Ferrovia Spoleto-Norcia | Fondi Piat Regione Umbria

Spoleto: prima ferrovia, ora percorso di mobilità dolce

Il recupero del percorso in concessione a Umbria Mobilità è stato eseguito dall’Ati Giovannini Costruttori - Forti srl e ha riguardato viadotti, gallerie e scarpate.

Hanno ripreso vita 34 dei 52 chilometri totali della ex ferrovia Spoleto-Norcia, a distanza di 46 anni dal passaggio dell’ultimo treno, avvenuto il 31 luglio 1968, da Caprareccia, area ex stazione, al Museo della ferrovia, sito in via F.lli Cervi 10 a Spoleto. Alcuni tratti della ex linea ferrata, che dal 2001 fa parte dei Beni Culturali, sono stati infatti aperti al pubblico per la mobilità dolce, ovvero al termine di una prima fase di interventi eseguiti con il finanziamento Piat Regione Umbria.

Il viadotto di Caprareccia
Il viadotto di Caprareccia

Il percorso, in concessione a Umbria Mobilità, fa parte della Mobilità ecologica di interesse regionale: la fruizione è riservata pertanto a pedoni, ciclisti e, in alcuni segmenti, è possibile anche a cavallo, mentre è interdetto l’uso di qualsiasi veicolo a motore.
I lavori, eseguiti dall’ Ati Giovannini Costruttori – Forti srl, hanno interessato tutti i 34 chilometri e sono consistiti in interventi di messa in sicurezza di scarpate, viadotti, gallerie, nonché di miglioramento del piano viabile e della fruibilità dei punti di accesso.

L’intervento Piat, al termine dei lavori di posa delle fibre ottiche in corso di esecuzione dal km 23 al km 30, proseguirà con la messa in sicurezza del tratto Piedipaterno-Borgo Cerreto e del tratto di Biselli, con un ulteriore allungamento del percorso fruibile, dopo il collaudo finale al termine di questo ulteriore intervento, a 43 km complessivi.

Per altre info sulla fruibilità della Spoleto-Norcia vedere qui >>

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