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Stadio Milan: bolgia dentro, invisibile dall’esterno

Il progetto ha previsto la distribuzione di 48mila posti a sedere su due anelli, molto a ridosso del campo e con la possibilità di ampliamento a 50mila posti a sedere per poter ospitare una finale Champions.

I tifosi rossoneri stanno già sognando uno stadio per i grandi trionfi e il progetto fa ben sperare, perché si tratta di un impianto innovativo diverso da altri già realizzati in Europa, ma, soprattutto perché è stato studiato per coniugarsi perfettamente all’interno della città, in armonioso contesto urbanistico.
L’obiettivo di fondo è che non si parli più, in futuro, di «Casa Milan», bensì si inizi a considerare il quartiere come l’autentico «Quartiere Milan».

Un interno del campo di gioco secondo il progetto Arup.
Un interno del campo di gioco secondo il progetto Arup.

Struttura quadrata, materiale fonoassorbente. Lo stadio infatti sarà adiacente alla nuova sede della società, visto dall’esterno avrà le sembianze di un moderno manufatto urbano.
Il progetto ha previsto la distribuzione di 48mila posti a sedere su due anelli, molto a ridosso del campo e con la possibilità di ampliamento a 50mila posti a sedere per poter ospitare una finale Champions.

La zona del Portello lo stadio si affaccerà su viale Scarampo (© Arup).
La zona del Portello lo stadio si affaccerà su viale Scarampo (© Arup).

Il progetto iniziale era di 42mila posti a sedere, poi il secondo anello è stato rinforzato con l’aggiunta di altri 6mila posti. La struttura è stata impostata quadrata sul modello degli stadi inglesi, così da consentire un’ottima visione del terreno di gioco da qualsiasi tipologia di posto. Se l’idea di fondo che ha accompagnato il progetto è quella di creare un ambiente rumoroso, quello che viene comunemente chiamato «effetto bolgia», il risultato per chi sarà fuori dallo stadio sarà esattamente l’opposto: infatti non si avvertirà nessun rumore grazie all’uso di materiale fonoassorbente, che genererà l’«effetto catino».

L'area considerata dal progetto (© Arup).
L’area considerata dal progetto (© Arup).

Copertura mobile e tribune affossate. I posti a sedere saranno tutti al coperto, ma la novità per Milano consiste nella copertura del terreno di gioco (in caso di necessità grazie ad una copertura mobile).
La struttura dello stadio risulta imponente ma poco impattante: non più alto di 30 metri (il vecchio Meazza raggiunge i 60 metri), sarà rispettoso dei palazzi circostanti esistenti.

L'area nel suo insieme «Casa Milan».
L’area nel suo insieme «Casa Milan».

Le tribune affonderanno per dieci metri al di sotto del livello stradale e attorno agli spalti verranno poste tutte le infrastrutture ipotizzate: albergo, negozi, un istituto scolastico a indirizzo sportivo, spazi per la ristorazione.
Con una caratteristica di fondo: attorno piccoli parchi e zone di verde che verranno realizzate sulla sommità del manufatto. La struttura provvederà a produrre energia pulita con la cogenerazione, il fotovoltaico e nei bagni si provvederà al riciclo dell’acqua piovana. Il nuovo stadio del Milan prevede la demolizione totale dei fabbricati attuali presenti sull’area.

L'interno dello stadio visto dagli spalti.
L’interno dello stadio visto dagli spalti.

Investimento. Progettata dalla britannica Arup (ha firmato i progetti dello stadio olimpico di Pechino e l’Allianz Arena di Monaco di Baviera), con la collaborazione del Politecnico di Milano (Emilio Faroldi è professore ordinario di Tecnologia dell’architettura presso il Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle costruzioni e ambientale), la struttura avrà un investimento globale tra i 300 e i 320 milioni, di cui 230 per costruire lo stadio e il rimanente per le opere previste dal progetto (opere di urbanizzazione, albergo, scuola…).
Si tratterà di una spesa tutta a carico dei privati, senza utilizzare le casse della società di calcio con Emirates partner principale e una trentina di aziende pronte a sviluppare accordi di sponsorizzazione. L’apertura del cantiere vedrà attive mille unità lavoro e 500 la successiva gestione.

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