pannelli Osb sui quali è stata poi fissata una guaina ardesiata la cui finitura superficiale, oltre a garantire una buona impermeabilizzazione, offre grazie alla sua scabrosità una maggiore superficie libera per la stesura dello strato di schiuma poliuretanica con la quale vengono fissati i coppi che chiudono la stratigrafia del manto di copertura.
Sullo strato di coppi sono ammorsate le strutture di sostegno degli impianti di produzione di energia da fonte alternativa, solare e fotovoltaico, che garantiscono approvvigionamento di calore per il riscaldamento dell’acqua corrente e produzione di energia elettrica in regime di scambio sul posto.

La struttura portante della copertura sul Corpo D.
La struttura portante della copertura sul Corpo D.

Serramenti e finiture interne. La posa in opera degli infissi esterni (porte e finestre) rappresenta uno degli aspetti cruciali ai fini di efficienza e risparmio energetico di un edificio in virtù della funzione di controllo degli scambi tra interno ed esterno a essi associata. Attraverso gli infissi avvengono, infatti, in ogni momento del giorno e della notte, importanti scambi energetici, apporti e dispersioni di calore in grado d’influenzare il bilancio energetico dei fabbricati.
Per questo motivo, prima della posa dei serramenti esterni, per garantire la tenuta lungo il perimetro dell’infisso, la spalletta di appoggio del controtelaio è stata isolata e dotata di guarnizione specifica e sono stati messi paraspigoli forati rifiniti in seguito con stucco a base di gesso.

I serramenti sono stati realizzati in legno di abete lamellare assemblato mediante doppia spina d’incastro con profilo a tripla battuta, doppia guarnizione perimetrale termoacustica e profilo in alluminio inferiore con scarico dell’acqua integrato.
La vetrocamera si compone di due lastre in cristallo dello spessore di 4 mm assemblate con distanziatore perimetrale metallico costituente intercapedine da 22 mm (4+22+4 b.e.+ gas Ug=1.1) per quanto riguarda la monocamera da 30 mm, mentre la doppia camera da 40 mm presenta delle intercapedini da 14 mm interposte ai cristalli da 4 mm (4+14+4+14+4 b.e.+ gas trasmittanza vetrocamera Ug=0.8) sigillate interno ed esterno.
La chiusura dei serramenti avviene con nottolini con spostamento a nastro. La verniciatura degli stessi è di tipo ecologico idrosolubile apposita per esterni. La scelta di questo tipo di serramento evita gli sprechi di energia e le dispersioni, impedisce la comparsa di condensa e muffa e isola acusticamente l’ambiente.

Posa lattonerie.
Posa lattonerie.

In concomitanza con la posa dei serramenti e degli impianti interni, sono state posate le pareti divisorie non strutturali di cartongesso realizzate in lamiera d’acciaio zincato da 0,6 mm di spessore e aventi larghezze 75/50 mm con guide a U orizzontali poste a pavimento e a soffitto.
Una volta ultimati gli impianti, sono state collocate le lastre in cartongesso (due per lato) del tipo standard dello spessore di 12,5 mm, fissate con viti autoperforanti fosfatate su profili a C, verniciate con due mani di pittura traspirante stesa su una prima mano di fondo acrilico.
Per i bagni invece sono state utilizzate lastre Idro tipo Acquapanel, ideali per ambienti umidi e bagnati poiché totalmente resistenti all’acqua senza indebolimenti o rigonfiamenti del materiale.

Leggerezza del materiale, riduzione dei carichi strutturali, versatilità del sistema costruttivo, miglioramento della classe energetica complessiva dell’edificio, ma non solo: la tecnologia X-Lam ha incontrato il favore della committenza perché ha saputo soddisfare la sua fondamentale richiesta, ovvero ridurre in maniera sensibile i tempi necessari per l’esecuzione dei lavori e confinare le operazioni di cantiere nel lasso temporale di chiusura della struttura ricettiva, coincidente con il periodo invernale, tra la fine di settembre del 2010 e la fine di aprile del 2011 consegnando alla committenza e ai suoi clienti la struttura aggiornata con le nuove offerte residenziali entro l’inizio del mese di maggio. Un cantiere a tempo di record quindi, soli sei mesi per realizzare la sopraelevazione dei due blocchi alti.

Chi ha fatto Cosa
Soprelevazione in X_Lam Villaggio Hemingway a Caorle
Committenza Vig.Fin. srl di Vigani Stefano e Vigani Pier Luca
Progettista architettonico arch. Alessandra Zusso
Progettista strutture in c.a. ing. Diego Sedran
Progettista strutture lignee ing. Marco Cozzi
Direttore lavori strutture ing. Maurizio Meroi
Responsabile di cantiere geom. Tiziano Franzolini
Strutture in legno cappotti, cartongessi, serramenti Gandelli House srl
Opere in c.a. impianti e pavimentazioni Costruzioni Vigani snc, Edilizia Doretto & Buoso srl,
S.u. esistente mq 4.998
Altezza massima stato di fatto ml 13,35
Altezza massima stato di progetto ml 19,50
S.u. ampliamento mq 1.499
Pannelli X-Lam clt di parete mc 215
Pannelli X-Lam clt di solaio mc 235
Copertura di legno lamellare mq 1000

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