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Strategie in copertura per il comfort interno estivo

Data l’elevata resistenza termica richiesta oggi ai componenti edilizi, la ventilazione sottomanto si rivela una strategia più efficace ai fini del comfort interno estivo rispetto all’utilizzo di materiali a elevata riflettanza in copertura.

Riportiamo i risultati di attività sperimentali e analitiche condotte al fine di evidenziare la relazione tra le proprietà radiative del manto di copertura, la ventilazione sottomanto e il comfort termico interno di un ambiente sottotetto, in solai caratterizzati da valori di trasmittanza in linea con il recente D.M. 26/06/2015 «requisiti minimi».

Edificio sperimentale oggetto di monitoraggio termo-igrometrico, modellato nel software di simulazione energetica in regime dinamico Energy Plus.
Edificio sperimentale oggetto di monitoraggio termo-igrometrico, modellato nel software di simulazione energetica in regime dinamico Energy Plus.

Diversi precedenti studi degli autori hanno approfondito tali tematiche, in contesti climatici caldi e temperati, pur non ancora prefigurando le attuali disposizioni normative in Italia. Le attività descritte nel presente lavoro sono state infatti realizzate alla luce del fatto che il nuovo apparato normativo indica la necessità di valutare, in termini costi/ benefici, l’utilizzo di materiali di finitura a elevata riflettanza solare (0,65 nel caso di coperture piane – 0,30 nel caso di copertura a falde) o di tecnologie di climatizzazione passiva «Al fine di limitare i fabbisogni energetici per la climatizzazione estiva e di contenere la temperatura interna degli ambienti, nonché di limitare il surriscaldamento a scala urbana». Negli ultimi decenni, in relazione al fenomeno del surriscaldamento globale, è aumentato infatti l’interesse a contenere l’incremento della temperatura percepita negli agglomerati urbani (fenomeno dell’«isola di calore»).

Nei paesi anglosassoni si è diffuso da tempo l’utilizzo di materiali a elevata riflettanza, in grado di raggiungere temperature inferiori (rispetto a materiali analoghi ma con bassa riflettanza) quando esposti alla radiazione solare, trasferendo quindi meno calore all’aria adiacente. L’impatto dell’utilizzo di tali materiali in involucri edilizi fortemente isolati e ventilati, al fine di contenere il surriscaldamento interno degli ambienti (e quindi limitare il fabbisogno energetico per la climatizzazione estiva) sembra più limitato, ed è oggetto della ricerca riportata nel presente articolo.

Al fine di considerare l’influenza delle proprietà radiative del manto in componenti ventilati, si sono adottate due distinte procedure di calcolo. La prima volta a valutare l’influenza della riflettanza del manto in coperture con ventilazione «inefficace» (modellando l’intercapedine di fatto come non ventilata). La seconda, sviluppata alla luce di dati sperimentali rilevati su coperture ventilate a scala reale, volta a valutare l’influenza della ventilazione (ventilazione «efficace»). L’articolo propone infine una metodologia empirica per ricavare un valore di «riflettanza equivalente» in coperture ventilate, note le proprietà radiative del manto.

Elisa Di Giuseppe PhD,
Dipartimento di ingegneria civile edile e architettura, Università Politecnica delle Marche

Marco D’Orazio,
professore ordinario, Dipartimento di ingegneria civile edile e architettura, Università Politecnica delle Marche

Costanzo Di Perna,
professore associato, Dipartimento di ingegneria industriale e scienze matematiche, Università Politecnica delle Marche

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Qui il pdf dell’articolo completo

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