Edilizia residenziale | Edificio primi del Novecento, Bologna

Strategie costruttive e di design per creare il benessere abitativo

L’appartamento ristrutturato da Diletta Evangelisti insiste nella zona Irnerio a Bologna e fa parte di un insediamento edilizio completato tra 1911 e il 1937. Si tratta una casa in linea, con scala centrale di tre piani fuori terra, un fronte sullo stesso piano e un giardino che lo circonda. Il progetto di ristrutturazione e interior design nasce da un’attenta analisi dello spazio e dei parametri emotivi di benessere, come la luce naturale e artificiale, impiantistica sufficiente a rendere costante la temperatura percepita durante le stagioni nel migliore regime, percezione delle cromie e dello spazio, funzionalità degli ambienti e loro congruenza nella disposizione planimetrica tenendo conto dell'orientamento naturale e della posizione dei fronti.
Arch. Diletta Evangelisti | Progettista architettonico, interni, direttore artistico e direttore lavori.

Arch. Diletta Evangelisti | L’insediamento urbano

«Il complesso edilizio fa parte dello sfondamento e ricostruzione ottocentesca della zona Irnerio, dove vengono insediati gli Istituti Scientifici dell’Università. Il rione è collocato proprio oltre la ferrovia, definito da una vocazione operaia, ospita edifici sul modello del comprensorio di cooperativa. L’insediamento edilizio comincia nel 1911 e si conclude nel 1937. Durante i lavori fu ritrovata la città antica, numerose tombe di forma circolare in paglia e legno. Oggi è stato predisposto proprio lungo la via Bentivogli un giardino archeologico dove sono in mostra quei reperti. La Coop Risanamento cominciò le opere edilizie e l’Azienda della Popolarissima li concluse. Si trattò di un vero e proprio insediamento urbano costituito da edilizia popolare, scuole, chiesa, convento, teatro, strutture assistenziali, mercato e negozi: una cittadella con una propria fisionomia originale, con residenti orgogliosi e affezionati al proprio rione. Tra il labirinto ortogonale e la frammentazione dei nodi di accesso, tra la presenza di un mercato rionale e di cortili interni a mo’ di piazzette, il rione Cirenaica è costruito attraverso un tessuto urbano composto da edilizia popolare con e senza cortili interni, abitazioni e villette bi e mono familiari, strade interstiziali e cancelli chiuse o semichiuse, muri di cinta, fitte siepi e un verde urbano appartato, condiviso fra pochi. Il quartiere tutt’oggi mantiene le medesime caratteristiche urbane e tra i giardini delle villette e dei caseggiati, alcuni di essi senza giardino antistante, ci sono negozi al piano terra, botteghe artigiane, uffici e banche, bar e circoli di ritrovo per persone anziane. Vi sono anche un mercato con bancarelle, scuole medie inferiori, un cinema teatro, una piscina, una chiesa, ristoranti, street food, trattorie tipiche leggendarie come Vito, molto frequentata, dove si possono incontrare cantautori come Francesco Guccini, attori di teatro, intellettuali, giovani studenti stranieri con i professori. A Francesco Guccini il quartiere deve la residenza e la canzone, via Paolo Fabbri 43. Il centenario del rione è stato festeggiato nel 2013».

Rione Cirenaica, centro storico di Bologna

Il rione Cirenaica si trova nel quartiere San Vitale, a Bologna, è costituito da un complesso di edifici e sorge su un’area del centro storico di Bologna. L’area è la più antica della città e quindi di grande rilevanza archeologica, infatti sorge sotto il rione Felsina, città etrusca a cui si deve la fondazione del capoluogo dell’Emilia Romagna. Il quartiere novecentista è stato creato a ridosso di uno dei percorsi chiave della ferrovia, la Direttissima per Firenze e la Bologna Portomaggiore, sulla strada Massarenti, arteria fuori dalle mura e strada che porta a Ravenna.

Stato di fatto. Fronte dello stabile su via Bentivogli realizzato nel quartiere di case per operai e dirigenti chiamato Cirenaica a Bologna.

Stato di fatto dell’edificio

L’edificio nel quale troviamo il nostro appartamento è una casa in linea, con scala centrale di tre piani fuori terra, un fronte sullo stesso piano e un giardino che lo circonda. Sulla parte retrostante e più appartata i volumi si differenziano in un corpo aggettante, nel quale si trova una camera e la terrazza-loggia, che ha due parti murate.

Il sistema costruttivo è in laterizio pieno, con muratura di 30 cm perimetrale, solai in laterizio a luce ridotta, di spessore 25 cm con cordolo in c.a., murature portanti di 15 cm, altezze interne tra piani di 3,50 cm. Distributivamente, questi appartamenti all’epoca erano nuove tipologie che si basavano su veri e propri parametri d’igiene, in primis vi era un corridoio distributivo sul quale si aprivano i vari locali, con aperture di dimensione di una porta, un cucinino ubicato davanti al tinello con una sua apertura di aerazione, salotto, camere da letto e bagno con latrina.

Dimensione delle aperture finestrate in rapporto tra l’altezza e la larghezza 1 a 2. L’appartamento ha subito un intervento di ristrutturazione del bagno e l’inserimento dell’impianto a radiatori negli anni ‘80, con chiusura vetrata della loggia.

Progetto di ristrutturazione: demolizione di tutti i tramezzi non portanti

Il progetto di ristrutturazione e interior design nasce da un’attenta analisi dello spazio e dei parametri emotivi di benessere, come la luce naturale e artificiale, impiantistica sufficiente a rendere costante la temperatura percepita durante le stagioni nel migliore regime, percezione delle cromie e dello spazio, funzionalità degli ambienti e loro congruenza nella disposizione planimetrica tenendo conto dell’orientamento naturale e della posizione dei fronti.

La richiesta della proprietà (giovane coppia con figli) è stata quella di rendere l’abitazione fruibile dai bambini, con la creazione di spazi utili al gioco e all’incontro. Quindi il progetto ha richiesto la demolizione di tutte quelle tramezzature non portanti che dividevano gli ambienti con disimpegni per ottenere uno spazio giorno pulito che incorniciasse gli ambienti nella loro vera dimensione, essendo tutti con apertura verso l’esterno, quindi la luce naturale copre il 100% della superficie.

Sono stati ritagliati spazi ciechi unicamente di servizio: il secondo servizio igienico, a ridosso della scala condominiale, con lavanderia; altri spazi sono stati ricavati a ridosso della cucina e del secondo servizio per il rimessaggio a servizio della pulizia e della biancheria per la casa.

Anche la cucina è in nicchia, chiusa con ante a libro, in maniera da escludersi dallo spazio giorno per lasciare più spazio possibile al gioco e al ritrovo dei bambini. Lo spazio di disimpegno davanti alle camere da letto e al bagno con finestra è stato ridotto al minimo e prospiciente l’ingresso, come quello del secondo servizio che dà sul piccolo spazio rimessaggio davanti alla loggia, così rimangono le camere con la medesima destinazione del passato per gli ambienti notte e quelli giorno.

Particolare attenzione è stata posta allo studio del contenimento energetico. Trattandosi di un edificio dei primi del Novecento con ottimi materiali, il cambiamento degli infissi, l’abbassamento dei soffitti a quote diverse con i cartongessi e la chiusura delle nicchie sotto finestra sono state operazioni sufficienti a garantire il contenimento energetico.

Interventi strutturali

I solai, completamente mantenuti, sono orizzontamenti originali a travetti in c.a. con ferri e tavelloni e luci contenute. Le parti soprastanti ai solai portanti sono state interamente demolite e sostituite da massetti alleggeriti con rete metallica per irrigidire e ospitare impianti di nuova esecuzione. Le murature esistenti interne sono dello spessore di 15 cm, i tramezzi secondari sono dei 10 cm.

Il progettista architettonico ha chiesto allo strutturista di liberare la superficie dalle tramezzature di 10 cm per ottenere superfici più ampie ed eliminare gli spazi di distribuzione. È stata fatta la verifica sismica delle strutture per poter ampliare le aperture esistenti e crearne di nuove che mettessero in comunicazione gli ambienti attorno alla loggia.

Lo strutturista ha eseguito la verifica secondo le leggi attuali vigenti in Emilia Romagna e ha realizzato le aperture con cerchiature in ferro, Ipe in acciaio dimensionate con apposito progetto. Le strutture metalliche sono state saldate in cantiere, gli ancoraggi alle murature realizzati con ferri e resine, sull’intero sviluppo delle pareti interessate sono state fatte delle armature con reti e intonaci ad alta coesione. Gli impianti di servizio per la cucina e i bagni sono stati posati esternamente alle murature, gli impianti idrici ed elettrici, in maniera da preservare le murature portanti.

Opere da fabbro e infissi esterni

I portali sono in acciaio e le saldature su travi Ipe e carpenteria in acciaio. Gli infissi sono stati sostituiti con nuovi in materiale pvc ad alta resistenza e zanzariere incorporate. La loggia è stata chiusa con un sistema finestrato il cui disegno s’inserisce armonicamente nel prospetto.

Cromie, luce naturale e artificiale, benessere

La direzione artistica ha studiato un vero e proprio piano colore delle facciate interne realizzando un abaco dei colori, dei materiali e degli arredi per tutti gli ambienti, coordinando tutti i materiali degli interni.

In particolare è stato curato il rapporto tra interno ed esterno: i vetri delle finestre, per esempio, inquadrano viste caratteristiche del quartiere. Lo studio ha tenuto conto della qualità della luce naturale e artificiale nelle diverse ore del giorno e adattato i colori delle pareti, le texture dei materiali e degli arredi delle camere come dei servizi igienici. Tutto è legato insieme per offrire la percezione di comfort in ogni ora del giorno all’utente.

Impianto fognario e scarichi delle acque nere

L’impianto della fognatura è realizzato esternamente alla struttura e si raccorda su linee interne nell’area verde del giardino. Sono state sostituite le braghe interne e controllate tutte le tubature comuni.

Impianti idrici e sanitari

Gli impianti esistenti sono stati demoliti realizzando un nuovo impianto di riscaldamento a radiatori e chiudendo le nicchie dove erano installati i precedenti per un miglioramento generale delle prestazioni energetiche.

Gli impianti idrici sanitari necessari ai due bagni sono stati posati esternamente per non interessare le murature armate, chiusi in apposite cartelle in muratura o cartongesso per rendere più facile l’esecuzione delle opere di manutenzione successive.

Il controllo dell’aria e della temperatura interna in regime estivo è stato realizzato con un impianto a soffitto di deumidificazione e trattamento a pompa di calore. Viene distribuita così aria negli ambienti e raccolta tramite bocchette rettangolari con griglia, posizionate a soffitto. La macchina esterna è posizionata sul retro dell’edificio.

Chi ha fatto Cosa

Superficie: 100 mq calpestabile, giardino
Lavori: 2017-2018
Progetto di architettura e interior design: arch. Diletta Evangelisti , Bologna
Progettista strutturale: ing. Maurizio della Porta, Castel Maggiore, Bologna
Progettista e direttore sicurezza: geom. Davide Menti, Bologna
Progettista impianti termotecnici: perito Alex Gualandi, Bologna
Impresa edile: Grigori Zorila, Bologna
Impresa impianti idrici ed elettrici: Ami impianti, Bologna

Principali forniture

Sanitari e trattamento aria: Daikin, Carboni, Bologna
Pavimenti in legno: Original Parquet, Ravenna, forniti da La Ceramica, Trebbo di Reno, Bologna
Pavimenti e rivestimenti in gres porcellanato: Iris Ceramiche, Modena, forniti da La Ceramica, Trebbo di Reno, Bologna; Vernici per pareti: Masibo, Bologna; Carte da parati Wall and Deco: Tissuta, Bologna.

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