Expo Milano 2015 | Padiglione Santa Sede

Struttura con tamponamenti a secco a Expo 2015

Un unico volume bianco, articolato con piani inclinati e curvi e con pochi tagli. Il padiglione della Santa Sede, suddiviso all’interno in due gallerie che si configurano con due semivolte, è stato realizzato con struttura in acciaio e tamponamenti a secco.

Il padiglione della Santa Sede, progettato da Quattroassociati, si presentava come un unico volume bianco, articolato con piani inclinati e curvi che riportano all’esterno le variazioni dello spazio espositivo, nel quale sono state ricavate le aperture sul fronte sud, verso il Decumano segnalato all’esterno da una tenda gialla a tutta altezza (Ferrari Soltis 86) e sul fronte est in corrispondenza dell’uscita. Il fronte nord era invece caratterizzato sia dalla geometria delle volte interne, sia dal ricoprimento da vegetazione. Lungo le facciate erano presenti testi in lamiera di acciaio tagliata al laser, saldata su telaio metallico di supporto posata a distanza dalla parete, in modo che sotto la luce naturale proiettavano la loro ombra e sembravano galleggiare e sospendere nell’aria.

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Proprio attraverso le scritte «Non di solo pane» collocate in facciata veniva veicolato il messaggio che la Santa Sede vuole trasmettere attraverso la sua partecipazione a Expo Milano 2015, sviluppato dalla frase del Vangelo «Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».
Il padiglione si articolava in un piano terra espositivo e 3 livelli superiori destinati a servizi e spazi accessori, concentrati a sud sopra alla zona di ingresso/uscita al padiglione. La sala espositiva era attrezzata con un lungo tavolo interattivo centrale e panche laterali. Nella zona di uscita sono collocati un banco informativo, la scala e l’ascensore.

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Internamente, lo spazio era caratterizzato dalla presenza di 2 gallerie che si configuravano con 2 semi volte, una ad arco a tutto sesto e l’altra a sesto acuto, che formavano condizioni espositive diversificate, sia in altezza che per il carattere dell’illuminazione zenitale. Lungo la linea di convergenza delle volte sono state installate tutte le apparecchiature necessarie per organizzare le proiezioni multimediali e interattive sia sul tavolo in legno che sulle pareti perimetrali. Lo spazio esterno era pavimentato con i.idro-Drain di Italcementi, realizzato con l’utilizzo di aggregati di Bardiglio a grana media, levigata in opera.
Il padiglione aveva una larghezza di 14,50 m, una lunghezza di 24,90 m e ha un’altezza variabile da 12 m per la parte est a 15,50 m per la parte ovest.

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La fondazione si sviluppava in larghezza per 24,10 m e in larghezza per 14,50 m con uno spessore di 80 cm, è stata armata con una maglia inferiore composta da barre diametro di 20 mm posate con passo 20 cm e superiormente barre diametro di 16 mm, posate con passo 20 cm, nella quale era stato inserito un vespaio aerato costituito da igloo plastici posati a secco con getto integrativo, barriera a vapore e membrana Radon. La zona espositiva era costituita da colonne in tubo dal diametro di 273 mm, passo 4 m e spessori rispettivamente di 10 mm (ad eccezione della prima colonna sul lato ingresso di spessore 12,5 mm) e 8 mm, alte 15 e 12 m, inclinate sia sulla parete est che su quella ovest e in alcuni casi anche spezzate con inclinazioni diverse per seguire la forma del padiglione. Sulla parete nord e su quella sud erano invece verticali e solo sulla parete nord alcune risultano calandrate per seguire il profilo di un vano incassato nella parete. Tutte e quattro le pareti erano controventate nel loro piano con una struttura verticale a forma di croce che interessa due campate, realizzato con profili a tubi dal diametro di 139.7 mm e spessore 5 mm.

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La parete era completata con elementi a C presso-piegati orizzontali posati passo 3 m, aventi la funzione di sostegno delle pareti in lastre e pendinati in mezzeria con tiranti. La copertura delle zone laterali era realizzata con una capriata inclinata che collega le pareti est e ovest.
La trave reticolare calandrata era costituita da tubi dal diametro di 168,3 mm, spessore 6,3 mm per i correnti superiore e inferiore e 8 mm per i diagonali calandrati. La capriata orizzontale era costituita da tubi dal diametro di 139.7 mm e spessore 5 mm per correnti e puntoni (ad eccezione del puntone lato ingresso di spessore 6,3 mm) e diagonali tubi dal diametro di 114.3 mm spessore 5 mm. La capriata verticale era composta da puntoni dal diametro di 114.3 mm spessore 5 mm e diagonali diametro 36 mm pieni. La trave reticolare principale del lato est era realizzata da tubi dal diametro di 168,3 mm spessore 8 mm per il corrente superiore e 6,3 mm per tutti gli altri elementi.

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Completavano lo schema della struttura sul lato est la trave reticolare orizzontale di copertura appoggiata su un lato alle colonne esterne dell’edificio e sull’altro lato sulla reticolare verticale inferiore. La capriata orizzontale era tutta realizzata con tubi diametro di 114,3 mm e spessore 5 mm.
Le travi principali trasversali che compongono la struttura di sostegno del tetto verde erano profili tipo Hea280 mentre i profili secondari longitudinali sono tipo Ipe270, a eccezione di un unico elemento lato nord che rimane tipo Hea280. Termina l’insieme delle strutture di copertura una reticolare orizzontale, collocata nel punto inferiore delle travi reticolari principali, che serviva a stabilizzarle orizzontalmente. Quest’ultima era costituita da tubi diametro di 168.3 mm e spessore 5 mm per gli elementi puntone, tondi pieni diametro di 36 mm per gli elementi tesi diagonali.

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La zona d’ingresso aveva lunghezza variabile e larghezza pari a quella totale dell’edificio, era composta da tre piani adibiti a uffici, servizi e locali tecnici e da una copertura composta da vari piani inclinati raccordati alla copertura della zona esposizione. La struttura era stata assemblata con Hea 160 sia per le colonne che per le travi a eccezione del profilo d’angolo dove era posizionato l’ascensore che era del tipo Heb180.
Le colonne erano controventate nel piano verticale con elementi a croce di sant’Andrea realizzata con profili L 50×5 mm. I piani orizzontali erano controventati in una campata per riportare lo sforzo sui controventi verticali mentre il piano di calpestio era realizzato in legno strutturale portante. Sono presenti in questa zona anche la struttura dell’ascensore e la scala circolare realizzata totalmente in lamiere di spessore 6 mm, sia per i gradini che per i parapetti.

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La copertura della zona ingresso era costituita da due falde a inclinazione diversa; sul colmo, divisione delle due falde era posizionata la trave principale Ipe330. La falda lato est era costituita da una serie di travi tipo Hea200 a interasse variabile per il sostegno dei pannelli di copertura.
Nella falda lato ovest era posizionato sul fronte edificio il cassone di sostegno della tenda e la trave perimetrale tipo Heb240 di appoggio del cassone.

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L’impianto di climatizzazione era di tipo a tutt’aria, costituito da singole pompe di calore acqua aria ad alta efficienza, che climatizzano i locali. I condizionatori autonomi funzionano a espansione diretta, condensati ad acqua, fornita da Expo tramite un anello a portata variabile. La regolazione automatica di bordo si basa sulle condizioni rilevate dai sensori ambiente e attiva i gradini di potenza disponibili per il mantenimento delle condizioni di comfort impostate in termini di temperatura e umidità.

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Tamponamento esterno. Era realizzato con sistema a facciata continua (Aquapanel di Knauf), composto da sottostruttura metallica e rivestimento esterno in lastre porta intonaco, rete e malta di armatura, primer, intonachino a base organica e silossanica e vernice protettiva di colore bianco. La facciata era completa di pannello isolante termoacustico in lana di roccia dallo spessore di 12 cm. Le superfici esterne piane o inclinate che svolgono funzione di copertura sono state impermeabilizzate con resine a freddo di colore bianco. Internamente al padiglione, la struttura portante era stata tamponata con pannelli in cartongesso fissati su sottostruttura metallica.

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Serramenti. I lucernari verticali e orizzontali sono stati realizzati con taglio termico, composti da struttura in profili di alluminio preverniciato di colore bianco e vetrocamera antisfondamento; in parte fissi e in parte motorizzati, di cui alcuni apribili con sensori collegati all’impianto di rilevazione fumi.

Tetto giardino e verde verticale. La parte centrale di copertura del padiglione era stata progettata come se fosse un giardino attraverso l’inverdimento intensivo Poliflor Maquis con piante tappezzanti già sviluppate. Il pacchetto finale, oltre la struttura, era composto da elemento di protezione delle guaine e filtraggio, strato drenante, strato di separazione e filtraggio, substrato di coltivazione, sistema maquis, taleaggio di sedum, ala gocciolante, granulato.

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Sulla parete nord era stata prevista la crescita di verde, realizzato attraverso l’inverdimento intensivo a basso spessore Poliflor Flexiverde Vydro a modulo continuo, con piante tappezzanti già sviluppate, da realizzare su superfici curve o verticali, completo di struttura di aggancio dei moduli, bugnato in Hdpe per protezione del muro retrostante, impianto di irrigazione e sensore di flusso di allarme per controllo parametri di umidità. Son state messe a dimora varie specie tappezzanti e arbustive (tipo Hipericum calicino, Berberis spp, Piracanta navajo, Nandina spp, Rosmarino spp, ecc.).

IL CANTIERE
Paese: Santa Sede – Città del Vaticano
Tema: Non di solo pane
Progettazione architettonica: Quattroassociati, Corrado Annoni, Stefano Parodi, Michele Reginaldi, Daniela Saviola con Massimiliano Lazzarotti, Silvia Todisco
Progettazione strutturale: BiEsse Consulting – Ingegner Bruno Salesi
Progetto impianti elettro-meccanici: Esa Engineering – Ingegner Francesco Gori
General contractor: Borio Mangiarotti
Superficie coperta complessiva: 350 mq

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